Porto d’armi per uso sportivo alle Forze dell’Ordine, come funziona il rilascio

Porto d'armi per uso sportivo alle Forze dell'Ordine, come funziona il rilascio

Porto d’armi a uso sportivo per le Forze dell’Ordine: quando è necessario, come funziona il rilascio e che cosa potrebbe cambiare.

La licenza di porto d’armi per uso sportivo è rilasciata dal Questore e permette di detenere un certo numero di armi con le relative munizioni e cartucce, di trasportarle con specifiche modalità e poi ovviamente di impiegarle per l’esercizio del tiro a segno e del tiro a volo. La licenza è indispensabile per chiunque voglia utilizzare delle armi ed è richiesta anche per le Forze dell’Ordine.

Gli appartenenti alle Forze dell’Ordine possono infatti portare la pistola d’ordinanza, ossia la Beretta 92 FS (Parabellum), ma non altri tipi di armi. Ciò è dovuto al fatto che l’arma in dotazione è necessaria per lo svolgimento delle loro funzioni, anche alla luce del fatto che le Forze dell’Ordine sono da considerarsi sempre in servizio.

Anche la procedura per l’ottenimento della licenza di porto d’armi è analoga a quella prevista per ogni altro cittadino, solo leggermente semplificata proprio in virtù della particolare funzione ricoperta. Attualmente, il governo sta valutando la possibilità di consentire sempre agli agenti di portare con sé un’arma personale, senza bisogno del porto d’armi. Per il momento, però, il porto d’armi è necessario. Ecco come funziona il rilascio.

Porto d’armi sportivo per le Forze dell’Ordine, a chi serve

Come anticipato, finché non entrerà in vigore la riforma in materia di sicurezza promossa dal Governo Meloni (ammesso che verrà approvata), gli appartenenti alle Forze dell’Ordine necessitano del porto d’armi per portare con sé o utilizzare armi diverse da quella d’ordinanza. Come per gli altri cittadini, la licenza può essere per uso sportivo o per difesa personale.

Bisogna però ricordare che la legge già consente ad alcune categorie di portare con sé armi private, anche quando “fuori servizio”. Il porto d’armi non è necessario per:

  • capo della polizia;
  • prefetti e viceprefetti;
  • ispettori provinciali amministrativi;
  • ufficiali di pubblica sicurezza;
  • pretori;
  • magistrati addetti al pubblico ministero o all’ufficio di istruzione.

Il nuovo pacchetto in materia di sicurezza vuole quindi estendere questa possibilità a tutti gli agenti, soprattutto per due ragioni:

  • Secondo la legge le Forze dell’Ordine sono sempre in servizio e hanno sempre l’obbligo di intervenire in ipotesi di reato o pericolo;
  • la pistola d’ordinanza è stata concepita per il porto nella fondina esterna dell’uniforme, risultando difficilmente occultabile.

Nell’attesa, gli agenti che desiderano utilizzare delle armi personali a uso sportivo devono richiedere la licenza di porto d’armi. Quest’ultima ha una validità di 5 anni, oltre cui deve essere rinnovata, e consente di usare l’arma nei centri di esercitazione di tiro a segno o tiro a volo. L’arma può quindi essere trasportata nel tragitto, a condizione che sia scarica.

Se si ha invece necessità di trasportare l’arma con sé è necessario il porto d’armi per difesa personale, per il quale le Forze dell’Ordine non hanno ad oggi particolari agevolazioni. Potrebbe però essere più semplice dimostrarne la necessità e lo stato di pericolo, proprio in virtù delle particolari condizioni appena descritte.

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Come funziona il rilascio

Per ottenere il rilascio del porto d’armi a uso sportivo le Forze dell’Ordine devono presentare richiesta alla Questura, allegando la documentazione necessaria:

  • due contrassegni telematici da 16 euro;
  • due fototessere recenti;
  • ricevuta di versamento della tassa di concessioni governative (importo 115€) e la ricevuta del versamento del libretto (1,27€);
  • certificato di idoneità psico-fisica;
  • certificato di idoneità al maneggio delle armi;
  • dichiarazione in cui si attesta di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla legge.

Le Forze dell’Ordine, visto la mansione esercitata, non devono ottenere il certificato di idoneità presso l’Asl, ma possono semplicemente esibire l’attestato di servizio rilasciato dall’Amministrazione di competenza. Quest’ultimo non ha oneri per gli interessati e attesta anche l’idoneità al maneggio delle armi e l’assenza di condizioni ostative.

Oltre queste piccole differenze, le regole non cambiano. Anche le Forze dell’Ordine devono infatti denunciare regolarmente le armi personali possedute, chiedere l’autorizzazione per il loro trasporto (al di fuori del tragitto verso il centro di esercitazione) e rispettare i limiti sul numero di armi in casa, ovvero:

  • 3 armi comuni da sparo;
  • 6 armi a uso sportivo;
  • fucili e carabine che rispettano i requisiti individuati dalla legge n. 157/1992 senza limite;
  • 8 armi con importanza storica, artistica, o rare.

Oltre alle armi, il porto d’armi sportivo consente la detenzione di 200 cartucce per arma comune, 1.500 cartucce per fucili da caccia e un massimo di 5 kg di polveri per il caricamento.