Aurora Marinaro - 11 novembre 2024
Esercito Italiano, arriva la settimana corta. Per chi e come funziona
Arriva la settimana corta per i militari dell’Esercito Italiano, ad alcune condizioni. Ecco cosa c’è da sapere.
Notizie positive per l’Esercito Italiano, che grazie alle nuove disposizioni relative alla settimana corta e all’orario flessibile potrà meglio conciliare le proprie esigenze personali con la vita professionale. Una vittoria significativa per l’ASPMI, che ha finalmente ottenuto i chiarimenti tanto attesi. “ASPMI accoglie con soddisfazione questo chiarimento, che rappresenta una vittoria importante per il nostro lavoro. Da sempre, infatti, sosteniamo che l’attuale direttiva sull’orario di lavoro sia già adeguata a consentire tale flessibilità senza necessità di ulteriori normative o interventi che rischierebbero di distogliere l’attenzione da questioni più urgenti e rilevanti al tavolo contrattuale.”
Di fatto, la nuova circolare del Reparto Reclutamento, Affari Giuridici ed Economici del Personale dello Stato Maggiore dell’Esercito conferma tale flessibilità anche nel numero delle giornate lavorative, che possono per esempio essere aumentate a 6 giorni oppure ridotte a 4. Ciò è quanto rientra nella riarticolazione dell’orario di servizio, che è collettiva, a cui si affianca anche la flessibilità individuale, che è specifica per ogni militare.
Naturalmente, è sempre richiesto l’equo bilanciamento tra le necessità del personale e le esigenze di servizio, al fine di garantire la continuità e l’efficienza attese. A ben guardare, la direttiva è l’esempio lampante della stretta correlazione tra il benessere del personale militare e il funzionamento della Difesa. Attraverso maggiore flessibilità, infatti, il Comandante di Corpo riesce ad assicurare l’efficienza dello Strumento militare e andare incontro ai bisogni specifici del personale.
Come funziona la settimana corta nell’Esercito Italiano
La circolare dello Stato Maggiore dell’Esercito si propone l’obiettivo di migliorare la flessibilità d’impiego del personale senza togliere la dovuta priorità alle esigenze di impiego. A questo scopo offre maggiori chiarimenti sulla regolamentazione, enunciando in modo specifico come si concretizzano queste misure, soprattutto in riferimento alla Direttiva 8002.
Quest’ultima ha ottimizzato la riarticolazione dell’orario di servizio e la flessibilità individuale, due strumenti differenti ma altrettanto fondamentali, come sottolineato dall’ASPMI: “Abbiamo preferito agire in modo pratico, puntando su chiarimenti concreti che accelerassero l’implementazione delle misure, anziché richiedere normative aggiuntive che avrebbero potuto rallentare l’applicazione. Grazie a questa nostra iniziativa, il personale militare potrà ora beneficiare di una flessibilità che garantisce un equilibrio tra le necessità personali e le esigenze operative, rafforzando il benessere dei militari senza compromettere l’efficienza delle unità operative”.
Si ha, in particolare, la riarticolazione dell’orario di servizio, la facoltà del Comandante del Corpo di riorganizzare l’orario delle attività giornaliere e il numero delle giornate lavorative (con la settimana corta di 4 giorni oppure aumentando le giornate a 6).
La riarticolazione, comunque non definitiva, serve a rispondere a esigenze operative, logistiche, istituzionali e ambientali, intervenendo sull’organizzazione lavorativa di tutta l’unità o di una parte di essa. In ogni caso, dovranno essere garantite la continuità del servizio e la funzionalità del Reparto, per esempio individuando aliquote minime di personale.
C’è poi la flessibilità individuale, con la possibilità di concedere un orario flessibile su base individuale su valutazione del Comandante del Corpo, al fine di rispondere a esigenze familiari o comunque personali del militare, sempre compatibilmente con le esigenze di servizio. A tal proposito, l’orario flessibile può essere sospeso o revocato in caso di necessità operative. I militari che hanno particolari esigenze potranno così ottenere un orario di lavoro personalizzato, con una fascia di inizio tra le 07:00 e le 09:00 e una fascia di fine tra le 15:30 e le 17:30. La richiesta deve essere autorizzata dal Comandante sulla base delle motivazioni e delle necessità operative.
L’orario flessibile, se compatibile con le esigenze di servizio e completo, può inoltre variare da giornata a giornata, circostanza che deve essere sempre autorizzata preventivamente. In altre parole, non c’è un’autorizzazione generica a scegliere discrezionalmente l’orario di lavoro, perché una simile disposizione comprometterebbe l’organizzazione del lavoro. I militari potranno però godere di un orario lavorativo più agevole rispetto alle proprie necessità.
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