Guido Scavazzin - 3 aprile 2024
Forze Armate, ecco quali sono i sindacati rappresentativi
Ufficializzate le sigle sindacali che hanno raggiunto la soglia di rappresentatività. Ma manca ancora il decreto riferito alla rappresentanza del personale dirigente.
È stato firmato il decreto del Ministero della Funzione Pubblica con il quale vengono ufficializzate le sigle sindacali che hanno raggiunto la soglia di rappresentatività (fissata al 2% per il 2024) potendo così rappresentare a pieno i propri iscritti a partire dalla partecipazione al tavolo di rinnovo contrattuale per il triennio 2022-2024.
Viene così completato un passaggio che possiamo definire storico, reso possibile dalla legge n. 46 del 2022 con la quale finalmente è stata riconosciuta la liceità delle associazioni sindacali nel contesto militare.
Tale riconoscimento, che fa seguito alla sentenza della Corte Costituzionale con la quale è stata accertata l’incostituzionalità delle norme che vietavano ai militari di costituire e aderire ad Associazioni professionali a carattere sindacale, ha aperto la strada a un nuovo paradigma di rappresentanza per i lavoratori delle forze di sicurezza e difesa nazionale.
Quali sono le Associazioni professionali tra sindacati che hanno raggiunto la soglia di rappresentatività
Con l’entrata in vigore della legge n.46 del 2022, le Associazioni sindacali sono diventate una realtà legale anche per le Forze Armate e i corpi di Polizia militare, che mantengono comunque la loro natura militare. Questo cambiamento segna una svolta significativa nel mondo militare italiano, che segue, quasi cinquant’anni dopo, il percorso già intrapreso dalle Polizie a ordinamento civile negli anni Ottanta.
Ma non tutte le Associazioni costituite saranno rappresentative al 100%, ma solo quelle che hanno raggiunto la soglia del 2% (nel 2025 bisognerà invece superare il 3%). A tal proposito, nel decreto firmato dal Ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo, di concerto con quelli dell’Economia (Giorgetti) e della Difesa (Crosetto), si legge che le Associazioni sindacali ora riconosciute a livello nazionale per il personale delle Forze Armate includono:
Esercito Italiano
- Organizzazione Sindacale Italiana dei Militari (ITAMIL)
- Sindacato Italiano Autonomo Militari Organizzato Esercito (SIAMO EI)
- Associazione Sindacale dei Professionisti Militari Italiani (ASPMI)
- Libera Rappresentanza Militare (LRM)
- Unione Sindacale Militare Interforze Associati (USMIA)
- Sindacato Autonomo dei Militari (SAM)
Marina Militare
- Sindacato Nazionale Marina (SINAM)
- Sindacato Italiano Militari Marina (SIM MM)
- Unione Sindacale Militare Interforze Associati (USMIA)
Aeronautica Militare
- Associazione Militari Uniti in Sindacato Aeronautica (AMUS AM)
- Unione Sindacale delle Associazioni Militari Aeronautica (USAMI AM)
- Sindacato Aeronautica Militare (SIAM)
- Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SIULM)
Con l’entrata in vigore di questi decreti, gli organi della rappresentanza militare e i delegati che li compongono cessano le loro funzioni, dando spazio a un nuovo capitolo nella storia della rappresentanza dei lavoratori militari in Italia.
Cosa succede adesso
Con la firma dei decreti e l’ufficialità delle Associazioni rappresentative (qui la differenza di funzioni rispetto a chi invece non ha raggiunto la soglia del 2%) può partire - come promesso dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni - il tavolo contrattuale per il rinnovo del triennio 2020-2022.
Ma attenzione, va detto che manca ancora un pezzo affinché si possa parlare di effettivo passaggio dalla Rappresentanza ai Sindacati: la pubblicazione dei decreti per la rappresentatività dell’area dirigenziale.
Solo allora sapremo quali sono le sigle che possono rappresentare tutta la Forza Armata avendo superato entrambe le soglie - quella per il personale contrattualizzato e quella per i dirigenti - potendo così partecipare al prossimo avvio dell’area negoziale del personale dirigente.
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