Radio portatile Forze dell’Ordine: un possibile rischio per la salute

Radio portatile Forze dell'Ordine: un possibile rischio per la salute

La radio portatile utilizzata dalle Forze dell’Ordine potrebbe essere nociva secondo una circolare emessa dal Comando della Legione Carabinieri Sardegna: motivazioni e consigli utili.

Le radio portatili utilizzate da carabinieri, polizia e da altre Forze dell’ordine potrebbero essere nocive alla salute. È questo quanto viene esposto in una nota firmata dal generale Giovanni Truglio, Comandante della Legione Carabinieri Sardegna (n. 135/17-1 di protocollo 2018 SPP).

Questa circolare ha messo in allarme tutto il personale in quanto l’apparecchiatura, come si legge nel documento “in determinate condizioni di utilizzo, ha fatto misurare un campo elettrico prossimo o superiore al limite di esposizione consentito per i lavoratori”. Nel documento vengono poi inserite una serie di prescrizioni che gli operatori devono seguire per “l’uso in sicurezza delle radio portatili”.

La circolare ha messo in allarme le varie associazioni sindacali, non legate solo ai carabinieri. Uno dei primi ad intervenire è stato il segretario del Sindaco dei militari che ha sollecitato l’intervento del Comandante generale dell’Arma, Generale Giovanni Nistri, considerando prioritaria la salute dei carabinieri e di tutto il personale militare e delle altre forze di polizia che utilizzano l’apparato radio:

Chiede al Comandante Generale dell’Arma, generale Giovanni Nistri di sospendere immediatamente l’uso degli apparati radio Motorola MTP850 su tutto il territorio nazionale e di avviare adeguate azioni di monitoraggio sullo stato di salute del personale interessato.

La radio portatile Motorola Mtp 850

Nel mirino della sicurezza delle Forze dell’Ordine è finita la radio portatileMotorola Mtp 850” in dotazione attualmente a Carabinieri, Fiamme gialle e Polizia di Stato.

L’apparecchio è stato infatti analizzato in base alla normativa che regola la sicurezza dei lavoratori: sono stati eseguiti accertamenti in tutte le regioni d’Italia. Nella circolare viene anche specificato come il Comando Generale abbia richiesto degli approfondimenti necessari alla ditta produttrice e ulteriori verifiche da parte del Cisam, il Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari.

Alcuni accorgimenti

La segnalazione dell’anomalia ha portato a suggerire alcuni accorgimenti per evitare qualunque rischio: sono accortezze molto simili a quelle che si trovano nei foglietti all’interno delle scatole degli smartphone.

Viene consigliato infatti di utilizzare gli apparecchi sono per un tempo di comunicazione non superiore ai 30 secondi in un periodo temporale di 6 minuti (con l’antenna rivolta verso l’esterno, in direzione opposta al corpo dell’operatore).

La stessa radio deve essere posta ad almeno 156 centimetri dalla testa dell’operatore. Per comunicazioni superiori ai tempi prestabiliti, si consiglia di utilizzare l’apposita auricolare con microfono per mantenere la radio ad una distanza di almeno 30 centimetri, sempre con l’antenna radio rivolta in direzione opposta rispetto al corpo dell’operatore.

Altri pareri

Anche il Segretario Generale aggiunto del S. M. Grazioso Salvatore Cosentino, già Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri in congedo, medaglia di bronzo al Valore Militare, ha manifestato il suo interesse in merito alla vicenda:

“Non voglio criminalizzare l’azienda che produce le radio, ma la tutela della salute è una delle priorità del nostro sindacato, ecco perché chiederemo ai comandi generali dell’Arma di attivarsi per acquistare nuovi apparati radio, noi in questo caso li supporteremo senza tentennamenti”.

La circolare e le prescrizioni stanno velocemente facendo il giro d’Italia diventando argomento di discussione e di effettiva preoccupazione. Nei prossimi giorni a Roma dovrebbe tenersi un incontro in cui verrà affrontata la situazione e verranno presentati nuovi risultati di ulteriori accertamenti.