Polizia di Stato aggredita per festeggiare: una vergogna che si ripete

Polizia di Stato aggredita per festeggiare: una vergogna che si ripete

Le aggressioni da parte di alcuni cittadini verso le forze dell’ordine si verificano sempre più spesso. Questa volta la città protagonista è Torino. Siamo in Barriera di Milano dove un centinaio di tifosi aggredisce una voltante della polizia durante dei festeggiamenti.

Non è di certo la prima volta che sentiamo notizie del genere.

In più città italiane, le aggressioni dei cittadini verso le forze dell’ordine si verificano con facilità alla prima occasione utile. L’ultima, come molti ricorderanno, si è manifestata a Roma durante gli Europei (luglio 2021). Questa volta è Torino a essere vittima di tale tumulto.

Che cosa è successo a Torino?

Domenica 6 febbraio, siamo in Barriera di Milano, quartiere Nord di Torino. Dopo la vittoria della Coppa d’Africa del Senegal, un centinaio di tifosi si riversano in strada per festeggiare. Le volanti della polizia si fermano per capire che cosa stia accadendo, ma i tifosi non permettono agli agenti di scendere perché accerchiano una delle volanti e, tra le urla, iniziano a prenderla a calci e pugni.

I residenti hanno ripreso la scena con il cellulare. "La polizia è scappata", si sente alla fine del video diffuso dal vicepresidente del Consiglio comunale di Torino, Domenico Garcea, abitante di Barriera. Il vicepresidente continua:

"Spiace dover affrontare in poco tempo un tema così delicato e che sta accrescendo il sentimento di abbandono e di illegalità diffusa che, dopo la guerriglia urbana (l’ennesima) andata in scena ieri sera nel quartiere in cui risiedo, barriera di Milano, stanno vivendo le cittadine e i cittadini che ormai sono stremati, esasperati e profondamente delusi".

Il sindaco Stefano Lo Russo ha riferito, lunedì 7 febbraio, in consiglio comunale a Torino sui fatti accaduti nella serata del 6 febbraio. Il sindaco ha replicato chiarendo che i fatti accaduti sono gravissimi e vanno condannati senza esitazioni, poiché al netto della strumentalizzazione politica si ripercuotono sulla vivibilità di quel quartiere.

La sicurezza di Torino è a rischio?

Il sindaco, rivolto all’opposizione, ha sostenuto che gli attacchi sul tema della sicurezza non colpiscono lui. Dipingere Torino come una città fuori controllo, con territori allo sbando, non è nell’interesse della città: “il controllo del crimine non compete al sindaco, questore e prefetto fanno tutto ciò che è possibile fare e il sindaco è al loro fianco”, sostiene Lo Russo.

La sicurezza, ha ribadito il sindaco, è un fatto integrato.

Per ricucire la città, la nostra responsabilità è quella di usare correttamente fondi e progetti per la rigenerazione urbana e su quello va giudicato l’operato dell’amministrazione comunale”. Il sindaco ha poi indicato il problema di ciò che avviene dopo gli arresti, della gestione del carcere Lorusso e Cutugno e della funzione rieducativa della pena.

Serve politica integrata per la sicurezza, ha concluso Lo Russo, al di là della solidarietà con le forze dell’ordine che nessuno mette in discussione: il crimine va represso duramente, ma non basta, e se ci sono proposte verranno ascoltate nell’interesse della città.

Cosa fare in caso di folla impazzita

Le folle che si fanno prendere dal panico rappresentano situazioni molto pericolose in cui ritrovarsi, ed è quindi bene sapere cosa fare nel caso in cui ci si trovi coinvolti in questa spiacevole situazione.

Nel caso in cui l’interessato sia già in un luogo sicuro (potrebbe trattarsi, per esempio, di qualcuno che osserva la scena dal balcone di casa sua), dovrebbe subito chiamare i soccorsi. Se invece parliamo di qualcuno che vive il pericolo direttamente, perché si trova immerso nella folla, vi sono alcune strategie importanti per favorire la sua sicurezza:

  • Consapevolezza della situazione. Significa considerare la presenza di situazioni di ansia che potranno influire nella percezione dell’evento da parte delle persone. Vuol dire che anche segnali irrilevanti possono far scatenare ansie e reazioni pericolose. È necessario tenere a mente questo per cercare di mantenere il più possibile la calma e cercare di ragionare la situazione e il procedere con più lucidità possibile.
  • Fornire una guida sicura. In situazioni di emergenza è fondamentale che vi sia una riconosciuta e qualificata guida, ciò permette alle persone di avere la percezione che vi sia qualcuno con il quale costruire dei legami di fiducia, a cui quindi potersi affidare per la propria salvaguardia e sicurezza. È necessario dunque addestrare il personale di sicurezza a essere attore protagonista per favorire il dispiegamento dei bisogni che la folla manifesta, imparando anche come si guida fisicamente un’evacuazione.
  • Cercare le vie di fuga. Una delle situazioni che possono scatenare reazioni di panico è la percezione che si stiano chiudendo le vie di fuga: l’idea della perdita della possibilità di fuggire è un fattore precipitante che va tenuto sotto controllo. È importante che gli addetti alla sicurezza, non solo indichino le vie di fuga, ma cerchino di dividere le persone e dirigerle verso uscite diverse così da non creare assembramenti. In caso gli addetti alla sicurezza non siano presenti, è bene che ogni cittadino cerchi la via di fuga più vicina e la indici, se ci sono, alle persone che lo accompagnano.
  • Controllare i fattori precipitanti. In ogni situazione possono presentarsi dei fattori che possono trasformare uno stato di ansietà in una fuga precipitosa e quindi nel panico. Tra i fattori precipitanti si può certamente annoverare la reazione scomposta di alcuni soggetti presenti; in questo caso gli stessi vanno prontamente individuati e vanno messe in atto azioni di contenimento sia delle emozioni che dei comportamenti che manifestano.

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