Perché gli Stati Uniti temono nuovi attacchi terroristici dell’Isis-K

Perché gli Stati Uniti temono nuovi attacchi terroristici dell'Isis-K

Gli Stati Uniti temono il verificarsi di nuovi attacchi terroristici da parte dell’Isis, di Al Qaeda o di altre organizzazioni terroristiche: ecco perché.

C’è alta tensione negli Stati Uniti per la paura di un attacco terroristico anche su territorio americano da parte dell’organizzazione islamica Isis-K o altra organizzazione islamica. La questione ora è se si sta per entrare in una nuova era della guerra al terrorismo o meno.

Infatti, dopo la presa di Kabul da parte dei talebani e l’instaurarsi del nuovo Governo sulla scia lasciata dall’evacuazione delle forze statunitensi, è massima allerta negli USA. In tal senso, gli Stati Uniti stanno prestando massima allerta anche nell’ospitare le persone rifugiate provenienti dall’Afghanistan che stanno lasciando il Paese.

Il timore non si limita a possibili infiltrati nell’operazione di accoglienza dei rifugiati afgani: ecco perché gli Stati Uniti temono nuovi attacchi terroristici dell’Isis-K.

Quali sono le minacce terroristiche che gli USA temono

Nello specifico, si considerano possibili tre principali minacce per l’Occidente e, in particolare per Stati Uniti e alleati. Da una parte, c’è la possibilità d’infiltrazione da parte di esponenti appartenenti all’Isis o ad Al Qaeda nel processo di evacuazione in corso dei profughi afghani all’estero. Si teme che questi infiltrati possano arrivare facilmente negli Stati Uniti e continuare da lì a condurre attentati all’interno del Paese.

Dall’altro lato, c’è la possibilità di una sanguinosa risposta all’attacco americano avvenuto con un drone per eliminare uno di quelli che erano ritenuti i leader pensanti dei probabili prossimi attacchi terroristici contro l’Occidente con sede all’aeroporto di Kabul.

Infine, la terza minaccia per gli Stati Uniti e l’Europa risiede nella possibilità che il possibile legame tra il nuovo Governo talebano e i gruppi del terrorismo islamico possano indurre altre presenze jihadiste con sede al di fuori dell’Afghanistan ad emulare l’azione per la lotta contro l’Occidente tipica di una tale ideologia.

Le conseguenze della risposta degli USA a Kabul

La situazione è tesa, sia in suolo afgano sia in territorio statunitense. Infatti, dopo la risposta degli Stati Uniti all’attentato avvenuto all’aeroporto di Kabul da parte dell’Isis-K, ciò che ci si aspetta è una controffensiva da parte delle organizzazioni estremiste islamiche.

In tal senso, le dichiarazioni del Presidente Joe Biden sono state chiare: gli Stati Uniti non tollereranno attacchi da parte delle organizzazioni jihadiste; e se fino ad ora gli USA si dichiaravano disponibili ad aprire un dialogo con Kabul perché il nuovo regime talebano potesse affacciarsi agli occhi del mondo legittimato dagli altri Stati, dinnanzi a un ulteriore attacco contro l’Occidente ogni possibilità diplomatica tra le due parti potrebbe chiudersi.

Il timore espresso dagli Stati Uniti riguardo il fatto che potrebbero esserci infiltrazioni di Isis o Al Qaeda tra i profughi afgani che stanno lasciando il Paese per dirigersi altrove, allarma anche altri Paesi. Tra di essi, infatti, anche l’Italia si sta prestando come Paese ospitante per il carico di persone che provengono dalle aree colpite.

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