Nuovo riordino delle carriere: riaperto il dibattito

Nuovo riordino delle carriere: riaperto il dibattito

Dopo la riunione avvenuta mercoledì 23 gennaio, si è riaperta la discussione in merito alle correzioni da applicare al vecchio decreto legislativo sul riordino delle carriere.

Il nuovo riordino delle carriere è tornato al centro del dibattito a partire dallo scorso 23 gennaio, data in cui c’è stata la riunione per discutere sugli eventuali correttivi da apportare al decreto legislativo 95/2017. Fortemente voluta dal SAP, la riunione è stata presieduta dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza che è a capo delle attività di coordinamento e pianificazione.

Questo appuntamento è soltanto l’inizio di una serie di incontri che ci saranno nei prossimi mesi ed il cui obiettivo è quello di formulare delle modifiche al precedente decreto sul riordino delle carriere che ha deluso le aspettative dei militari in servizio.

Le finalità del decreto del 2017 sul riordino delle carriere

Prima di riepilogare le principali questioni trattate nell’incontro avvenuto pochi giorni fa, ricordiamo brevemente le tematiche affrontate dal decreto del 2017.

Anzitutto ha portato alla revisione dei ruoli del personale delle quattro Forze di polizia: Polizia di Stato; Arma dei carabinieri; Corpo della Guardia di finanza; Corpo di polizia penitenziaria.

Nel complesso le finalità del decreto sono:

  • adeguamento delle dotazioni organiche di ciascun corpo rendendole più vicine alla consistenza effettiva del personale in servizio;
  • semplificazione dell’ordinamento, anche attraverso la rimodulazione e la valorizzazione del percorso formativo e la riduzione dei tempi per la conclusione delle procedure di selezione;
  • ampliamento delle opportunità di progressione in carriera attraverso la valorizzazione del merito e della professionalità, nonché dell’anzianità di servizio;
  • elevazione del titolo di studio per l’accesso alla qualifica iniziale dei ruoli di base, al possesso di titoli di studio universitari per la partecipazione al concorso e per l’immissione in servizio, dopo il corso di formazione iniziale, nelle carriere degli ispettori, funzionari e ufficiali;
  • ampliamento delle funzioni, in particolare, per il personale con qualifica e gradi apicali del ruolo degli agenti e assistenti, dei sovrintendenti e degli ispettori, con il conseguente intervento sui trattamenti economici connessi alle nuove funzioni e responsabilità;
  • adeguamento delle carriere degli ispettori, funzionari e ufficiali, attraverso la loro qualifica professionale, rispettivamente direttiva e dirigenziale, conseguente al potenziamento delle funzioni;
  • adeguamento della disciplina della dirigenza e dei relativi trattamenti economici;
  • riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato, con eventuale assorbimento dello stesso in altre Forze di polizia.

Questo decreto è stato proposto dalla legislatura precedente e come anticipato ha scontentato la maggior parte degli appartenenti alla categoria che lo hanno ampiamente criticato.

L’incontro del 23 gennaio

Il dibattito riaperto viaggia in parallelo con il nuovo decreto legislativo del 5 ottobre 2018 il quale prevede alcune modifiche rispetto al precedente che però ancora devono allinearsi con le intenzioni e volontà dei militari delle Forze dell’Ordine.

L’incontro è stata un’utile occasione per elencare le criticità che presenta il decreto e che interessano tutti i ruoli.

L’Amministrazione ha espresso anzitutto la volontà di proporre un primo provvedimento tra marzo ed aprile ed un altro a settembre con la possibilità di allungare i tempi per far rientrare nel decreto parte delle risorse previste nella futura legge di stabilità.

I punti salienti del dibattito

Entriamo ora nel dettaglio degli argomenti più rilevanti trattati durante l’incontro e che saranno al centro del dibattito sul riordino delle carriere anche nei prossimi mesi.

a) ruolo di Agenti-Assistenti e passaggio al ruolo di Sovrintendente: il SAP rivendica la necessità di unificare i due ruoli piuttosto che una maggior fluidità nel passaggio dal primo al secondo come proposto dall’Amministrazione.

In questo modo, come afferma il SAP, anche gli attuali 30.000 Assistenti Capo Coordinatori avranno la possibilità di crescere professionalmente. Per quanto concerne la ridefinizione delle mansioni sarà un problema di facile risoluzione.

b) Ispettori Superiori promossi a partire dal 1° gennaio 2017: il SAP richiede di inquadrare gli attuali Sovrintendenti nel ruolo dei Ispettori. In questo modo si può coprire la mancanza (poco più di 14.000 unità) di Ispettori con la dotazione organica di Sovrintendenti, pari a 14.489.

c) tempi di permanenza nelle varie qualifiche: Nella fase transitoria dovrebbe ridursi di almeno la metà, il tempo di permanenza nelle diverse qualifiche per il ruolo di Ispettori. Questo per garantire la funzionalità del ruolo e sopperire ai prossimi pensionamenti di questa categoria.

La riduzione dei tempi di permanenza è stata richiesta anche per i Commissari del ruolo ad esaurimento. In questo modo tutti possono raggiungere la qualifica di Commissario Capo.

Si richiede inoltre che il ruolo ad esaurimento venga trasformato in stabile per favorire lo sviluppo di carriera per i Sostituti Commissari.

Per coloro che perdono la sede si richiede invece la possibilità di rientro.

d) ruolo tecnico: secondo il SAP il principio dell’equiordinazione non deve valere solo rispetto alle altre forze dell’ordine ma prima di tutto per i ruoli interni. Ciò significa che al personale tecnico vanno garantiti gli stessi percorsi di carriera del personale ordinario, riconoscendo per esempio il principio delle annualità ai sovrintendenti tecnici.

Bisogna inoltre chiarire le funzioni del personale di supporto tecnico-logistico come quelle del personale direttivo e dirigente tecnico nel momento in cui questi sostituisce il dirigente responsabile.

I prossimi mesi

Dall’incontro è emerso come il SAP abbia esortato l’Amministrazione a riproporre un disegno del nuovo riordino dal quale sviluppare i diversi passi per l’attuazione vera e propria del provvedimento.

Il dibattito proseguirà fino a marzo-aprile quando ci sarà un primo intervento e successivamente a settembre con un nuovo provvedimento sperando in una proroga che permetta di utilizzare le nuove risorse finanziarie provenienti dalla futura legge di stabilità.