Le forze di Polizia possono scioperare?

Le forze di Polizia possono scioperare?

Chi garantisce l’ordine pubblico anche in caso di sciopero può a sua volta scioperare? La controversia delle Forze di Polizia.

In questi periodi di agitazione caratterizzato da scioperi e manifestazioni, una domanda sorge spontanea: le forze di Polizia possono scioperare?

La questione è molto controversa, specie per l’ambito in cui operano le forze dell’ordine italiane, ossia la pubblica sicurezza. Dove sta la contraddizione? In sostanza, possono scioperare coloro che sono anche addetti al monitoraggio delle serrate da parte dei lavoratori? Possono le forze di Polizia, considerato il loro compito fondamentale per la tenuta dello Stato, ossia quello di garantire l’ordine, scioperare e quindi derogare a questo dovere?

Ovviamente la questione non è chiara. Ma proviamo ad entrare più a fondo nell’argomento.

La normativa vigente

Secondo l’art. 84 della legge n° 121 dell’1 aprile 1981, il diritto di sciopero non può essere esercitato. Infatti, l’articolo recita testuali parole:

Gli appartenenti alla Polizia di Stato non esercitano il diritto di sciopero né azioni sostitutive di esso che, effettuate durante il servizio, possano pregiudicare le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica o le attività di polizia giudiziaria.

Da come riportato dalla normativa, pare che le forze di Polizia non possano scioperare per via del loro inquadramento nell’ambito della sicurezza pubblica. Ma considerando un’altra fonte del diritto, la principale, ossia la Costituzione, su cui si basa tutta l’architettura normativa italiana, all’art. 40 si legge che: “Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano”.

Ma qual è la normativa generale che regola il diritto di sciopero? La risposta è la legge n. 146 del 1990. All’articolo 2 della legge ordinaria viene sancito il diritto di scioperare anche per tutte quelle categorie che dovrebbero garantire i servizi essenziali per il funzionamento della cosa pubblica, rimandando all’elenco presente nel primo comma dell’articolo 1: la sicurezza è compresa nel testo normativo. Il vincolo è che le funzioni essenziali debbano comunque essere garantite.

In sostanza: una norma dice che chi è responsabile della sicurezza può scioperare, ma deve comunque garantire le funzioni essenziali di cui sopra; l’altra norma, dice che i primi in termini di tutela della sicurezza pubblica, ossia la Polizia di Stato, non possono scioperare.

Una sorta di antinomia, che però non sembra essere risolta né dai classici criteri giuridici né da un testo unico. Considerato anche l’articolo 39 della Costituzione che ribadisce la libertà sindacale per tutti i cittadini, compresi i poliziotti, ci troviamo nella situazione seguente: la polizia può organizzarsi in sindacati ma non potrebbe scioperare per via del suo ruolo.

Dove e quando nasce il dibattito

La questione nacque nel 2014, quando fu annunciato il blocco degli scatti di stipendio da parte del governo Renzi.

Il ministero della Pubblica Amministrazione, presieduto ai tempi da Marianna Madia in quota PD, diramò un comunicato stampa affermando che la polizia locale aveva il diritto di scioperare in ottemperanza dell’articolo 1 e 2 della legge 146/1990, nonché da quanto sancito in Costituzione.

Anche il SIAP, sindacato italiano appartenenti alla Polizia, scrisse una vertenza legittimando il diritto di sciopero in base alla norme vigenti nell’ordinamento italiano. Potrebbe sembrare strano, ma la Polizia, essendo un corpo civile, deve godere dei diritti di tutti gli altri cittadini. Come anche dovrebbero i militari dell’Esercito, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Ovviamente, tutto questo discorso è legittimo se comunque viene preservata la garanzia dell’ordine pubblico. Potrebbe anche esserci un altro problema, derivante in questo caso dalla Costituzione, e rintracciabile nell’articolo 17:

I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.

Potrebbe verificarsi il fatto che la riunione, anche se inquadrata nello sciopero indetto dal sindacato, possa coinvolgere personale che ha in dotazioni armi per svolgere la propria mansione.

I problemi sembrano essere tanti, ma in base alle norme, considerati i vincoli di ordine pubblico, le forze di Polizia potrebbero scioperare per protesta e/o rivendicazione di alcuni diritti; senza naturalmente mettere a repentaglio la vita della Repubblica.