Cosa farà il nuovo Governo per le Forze Armate e di Polizia? Il programma completo

Cosa farà il nuovo Governo per le Forze Armate e di Polizia? Il programma completo

Dopo il Taser, si attende l’approvazione degli altri provvedimenti previsti dal contratto di Governo: nuovo contratto e assunzioni nelle Forze Armate e di Polizia, maggiori investimenti per il comparto Difesa e Sicurezza.

Dopo l’avvio della fase di sperimentazione per l’utilizzo dei Taser da parte degli appartenenti alla Polizia di Stato, ci si chiede quali altri provvedimenti per le Forze Armate e di Polizia verranno presi dal Governo Lega-Movimento 5 Stelle.

Il Governo d’altronde aveva promesso degli investimenti in nuove dotazioni, così da tutelare il lavoro degli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia dando loro degli strumenti non letali così da difendersi da eventuali aggressioni. Con l’avvio della fase sperimentale del Taser - che inizialmente potrà essere utilizzato in 11 città - Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi - quindi, il Governo ha mantenuto le promesse fatte; questo però è solo uno dei tanti dei provvedimenti indicati nel contratto realizzato da Lega e Movimento 5 Stelle, nel quale è prevista una vera e propria riforma delle Forze dell’Ordine.

Per capire cosa ci attende il futuro, quindi, abbiamo deciso di approfondire quanto indicato nel contratto, ovvero nell’accordo sul quale si poggia l’intera maggioranza parlamentare. Quale futuro per le Forze Armate e di Polizia? Scopriamolo.

Nuove dotazioni per il personale in servizio

Come anticipato, nel contratto è previsto un aumento di fondi per il comparto Difesa e Sicurezza al fine di effettuare degli investimenti in dotazioni acquistando armi non letali - come appunto il Taser - utili alle Forze di Polizia per ridurre gli interventi corpo a corpo.

Gli investimenti, però, serviranno anche per acquistare nuove autovetture e per dotare i militari presenti nelle città di armi adeguate e giubbotti antiproiettile così da contrastare eventuali minacce terroristiche. Allo stesso tempo ci sarà una maggiore attenzione per la formazione del personale militare con l’istituzione di corsi specifici per l’anti-terrorismo.

Un altro tema che interessa gli addetti ai lavori - e per il quale si potrebbe arrivare a breve ad una soluzione come promesso dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini - è quello della dotazione di videocamere sulla divisa delle Forze dell’Ordine, così come nell’autovettura e nelle celle di sicurezza. Le immagini - che potrebbero essere utili in caso di eventuali indagini - resterebbero sotto il controllo e la direzione del Garante della Privacy.

Rinnovo del contratto e riordino

L’importanza del lavoro svolto da Forze Armate e di Polizia dovrà essere riconosciuto anche dal punto di vista economico; come promesso dal Governo, quindi, con il rinnovo del contratto per il prossimo triennio (ricordiamo che l’ultimo rinnovo copre il periodo che va dal 2016 al 2018) bisognerà riconoscere agli appartenenti al comparto Difesa e Sicurezza un adeguato aumento di stipendio.

Resta poi il discorso legato al riordino delle carriere; per risolvere le storture della riforma del 2017, infatti, il nuovo Governo promette l’approvazione di un nuovo riordino.

Novità per la Polizia Penitenziaria

Da anni si parla di una possibile riforma della Polizia Penitenziaria; gli appartenenti al Corpo a tal proposito si chiedono se ci possano essere novità già in questa legislatura.

Approfondendo quanto descritto nel contratto non è da escludere, visto che tra le proposte individuate per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri si legge:

“Riscrivere la riforma dell’ordinamento penitenziario al fine di garantire la certezza della pena per chi delinque”.

L’ordinamento quindi potrebbe essere soggetto a diverse variazioni, con la possibilità di un nuovo ruolo per la Polizia Penitenziaria che non dovrebbe più occuparsi della gestione diretta dei detenuti, come richiesto da tempo dagli appartenenti alla Pol.Pen.

Tra gli altri provvedimenti previsti si segnala un nuovo piano per l’edilizia penitenziaria così da ampliare e ammodernare le strutture attuali, oltre ad un piano assunzioni per la Polizia Penitenziaria per incrementare gli organici.

Infine, sempre per favorire lo svuotamento delle carceri bisognerà promuovere l’attivazione di accordi bilaterali di cooperazione giudiziaria con gli Stati affinché ai detenuti stranieri venga consentito di scontare la pena nel Paese d’origine.

Riforma della Polizia Locale

Al centro del programma c’è anche un riordino della Polizia Locale, per i quali la normativa di riferimento è considerata troppo “datata”. Tra i provvedimenti in programma in tal senso, si segnala:

  • migliore definizione di compiti e mansioni;
  • obbligo di dotazione strumentali minime;
  • previsione di tavoli di coordinamento regionali al fine di un migliore coordinamento della sicurezza urbana;
  • nuovo contratto collettivo;
  • possibilità di accesso alle banche SDI.

A questo seguirà un piano per una migliore distribuzione degli agenti sul territorio, ad oggi per niente omogenea.

Incremento degli organici

L’incremento degli organici non riguarderà solamente la Polizia Penitenziaria, ma tutte le Forze Armate.

Nel contratto, infatti, è scritto chiaramente che bisognerà “aumentare i fondi a disposizione del comparto per prevedere il ritorno agli organici preesistenti alla riforma della Pubblica Amministrazione” e ciò appunto sta ad indicare delle nuove assunzioni con l’uscita di diversi concorsi pubblici all’orizzonte.

Gli organici dovranno essere aumentati così da affidare il controllo delle città ai militari italiani, con un incremento degli agenti operativi sotto copertura, mettendo in condizione un cittadino di sentirsi al sicuro.

Torna il Corpo Forestale?

Non si esclude poi un ritorno del Corpo della Forestale poiché - come confermato dal Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno - l’accorpamento nell’Arma dei Carabinieri non ha dato gli effetti sperati.

Prima di prendere qualsiasi decisione in merito, però, bisognerà attendere la sentenza della Corte Costituzionale che dovrà decidere se l’accorpamento è incostituzionale oppure no.