Forze di Polizia, si cambia: ecco la dotazione del futuro

Forze di Polizia, si cambia: ecco la dotazione del futuro

Potrebbero esserci delle novità in merito alla dotazione e all’equipaggiamento della Polizia di Stato: vediamo i dettagli.

Il salto di qualità tecnologico che le Forze di Polizia stavano attendendo da tempo, potrebbe essere sul punto di arrivare. La polizia del futuro quasi certamente avrà un nuovo equipaggiamento in dotazione, grazie al quale si potrà creare un unico filo conduttore tra volanti, sala operativa e attrezzature di servizio.

A dichiararlo è il segretario generale della Sap, Stefano Paoloni, il quale ha posto l’accento sulle novità che stanno per arrivare in termini di equipaggiamento della Polizia di Stato. L’intento è quello di migliorare difesa e sicurezza grazie alla tecnologia, in modo da incrementare l’operatività degli agenti e rendere il loro lavoro più tutelato.

La Polizia di Stato e la dotazione del futuro

Nello specifico, il segretario generale della Sap ha parlato di tre grandi novità che riguarderanno l’equipaggiamento e il coordinamento degli agenti della Polizia di Stato durante il prossimo futuro.

La prima novità riguarda proprio il coordinamento; o meglio, una centralizzazione efficiente del coordinamento. Infatti, si immagina che grazie ai miglioramenti tecnologici, sarà possibile al più presto organizzare quello che è stato definito un unico filo conduttore tra comando operativo e agenti, in modo da incrementare le capacità di gestione e organizzazione sul territorio, senza che vi siano dispersioni.

Il nuovo equipaggiamento in dotazione per la Polizia di Stato

La seconda e la terza novità riguardano invece l’equipaggiamento vero e proprio delle unità. In tal senso, entro la fine dell’anno dovrebbero essere consegnati in dotazione agli agenti più di 4.000 taser.

Sebbene in passato l’uso del taser abbia ricevuto delle critiche su più fronti in passato, la linea che prevale ora riguarda la sicurezza: gli agenti sarebbero facilitati nel non dover usare la forza per bloccare sospetti, qualora ce ne fosse bisogno. Pare inoltre, che alla vista del taser, le persone siano scoraggiate ad opporre resistenza, cosa che non avviene ora se il poliziotto si ritrova nella necessità di ricorrere alla forza.

Insieme al taser, sarebbe anche fornita una bodycam a tutti gli agenti, da installare sulle uniformi per una più ampia tutela delle situazioni d’azione e dei lavoratori stessi. Almeno 800 bodycam - il cui utilizzo è stato più volte richiesto dal Sap già da qualche anno - sono già stipate nei magazzini e pronte per essere messe in azione.

Il problema della bodycam è la privacy

Per la bodycam, l’unico problema sarebbe nella privacy sia per l’agente, sia per i cittadini coinvolti. In questo risiederebbe il motivo del loro mancato utilizzo fino ad oggi, tra non poche polemiche. Infatti, pare sussistano dei problemi relativi alla conservazione delle immagini, che dovrebbero rimanere in una sorta di archivio.

In questo senso, una possibile soluzione - che si sta iniziando a valutare - consiste nel fatto che le immagini conservate in archivio potrebbero essere scaricate ed utilizzate solo su delega dell’autorità giudiziaria. La tutela dei cittadini sarebbe comunque, in qualche modo, garantita - oltre che una priorità - e così anche quella dell’agente della Polizia di Stato e la sua sicurezza sul lavoro.

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