Ossido di etilene: cos’è e perché è dannoso

Ossido di etilene: cos'è e perché è dannoso

L’ossido di etilene è presente in molti cibi che ogni giorno si comprano al supermercato; ma cos’è e perché è dannoso?

L’ossido di etilene è un elemento presente in molti cibi di consumo quotidiano. Lo si può trovare comunemente al supermercato sotto varie forme.

Tuttavia, in alcuni casi si tratta di un elemento dannoso per l’uomo. Nonostante la sua pericolosità, c’è il rischio di comprare alimenti dell’industria alimentare che lo contengano; ma cos’è l’ossido di etilene e perché è dannoso per la salute?

Cos’è l’ossido di etilene

L’ossido di etilene è un composto organico semplice che viene utilizzato spesso nell’industria alimentare per disinfettare e sterilizzare cibi. Si ottiene per ossidazione dell’etilene, il più semplice degli alcheni (idrocarburi).

L’ossido di etilene può presentarsi come liquido, ma siccome il punto di ebollizione è molto basso (e pari a 10.7 °C) può essere trovato spesso anche in forma gassosa. Proprio per via delle sue proprietà sterilizzanti, viene utilizzato in molti ambiti, dalla chirurgia, alla pulizia dei biberon dei neonati, alla protezione di magazzini o silos per evitare contaminazioni esterne.

L’ossido di etilene è considerato tra le sostanze tossiche in Europa oltre alcune concentrazioni, ma è consentito in altri Paesi del mondo. Ciò significa che in alcuni prodotti che normalmente compriamo al supermercato è presente, in particolar modo sotto forma di gas per proteggere gli alimenti da muffe e batteri.

Rischi per la salute: perché l’ossido di etilene è dannoso

Diversi studi sull’ossido di etilene hanno riscontrato può essere dannoso per la salute se presente sotto forma di gas. La tossicità in forma aerea presenta comunque, diversi livelli di pericolosità per l’uomo a seconda del tipo di esposizione al gas.

L’ossido di etilene è altamente solubile in acqua e non si concentra facilmente nelle vie respiratorie. Ciò significa che perché vi sia un alto rischio bisogna essere esposti per un periodo lungo all’ossido di etilene. Per un operaio che lavora a contatto col gas quotidianamente, l’esposizione sarà diversa e di conseguenza, anche il pericolo. Questo per quanto riguarda l’esposizione aerea.

Tuttavia, assumere ossido di etilene con frequenza nel cibo comporta un rischio per la salute. Alcuni studi sugli animali hanno di recente dimostrato la presenza di tumori localizzati nello stomaco a causa dell’assunzione prolungata nel tempo di questo composto organico.

Per di più, alcuni studi in vitro hanno dimostrato che l’ossido di etilene ha carattere di mutagenicità. Ciò significa che - in grandissime quantità - può provocare alterazioni genetiche ereditarie.

In quali cibi può essere presente l’ossido di etilene

Quando si acquista al supermercato, c’è da dire prima di tutto che particolare attenzione va prestata a quegli alimenti che non provengono dall’Unione Europea. Se un cibo è proveniente da fuori l’UE, questo deve essere dichiarato proprio a causa del fatto che molti Paesi del mondo hanno leggi di tutela del consumatore diverse dalle nostre.

L’ossido di etilene si può trovare in alte concentrazioni nei semi di sesamo e in altri prodotti come riso, noci, legumi, cereali, spezie, frutta e verdura, semi, cereali, caffè, spezie, gomma di guar (E412) e anche nella farina di semi di carrube (E410).

La gomma di guar si trova spesso negli alimenti per celiaci, mentre la farina di semi di carrube è un addensante, emulsionante e stabilizzante che viene spesso trovato in prodotti da forno, gelati confezionati, caramelle, creme, yogurt, salse o sughi, condimenti e formaggi cremosi, oltre che in alcune bevande confezionate.

I limiti consentiti dall’Unione Europea

A causa di alcuni scandali alimentari dello scorso anno, nei semi è stata riscontrata una grande concentrazione di ossido di etilene pari addirittura a 86 mg/kg, valore che supera di gran lunga il limite massimo imposto per legge dall’Unione Europea.

Solo lo scorso anno, l’Unione Europea ha bloccato circa 3 milioni di chili di sesamo e semi per mix insalate o snack contenenti una quantità eccessiva di ossido di etilene. La presenza di ossido di etilene nei cibi può rappresentare un forte rischio per la salute, poiché questo composto organico è una sostanza altamente solubile e diluibile nel sangue.

Tuttavia, molti esperti affermano che l’ossido di etilene da ingestione non rappresenti un rischio acuto, almeno non quanto può esserlo essere esposti per via aerea, come potrebbe essere il caso di un lavoratore in fabbrica.

A cosa stare attenti e come difendersi

A causa delle diverse leggi presenti in alcuni Paesi, bisogna stare attenti a tutti quei prodotti o integratori che contengono materie prime che arrivano dall’India, dalla Turchia, dalla Cina, dal Paraguay e dall’Argentina. Questo specialmente per quanto riguarda il cibo industriale, in scatola o simili.

Inoltre, bisogna prestare attenzione alle etichette dei prodotti alimentari che si comprano e nello specifico alle sigle che riportano (come per esempio, E410 o E412), anche magari facendo una ricerca online rapida per capire a che cosa si riferiscono.