Quando ereditano fratelli e sorelle

Quando ereditano fratelli e sorelle

Fratelli e sorelle: quando hanno diritto all’eredità e in quale misura.

Fratelli e sorelle non sono tra i chiamati all’eredità più vicini contemplati dal Codice civile; pertanto, ereditano soltanto in presenza di determinate condizioni, sostanzialmente in mancanza di altri eredi con maggior priorità. Fratelli e sorelle potrebbero poi essere nominati come eredi dal testamento del defunto, quindi a prescindere dagli altri coeredi, ma anche esclusi dalla successione.

La successione testamentaria per fratelli e sorelle

La situazione più probabile per cui i fratelli e le sorelle del defunto siano chiamati all’eredità e la presenza di un testamento in loro favore. Le disposizioni testamentarie devono però comunque sottostare ad alcune regole, in particolare non devono violare le quote di legittima degli eredi legittimari.

Questi ultimi hanno diritto a una certa quota dell’eredità, che non può essere lesa nemmeno dal testamento del defunto stesso, e peraltro escludono automaticamente gli altri possibili eredi se il testamento non li menziona espressamente. Nel dettaglio, il coniuge e i figli (o in loro assenza i genitori) possono impugnare il testamento che lede la loro quota di legittima e ottenere la restituzione.

Ciò non significa che il testamento in favore di fratelli e sorelle sia inutile, perché consente almeno di elargire loro la quota disponibile (non riservata ai legittimari), la quale in assenza di disposizioni finirebbe per accrescere la porzione del coniuge e dei figli/genitori.

In altre parole, i fratelli e le sorelle menzionati nel testamento possono ereditare una quota massima, che dipende per l’appunto dall’eventuale presenza dei legittimari. Questi ultimi hanno comunque la facoltà di rinunciare ad adire le vie legali per la restituzione, ma non si tratta di una scelta prevedibile per legge.

Nel dettaglio, il testamento può dare a fratelli e sorelle:

  • L’intero patrimonio del defunto se non ci sono coniuge, figli o ascendenti.
  • Un terzo dell’eredità se sono presenti il coniuge e un solo figlio.
  • Un quarto dell’eredità se sono presenti il coniuge e più figli.
  • Metà dell’eredità se c’è solo un figlio in assenza del coniuge.
  • Un terzo dell’eredità se ci sono più figli ma non il coniuge.
  • Un quarto dell’eredità se ci sono solo il coniuge e gli ascendenti.
  • Due terzi dell’eredità se ci sono solo gli ascendenti.

Queste sono le porzioni massime del patrimonio ereditario che il testamento può elargire nei confronti di fratelli e sorelle, senza che possa essere imposta loro la restituzione (anche solo parziale) in favore dei legittimari. L’unica via eccezionale è rappresentata dai casi di indegnità: se i legittimari sono stati dichiarati indegni a succedere da una sentenza, allora possono essere esclusi dall’asse ereditario.

Quando ereditano fratelli e sorelle con la successione legittima

La successione legittima segue le regole stabilite dal Codice civile quando il defunto non ha lasciato alcun testamento o per la parte non regolata dal testamento, se presente. Le regole successorie prediligono la linea di parentela diretta: coniuge, discendenti e ascendenti.

Semplificando, si fa riferimento a figli e genitori, ma in realtà in loro assenza possono subentrare anche altri discendenti e ascendenti, rispettivamente come i nipoti e i nonni. Il meccanismo di successione segue comunque l’ordine di prossimità della parentela; dunque, i parenti più vicini sono i primi chiamati all’eredità ed escludono i parenti meno prossimi. Per fare alcuni esempi:

  • Se sono presenti sia figli che nipoti, questi ultimi non hanno diritto all’eredità a meno che i primi non rinuncino oppure per testamento.
  • In presenza di nonni e genitori, questi ultimi escludono la chiamata all’eredità dei primi.

L’eredità, dunque, spetta ai fratelli in caso di successione legittima soltanto molto raramente, ossia quando il defunto non ha coniuge o discendenti. La presenza dei soli genitori del defunto, infatti, non esclude automaticamente i fratelli, ma semplicemente riduce la loro quota. Nel dettaglio, alla presenza di genitori e fratelli, questi ultimi ricevono metà dell’eredità divisa in parti uguali. I cosiddetti fratelli germani (con entrambi i genitori in comune) hanno priorità rispetto ai fratelli unilaterali, questi ultimi infatti conseguono la metà rispetto a quelli bilaterali.

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