Forze Armate e di Polizia: chi può essere chiamato in guerra?

Forze Armate e di Polizia: chi può essere chiamato in guerra?

La chiamata alle armi scatterebbe immediatamente per tutto il personale delle Forze Armate, per quelle di Polizia vi sono delle eccezioni.

Nella seduta tenutasi alla Camera dei deputati qualche giorno fa, il premier Mario Draghi ha disposto l’invio delle truppe italiane a sostegno della NATO.

A partire sarà un contingente di 1.350 unità, più 2.000 disponibili, che andrà a rinfoltire quello già presente sul territorio a confine tra Lituania e Romania.

Oltre all’invio di 77 mezzi terrestri, 2 navali, 5 aerei. Con una previsione di spesa che si aggira sui 153.581.253€ per l’anno 2022, senza contare la cessione di equipaggiamenti non letali di protezione alle Autorità ucraine.

Tuttavia, sebbene vi siano state molte rassicurazioni circa la non “chiamata alle armi”, concetto ribadito in un’intervista rilasciata al nostro giornale dall’ex Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, l’Onorevole Domenico Rossi, rimane il timore che l’art. 1929, comma 2, del Codice militare venga ripristinato e si decida di reintrodurre il servizio di leva obbligatorio, sebbene il comma 1 affermi che “le chiamate del servizio obbligatorio di leva sono sospese a decorrere dal 1° gennaio 2005”.

Della possibilità di una chiamata alle armi avevamo fatto un approfondimento che potete leggere qui; tuttavia, viene da chiedersi perché alcuni apparati delle Forze di Polizia non vengono coinvolti negli scenari di guerra e perché in caso di chiamata alle armi verrebbero esclusi.

Chi fa parte delle Forze Armate e di Polizia

Per Forze Armate si intende l’insieme di persone, mezzi e strutture organizzative che caratterizzano la spina dorsale difensiva del nostro Paese.

Il nostro Paese è pronto a dare supporto militare e logistico alla NATO, secondo quelli che sono gli accordi stabiliti al momento della sottoscrizione del Patto Atlantico.
Nella Costituzione italiana viene ribadito il “ripudio alla guerra” come strumento di offesa.

Le Forze Armate in Italia sono:

  • Esercito Italiano;
  • Marina Militare;
  • Aeronautica Militare;

e dipendono direttamente dal Ministero della Difesa e, in caso di conflitto, sono i primi ad andare nei teatri di guerra.
I Carabinieri appartengono alle Forze di Polizia, ma al tempo stesso fanno parte delle Forze Armate, elevati a rango forza militare nel 2000.

Le Forze di Polizia si dividono ad ordinamento civile:

  • Polizia di Stato;
  • Polizia penitenziaria;
  • ex Corpo Forestale dello Stato;
  • Vigili del Fuoco;

e ad ordinamento militare:

  • Guardia di Finanza;
  • Guardia Costiera.

La Guardia di Finanza è un corpo di Polizia a ordinamento militare ed è parte integrante delle Forze Armate dal 1774 e contemporaneamente fa parte anche delle Forze di Polizia; mentre la Polizia di Stato, Locale e Penitenziaria sono ad ordinamento civile.

Forze Armate e di Polizia: chi va in guerra e chi no

I corpi delle Forze Armate sopra elencati e la Guardia di Finanza vengono mandati nei teatri di guerra.

Mentre, secondo il comma 3 dell’art. 1929 del Codice militare, sono esclusi dalla chiamata alle armi coloro che fanno parte delle Forze di Polizia a ordinamento civile come Polizia di Stato, Polizia penitenziaria e Polizia locale, oltre al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

La discriminante sta proprio nella differenza di ordinamento, quelli a carattere civile sono deputati solo alla tutela dell’ordine pubblico; quelli a carattere militare vengono “addestrati” al conflitto, oltre ad avere a disposizione mezzi corazzati che quelli civili non dispongono.

Forze Armate e di Polizia: chi può essere richiamato alle armi

Esclusi i civili e le Forze di Polizia ad ordinamento civile e nel caso in cui il personale delle Forze Armate fosse insufficiente, verrebbe richiamato alle armi il personale militare che ha cessato il servizio da non più di cinque anni che andrebbe a rimpinguare il personale volontario.

Nessuno può rifiutare la chiamata alle armi, tranne che in casi di malattia, condizione fisica precaria o nel caso di una donna militare incinta.