Incentivi tecnici, la Rete sindacale militare chiede un intervento urgente

Incentivi tecnici, la Rete sindacale militare chiede un intervento urgente

Codice degli Appalti, ancora non sono operativi gli incentivi tecnici per il personale militare e la Rete sindacale militare chiede un intervento urgente.

Circa un mese fa la Rete sindacale militare si è rivolta al governo affinché il Codice degli Appalti venisse reso operativo, in riferimento agli incentivi tecnici, che mancano ormai di attuazione da diversi anni e penalizzano fortemente il personale militare. Considerazioni che i sindacati (ASPMI, USIC, AMUS, SAM e SIM Marina) hanno ovviamente rivolto anche allo Stato Maggiore della Difesa, non ricevendo però una risposta completa o soddisfacente.

Per questo motivo le Associazioni si sono nuovamente rivolte allo Stato Maggiore della Difesa, sottolineando anche che per il personale civile è stato già sottoscritto un accordo. Ad oggi, infatti, non è ancora stato fissato nemmeno un incontro per discutere della questione e le tempistiche stanno diventando sempre più paradossali.

Gli incentivi tecnici nel Codice degli Appalti

La Rete sindacale militare si è già più volte prodigata per spiegare l’urgente necessità di dare operatività agli incentivi tecnici previsti dal Codice degli Appalti. Va anche sottolineato che quest’ultimo, che risale al 2016, è stato aggiornato l’ultima volta con il decreto legislativo n. 36 del 31 marzo 2023. In altre parole, è passato ormai un altro anno senza che venisse attuato quanto disposto dalla norma.

Si fa riferimento, in particolare, all’articolo 45 del decreto citato, dedicato per l’appunto agli incentivi alle funzioni tecniche. In estrema sintesi, l’articolo prevede quanto segue:

  • gli oneri per le attività tecniche sono a carico degli stanziamenti per le procedure di affidamento lavori, servizi, forniture;
  • le stazioni appaltanti e gli enti concedenti destinano risorse finanziarie per le funzioni tecniche, non oltre il 2% dell’importo di lavori, servizi e forniture;
  • l’80% delle risorse per le funzioni tecniche sopracitate va ripartito tra il Responsabile unico del procedimento e i collaboratori, comprensivo di oneri previdenziali e assistenziali a carico dell’amministrazione;
  • il 20% delle risorse, eccetto quelle provenienti da finanziamenti europei o comunque a destinazione vincolata, incrementato dall’eccedenza dell’incentivo, va all’innovazione tecnologica e la formazione digitale dei dipendenti;
  • chi si avvale di una centrale di committenza può destinare le risorse ai dipendenti (non oltre il 25% dell’incentivo) in proporzione alle funzioni tecniche svolte.

Incentivi tecnici per il personale militare

Come anticipato, la Rete sindacale militare lamenta la mancata attuazione delle previsioni normative rispetto al trattamento del personale militare. Quest’ultimo, infatti, continua a sobbarcarsi contratti molto onerosi - aderendo peraltro a un meccanismo che permette all’amministrazione di risparmiare - senza ricevere i benefici previsti dalla legge.

Per questa ragione è urgente un intervento che permetta di remunerare questo lavoro, consentendo allo stesso tempo l’innovazione tecnologica del sistema Difesa, che - come ribadito anche dal ministro Crosetto - ne ha disperato bisogno.

Dopo che non sono stati compiuti passi in avanti (tenuto conto anche che in data 16 maggio 2024 è stato siglato l’accordo per il personale civile), la Rete sindacale militare ha ribadito l’assoluta necessità di convocazione di una riunione tecnica, affinché possa essere discussa la questione degli incentivi tecnici ponendo le basi di una collaborazione necessaria al benessere del personale militare.

In secondo luogo, le Associazioni sindacali hanno fatto notare di non aver ricevuto risposte complete in merito alle richieste avanzate. È evidente a tutti che serve maggior apertura, poiché a patire le conseguenze di questo ritardo sono proprio i militari, sprovvisti di un trattamento economico e una copertura assicurativa adeguata rispetto agli oneri di cui si fanno carico.

Oltretutto, questa materia sarà trattata nella contrattazione di secondo livello ed è quindi di auspicio per tutti, Amministrazioni comprese, che l’accordo venga trovato quanto prima. Anche perché le APCSM hanno già dato prova di ricoprire questo nuovo ruolo con estrema diligenza, essendo disposti perfino a rallentare la contrattazione per non accettare meno di quanto ritenuto giusto per i diritti del personale.