Pensione Vigili del Fuoco: guida per il 2018 e novità per il 2019

Pensione Vigili del Fuoco: guida per il 2018 e novità per il 2019

Vigili del Fuoco, guida alla pensione: ecco quali sono le opzioni possibili e i cambiamenti attesi dal 1° gennaio 2019.

Vigili del Fuoco: in attesa dei cambiamenti che interverranno dal 1° gennaio 2019 ecco una guida dedicata alle pensioni del personale in divisa.

Districarsi nel complicato e articolato sistema previdenziale italiano non è semplice; tra adeguamenti con le speranze di vita (il prossimo sarà in programma nel 2019) e riforma delle pensioni, non è facile capire a che età si può andare in pensione.

Qui ci concentreremo sul personale in divisa, escluso dalla Legge Fornero del 2011; bisogna sapere, infatti, che anche per i Vigili del Fuoco, nonché per il resto delle Forze dell’Ordine, dal 1° gennaio 2019 l’età pensionabile verrà incrementata di 5 mesi per effetto dell’adeguamento con le speranze di vita. Ci sono dei casi però in cui l’incremento di 5 mesi, così come pure quello di 7 mesi degli adeguamenti del 2013 e del 2016, di cui vi parleremo nel prosieguo dell’articolo.

Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono le strade possibili per il pensionamento dei Vigili del Fuoco, analizzando i requisiti per il 2018 e le modifiche che interverranno dal gennaio prossimo.

Pensione di vecchiaia Vigili del Fuoco

Per il personale civile la pensione di vecchiaia si raggiunge all’età di 66 anni e 7 mesi (67 dal 2019) più 20 anni di contributi.

Invece, per il personale in divisa, compresi Vigili del Fuoco, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia è più bassa e varia a seconda del ruolo e della qualifica ricoperta. Nel dettaglio, una volta raggiunti i 20 anni di contributi si può andare in pensione all’età di:

  • 60 anni: Vigile, Capo Reparto, Direttore, Primo Dirigente.
  • 63 anni: Dirigente superiore;
  • 65 anni: Dirigente generale.

All’età ordinamentale, però, bisogna aggiungere 7 mesi per effetto degli adeguamenti con le aspettative di vita avvenuti nel 2013 e nel 2016. Inoltre, come anticipato all’inizio di questa guida, dal prossimo anno si aggiungerà un ulteriore incremento di 5 mesi, con l’età ordinamentale suddetta che quindi aumenterà di 1 anno.

Pensione anticipata Vigili del Fuoco

Il personale civile può accedere alla pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica, purché abbia maturato 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini), oppure 41 anni e 10 mesi (donne). Dal 1° gennaio al requisito contributivo bisogna aggiungere altri 5 mesi.

Per i Vigili del Fuoco, invece, ci sono tre diverse strade per il pensionamento anticipato. La prima consente di accedere alla pensione all’età di 57 anni (più 7 mesi per gli adeguamenti con le speranze di vita del 2013 e 2016) e 35 anni di contributi. In questo caso, però, bisogna considerare una finestra mobile di 12 mesi: dalla domanda per il pensionamento alla percezione del primo assegno previdenziale, quindi, bisogna attendere un anno (nel quale si può continuare a lavorare).

Anche per i Vigili del Fuoco c’è un’opzione per il pensionamento anticipato che non prevede alcun minimo di età; in questo caso, però, bisogna aver maturato 40 anni (+7 mesi) di contributi. Per la pensione anticipata con soli contributi, però, la finestra mobile è di 15 mesi.

Infine, a coloro che hanno raggiunto la massima anzianità contributiva prevista - con aliquota massima dell’80% della retribuzione pensionabile - viene concesso di andare in pensione all’età di 53 anni (+7 mesi).

Dal 1° gennaio 2019 sui suddetti requisiti si applica un incremento di 5 mesi per effetto dell’adeguamento con le aspettative di vita che, d’ora in avanti, avrà cadenza biennale (come stabilito dalla Legge Fornero).

Quindi, si potrà andare in pensione all’età di 58 anni e 35 di contributi, o anche con soli 41 anni di contributi. Per quei pochi che invece hanno raggiunto la massima anzianità contributiva, invece, l’età pensionabile sarà di 54 anni.

Vigili del Fuoco: quando gli adeguamenti non si considerano

Come anticipato, non sempre sull’età pensionabile si applicano gli adeguamenti con le aspettative di vita. Infatti, al personale dei Vigili del Fuoco viene concesso di andare in pensione una volta raggiunto il limite di età ordinamentale (al netto degli incrementi del 2013, 2016 e 2019) se anziché aver maturato 20 anni di contributi se ne hanno 35, ossia il requisito contributivo richiesto per la pensione anticipata.

Anche in questo caso, però, bisogna considerare la finestra mobile di 12 mesi, quindi dalla maturazione dei 35 anni di contributi e il compimento dell’età ordinamentale deve essere passato un anno per poter andare in pensione immediatamente.

Se i 35 anni di contributi sono stati maturati da meno di un anno, si può comunque fare domanda per il pensionamento a 60 anni (o 63 e 65 nel caso del Dirigente generale e del Dirigente superiore), ma per conseguire il primo assegno previdenziale bisognerà attendere l’apertura della finestra mobile.

Facciamo un esempio: un Vigile ha raggiunto i 35 anni di contributi a luglio 2018 e a marzo del 2019 compirà il 60° anno di età. In quel caso potrà accedere alla pensione di vecchiaia indipendentemente dagli incrementi con le aspettative di vita (quindi a 60 anni anziché 61) ma percepirà il primo assegno previdenziale solo a luglio del 2019.

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