Rinnovo di contratto, i sindacati divisi sugli straordinari dell’Esercito Italiano

Rinnovo di contratto, i sindacati divisi sugli straordinari dell'Esercito Italiano

Le posizioni delle APCSM su straordinari e parte accessoria nel nono incontro per il rinnovo contrattuale sono molto variegate.

Il 20 novembre si è tenuto il nono incontro delle APCSM in Funzione pubblica, in cui la discussione si è concentrata in particolar modo sulla parte accessoria, incluso il lavoro straordinario. Tra i sindacati militari non c’è una visione comune in tal proposito, in quanto le sigle propongono soluzioni differenti per fronteggiare le necessità del personale. Il tempo non aiuta di certo a distendere le tensioni, visto che il rinnovo di contratto è guardato con notevole apprensione, tanto dai sindacati quanto dai militari.

Straordinari e compensi forfettari: facciamo il punto del nono incontro

L’ASPMI ritiene la ridefinizione del lavoro straordinario una priorità in questo rinnovo contrattuale, chiedendo l’apertura di un tavolo ad hoc per fare chiarezza. “Il mutuo e il pane non si pagano con le ferie” ha incisivamente dichiarato il Segretario generale Francesco Gentile, che ribadisce la necessità di eliminare la sperequazione rispetto alle Forze di Polizia. Ha infatti sottolineato che il personale contrattualizzato delle Forze Armate è ben lontano dal pagamento completo delle ore di straordinario prestate, dovendosi per lo più accontentare dei giorni di recupero compensativo.

In tal proposito, l’ASPMI sostiene fermamente l’eliminazione dei compensi forfettari e l’aumento del monte ore indennizzabile, o meglio la definizione di un nuovo istituto. Secondo il sindacato, la rimodulazione dei compensi forfettari non è coerente con la richiesta l’allungamento del pagamento degli straordinari negli anni successivi. Quest’obiettivo, seppur condivisibile, rischierebbe infatti di essere irrealistico e penalizzare il personale. La quota del compenso forfettario deve piuttosto essere adeguata allo straordinario coerentemente con l’impegno di spesa per gli anni successivi.

Il sindacato sottolinea infatti di non voler “mettere mano in tasca a qualcun altro”, ma semplicemente di voler discutere della questione per arrivare a una soluzione più equa e attinente ai bisogni dei militari. A tale scopo, propone di recuperare risorse aggiuntive dai fondi già assegnati per la specificità per il 2025 e il 2026. Contestualmente, il sindacato invita a rivedere le indennità specifiche accessorie, che nel complesso consentirebbero di valorizzare il personale e superare le sperequazioni. Tra le proposte più a cuore di ASPMI, il riconoscimento dell’indennità ferroviaria per tutti gli specialisti e non limitatamente ai soli macchinisti.

La chiarezza sul lavoro straordinario è una priorità per la sigla, tanto da considerarla una pregiudiziale al tavolo. “Impensabile pagare 3 euro di straordinario” sostiene il sindacato fin dal primo incontro per il rinnovo, ritenendo le attuali disposizioni sulla parte accessoria una vera e propria lesione della specificità militare.

Posizione diametralmente opposta in merito ai compensi forfettari di guardia e di impiego è invece offerta da USMIA Esercito, che li considera “strumenti essenziali per il riconoscimento delle responsabilità e del lavoro svolto dal personale”. Anche per questo, il sindacato mira a una chiusura più rapida possibile dei lavori di contrattazione, puntando piuttosto all’autorizzazione al pagamento degli straordinari negli esercizi finanziari successivi all’anno di riferimento.

Secondo la sigla questo è l’approccio più realistico alla luce delle risorse disponibili, al fine di privilegiare la tempestività del rinnovo contrattuale, non senza proporre alcune modifiche alle indennità attualmente previste. Il Segretario generale Leonardo Nitti ha ribadito in più occasioni la necessità di conservare i compensi forfettari, chiedendo tuttavia un incremento degli stessi per far fronte alle esigenze del personale. Oltre a questo, USMIA Esercito ha da tempo richiesto la costituzione di un’indennità notturna al pari delle Forze di Polizia, al fine di riconoscere il lavoro svolto tra le 22:00 e le 06:00.

Ad attendere il tavolo tecnico sugli straordinari anche SAM Esercito, che invece punta a un graduale superamento del regime forfettario, mantenendo fermo l’obiettivo dello straordinario pieno sui servizi armati. A tal fine conta anche sui fondi già assegnati sulla specificità 2025, guardando con favore all’istituzione di un’idennità notturna da cumulare con il recupero e il Cfg rivalutato. Con una precisa organizzazione delle risorse disponibili, secondo la sigla sarebbe così raggiungibile l’ambizioso obiettivo del superamento della forfettizzazione.

Il Segretario generale Antonino Duca ha ribadito anche nell’ultimo incontro la necessità di istituire un’indennità per gli artificieri di reparto e di adeguare il contingente IEDD per riconoscere l’indennità al personale attualmente escluso. La sigla guarda poi alle indennità accessorie specifiche, soprattutto per quanto riguarda “i comandanti di squadra, i conduttori con specifiche responsabilità, gli istruttori (come mcm, torre scafo, scuola guida), gli assistenti militari alle piste da sci, il meteomont e l’alta rappresentanza”.

Concorda sulla maggior parte delle indennità specifiche accessorie anche LRM, che sull’attuale compenso forfettario di guardia chiede la “modifica sostanziale, in termini migliorativi”. Il sindacato si dichiara disposto a “far squadra” con le altre sigle al tavolo contrattuale, pur di accelerare verso il rinnovo e la modernizzazione di alcuni istituti. “Durante la riunione quindi, si è ribadita da parte di L.R.M. l’assoluta contrarietà a dover abolire il C.F.I e, di converso, modificare radicalmente il C.F.G. od in sub-ordine abolirlo”. Anche per questa sigla è fondamentale la separazione dei fondi tra personale dirigente e contrattualizzato, senza poter altrimenti revisionare la voce dedicata agli straordinari.

“Ferma la volontà di abolire il Cfg” per il SIAMO Esercito, che chiede la sostituzione di questo compenso - “una vera e propria forma di caporalato" - con il pagamento delle ore di servizio armato e riconoscendo al personale il compenso per lavoro straordinario. In questo modo, oltre al riconoscimento di di specifiche indennità (ad esempio per i macchinisti ferroviari e per il personale PsyOps di Pesaro), si potrebbe raggiungere una retribuzione più equa, rispettosa dei bisogni e dei diritti dei militari.

Il Presidente nazionale Stefano Filippi ha inoltre lamentato l’assenza di un adeguato confronto tra le parti, non ravvisando quel cambio di metodo che auspicava con il passaggio dalla concertazione alla contrattazione.

Come anticipato, la discussione si è così concentrata sulla parte accessoria, dove c’è maggior spazio di manovra per le richieste dei sindacati. Le sigle non hanno tralasciato nemmeno la parte normativa, con una linea più omogenea rispetto al dibattito sugli straordinari. Rafforzare le misure a tutela della genitorialità e della famiglia è uno degli obiettivi condivisi da tutte le APCSM, che propongono alcune misure per venire incontro ai militari genitori, specialmente nelle situazioni monoparentali.

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