Multa per chi viaggia senza biglietto: come non pagarla legalmente

Multa per chi viaggia senza biglietto: come non pagarla legalmente

Biglietto perso o dimenticato: ecco come non pagare una multa legalmente e farla archiviare se ingiusta.

Tutti sanno che il biglietto è indispensabile per poter viaggiare sui mezzi pubblici, si tratti di autobus, tram o treni. Non è sufficiente acquistarlo, questo deve essere portato con sé ed esposto alla eventuale richiesta dei controllori, i quali in caso contrario possono imporre una sanzione amministrativa.

Le multe per chi viaggia senza biglietto sono variabili a seconda della Regione e in genere piuttosto salate. Quello che molti non sanno, è che talvolta è possibile non pagarle senza alcuna ripercussione. Esistono, infatti, alcuni casi specifici, nei quali è possibile non pagare la multa nonostante si abbia viaggiato senza biglietto, del tutto legalmente.

Abbonamento dimenticato a casa: devo pagare la multa?

L’abbonamento ai mezzi pubblici deve essere sempre esibito alla richiesta dei controllori, che altrimenti possono procedere a multare il soggetto, non avendo la possibilità di verificare l’effettiva esistenza di un abbonamento. In questo caso la procedura per non pagare la multa legalmente è decisamente semplice. Sarà sufficiente presentarsi agli uffici amministrativi della propria Regione di residenza e portare in visione l’abbonamento, un documento di riconoscimento e la multa. Quest’ultima sarà annullata con effetto immediato e non dovrà essere pagata.

Ricorso in opposizione a sanzione amministrativa

Sostanzialmente esiste un solo altro scenario nel quale è possibile non pagare la multa ricevuta, ossia quando esistano dei motivi per opporre un ricorso. In questi casi il viaggiatore dimostra di avere ricevuto la multa a torto, ad esempio perché il biglietto non gli è stato realmente chiesto oppure perché si trovava in una situazione di emergenza, o magari qualcuno ha fornito i suoi dati anagrafici al suo posto.

In ogni caso il presunto trasgressore ha 30 giorni di tempo, che salgono a 60 per i residenti all’estero, per inviare il modulo di ricorso direttamente alla ditta di trasporti. Il tempo decorre dal momento in cui viene effettuata la sanzione, se il pubblico ufficiale la contesta nell’immediato e di persona, oppure dalla data di notifica avvenuta in differita. Ecco nel dettaglio i passaggi da seguire:

  • Effettuare le proprie dichiarazioni se la notifica è avvenuta al momento della presunta trasgressione, indicando anche i nomi di eventuali testimoni.
  • Compilare il modulo di reclamo con la propria versione dei fatti e il motivo per cui la multa non dovrebbe sussistere, completando con tutti i documenti di supporto come le dichiarazioni dei testimoni o fotografie.
  • Allegare alla documentazione il verbale ricevuto con i propri dati personali, nominativi e recapiti di eventuali testimoni a favore.
  • Spedire il tutto per mezzo di raccomandata A/R alla ditta di trasporti, la quale potrà archiviare il verbale oppure procedere a un’ingiunzione di pagamento.

Il ricorso è stato respinto: devo pagare la multa?

Una volta effettuati correttamente tutti i passaggi può accadere che il proprio ricorso venga respinto, per mancanza di elementi a sostegno dell’archiviazione, e che il Giudice di Pace emani un’ingiunzione al pagamento. Questo non significa comunque che sia obbligatorio pagare la multa, poiché è possibile appellarsi alla decisione del GiP ma solo entro 30 giorni dalla notifica (60 per i residenti all’estero). A questo punto si procederà alla fissazione di una vera e propria udienza, per la quale non è obbligatoria l’assistenza legale, durante cui saranno ascoltate le parti e visionate tutte le prove.

Sarà poi proprio il Giudice di Pace a decidere sulla questione, archiviando la multa oppure emanando una nuova e inappellabile ingiunzione al pagamento.

Entrambe le soluzioni prevedono semplicemente il costo per la spedizione della raccomandata, ma è bene sapere che per giudizi di valore superiore a 1100 € è obbligatorio farsi assistere da un avvocato.

Multa ingiusta: quando fare ricorso

Le casistiche in cui è opportuno presentare ricorso per una multa ritenuta ingiusta sono davvero disparate, dipendendo dalla singola situazione specifica. Esistono comunque alcuni casi riconosciuti che non ammettono spazio di replica e garantiscono legalmente di non dover pagare la multa.

Il primo caso riguarda il rispetto dei termini e delle modalità di legge con cui viene comunicata la sanzione amministrativa. Quest’ultima, ad esempio, deve essere notificata al soggetto entro 90 giorni dalla data di presunta trasgressione, pena la nullità.

Un’altra eventualità comune è la perdita del biglietto dovuta magari all’affollamento del mezzo. In questo caso il ricorso è del tutto giustificato ma sarà necessario provare l’acquisto del biglietto oppure la sua presenza, magari grazie alla testimonianza dell’autista o di un passeggero.

A prescindere tuttavia dalla casistica specifica, è indispensabile presentare il proprio ricorso entro il termine di legge ed esclusivamente tramite la modalità indicata, altrimenti non avrebbe alcun valore. Questo metodo non ha senso di essere utilizzato se le ragioni della multa sono incontestabili. In quest’ultimo caso è quindi preferibile pagare subito la multa e così usufruire della sanzione ridotta.

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