Aurora Marinaro - 4 aprile 2023
Divorzio consensuale: cos’è, come funziona e quanto tempo ci vuole
Il divorzio consensuale: ecco come funziona, quanto tempo richiede e quando è possibile.
Il divorzio consensuale si differenzia dalla procedura giudiziale per l’accordo trovato dai coniugi sui punti fondamentali che conseguono l’annullamento degli effetti civili del matrimonio. In particolare, si può procedere con il divorzio consensuale quando le parti hanno già raggiunto una decisione univoca e autonoma riguardo agli aspetti patrimoniali (assegno divorzile, mantenimento dei figli) e ai figli (collocazione e affidamento).
Come si ottiene il divorzio consensuale
Il requisito più importante che serve per ottenere il divorzio in maniera consensuale è senza dubbio l’esistenza di un accordo raggiunto tra i coniugi, ma non meno importante è la necessità che sia prima intervenuta la separazione. Prima della riforma Cartabia, era necessario attendere almeno 6 mesi dalla separazione consensuale e 12 dalla separazione giudiziale per presentare la domanda di divorzio.
Con il rito unico è invece possibile richiedere il divorzio contestualmente alla separazione, posto che per la sentenza effettiva sarà comunque necessario attendere 6 mesi affinché la sentenza di separazione consensuale (12 per quella giudiziale) passi in giudicato. Nonostante ciò, i tempi si riducono notevolmente perché l’iter è già più che avviato e molto spesso l’istruttoria avanzata per la separazione è sufficiente a determinare le condizioni per il divorzio.
Il procedimento congiunto in tribunale è comunque solo una delle possibili alternative per ottenere il divorzio in via consensuale, i coniugi possono infatti beneficiare anche della negoziazione assistita e del divorzio in Comune.
Divorzio consensuale in Tribunale
Per il divorzio consensuale in tribunale i coniugi possono presentare un ricorso congiunto e unico, questo significa che le parti presentano un’unica domanda per entrambi che comprende la richiesta di separazione e quella di divorzio. In questo procedimento, peraltro, i coniugi possono anche farsi assistere da un solo avvocato, così da dimezzare la spesa.
Dopo il ricorso, dovrà essere fissata un’udienza di comparizione entro 90 giorni ed è fondamentale che entrambi i coniugi presentino gli atti istruttori prima di questa data. Presumibilmente, le richieste e le prove depositate dai coniugi saranno coerenti le une con le altre, altrimenti non ci sarebbero le condizioni per procedere in via consensuale.
Il giudice è poi chiamato a stabilire se gli accordi raggiuntino rispettino i diritti dei coniugi stessi e soprattutto dei figli, laddove presenti. Le parti possono, infatti, disciplinare tutti gli aspetti del divorzio:
- affidamento e collocazione dei figli;
- diritto di visita del genitore non convivente;
- assegnazione della casa familiare;
- mantenimento dei figli;
- divisione dei beni e del patrimonio;
- eventuali trasferimenti immobiliari.
Divorzio consensuale senza andare in Tribunale
I coniugi che vogliono divorziare in via consensuale possono anche non passare per le aule del tribunale e optare per le procedure stragiudiziali:
- Il divorzio mediante negoziazione assistita;
- il divorzio dinanzi all’ufficiale di stato civile.
Il divorzio in Comune è con tutta probabilità la soluzione più rapida ed economica, l’attesa dipende più che altro dalla disponibilità degli uffici comunali, in quanto la procedura si deve concludere entro tre mesi (più eventuali 30 giorni di proroga). Il costo della procedura in sé si limita a 16 euro per il bollo, a cui si aggiunge l’onorario per l’avvocato (la cui assistenza è però facoltativa).
Il divorzio presso l’ufficiale di stato civile non è tuttavia idoneo a disciplinare le questioni di natura patrimoniale e determinare le condizioni relative ai figli; perciò, in presenza di queste circostanze è opportuno ricorrere alla negoziazione assistita. Quest’ultima può essere utilizzata anche quando sono presenti figli minori, ma i provvedimenti che li riguardano devono essere autorizzati dal tribunale. Riguardo ai tempi, la legge impone almeno 1 mese per il raggiungimento dell’accordo, a cui poi devono sommarsi i tempi per l’autorizzazione del tribunale – ove necessaria – e per la trascrizione negli uffici comunali.
Anche in questo caso è indispensabile che i coniugi trovino un accordo, altrimenti non è possibile procedere al divorzio congiunto e bisogna ricorrere alla procedura contenziosa giudiziale. È dunque evidente che in caso di divorzio consensuale i tempi si riducono al minimo richiesto dalla legge, non essendo necessari accertamenti e dibattiti.
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