Polizia Penitenziaria, nuovi obblighi per le perquisizioni in carcere: cosa cambia

Polizia Penitenziaria, nuovi obblighi per le perquisizioni in carcere: cosa cambia

Nuovi obblighi per la Polizia Penitenziaria e le perquisizioni in carcere: vediamo cosa cambia.

Le perquisizioni in carcere seguiranno nuovi obblighi e questo suscita il malcontento della Polizia Penitenziaria. Le nuove disposizioni saranno contenute in una circolare firmata dal direttore del Trattamento dei detenuti del Dipartimento amministrazione penitenziaria.

Tuttavia, le novità hanno suscitato la risposta dei sindacati degli agenti penitenziari, che hanno inviato una lettera alla guardasigilli Marta Cartabia per poter sperare in un confronto aggiuntivo su queste disposizioni. Vediamo cosa cambia con i nuovi obblighi.

Penitenziaria e nuovi obblighi: cosa cambia per le perquisizioni in carcere

Con le nuove regole per le perquisizioni in carcere, l’effetto sorpresa tipico della perquisizione svanirebbe e insieme ad esso, si comprometterebbe anche il segreto istruttorio, nullificando l’utilità del gesto perquisitorio stesso.

Nei nuovi obblighi della Polizia Penitenziaria si prevede che:

  • la perquisizione generale straordinaria dovrà essere anticipata da un rapporto scritto, contenente la motivazione e tutte le modalità secondo cui l’atto avrà luogo;
  • in aggiunta a questo, si dovrà indicare quale contingente della Polizia Penitenziaria sarà impiegato nell’operazione;
  • prima della perquisizione, il Magistrato di sorveglianza e il Garante delle persone private della libertà dovranno essere entrambi informati per tempo;
  • l’ordine di perquisizione dovrà indicare i presupposti di fatto e le motivazioni giuridiche per cui si rende necessario l’atto;
  • bisognerà spiegare perché le esigenze di sicurezza non possono essere soddisfatte in modo diverso dalla perquisizione;
  • una copia del rapporto dovrà essere inviata anche alla Direzione generale dei detenuti e al Provveditorato Regionale.

Cosa specificare nel rapporto di perquisizione in carcere

Non solo: con i nuovi obblighi, sarà anche necessario specificare se il personale impiegato nella perquisizione appartiene esclusivamente al reparto della Polizia Penitenziaria in servizio nell’Istituto o a contingenti provenienti da sedi diverse. Servirà anche indicare un responsabile dell’operazione.

Prima che la perquisizione avvenga, sarà anche necessario specificare nel rapporto le seguenti informazioni:

  • come prenderà luogo la perquisizione;
  • dove avverrà e quando;
  • quali mezzi o equipaggiamento saranno utilizzati;
  • quanti agenti saranno impiegati nella perquisizione.

La critica dei sindacati alle nuove regole

La nuova normativa arriva in virtù dei recenti accadimenti che hanno interessato alcuni istituti penitenziari e che hanno reso sempre più urgente creare delle misure specifiche per una più ampia tutela dei detenuti.

I sindacati degli agenti penitenziari hanno protestato in merito al cambiamento, dato che l’obbligo di informare preventivamente della perquisizione andrebbe a compromettere il segreto istruttorio oltre che eliminare in maniera integrale l’effetto sorpresa per il detenuto.

Compromettere il segreto istruttorio - secondo i sindacati - potrebbe condurre ad effetti negativi concreti, come quanto successo a Frosinone, dove un detenuto ha sparato ad altri con una pistola recapitata attraverso l’uso di un drone; o ancora, il caso urgente di perquisire per trovare un telefono cellulare nascosto da qualche parte ed utilizzato per un progetto di evasione o traffico di stupefacenti.