Simone Micocci - 20 luglio 2018
Divieto dei selfie in divisa: regole severe per l’Arma dei Carabinieri
Per i carabinieri ci sono delle regole molto severe per l’uso dei social network; ecco la circolare nella quale si vietano i selfie in divisa.
Pubblicare una propria foto in divisa su un social network come Facebook può costare caro ad un carabinieri; l’Arma, infatti, è una dei pochi Corpi delle Forze Armate e di Polizia a prevedere delle regole molto severe in merito ai selfie in divisa.
Esiste infatti un regolamento ben preciso, pubblicato nel lontano 2013 nella circolare 40/8 emanata dal Comando Generale dei Carabinieri (che trovate in allegato in coda all’articolo) al quale tutti gli appartenenti all’Arma devono attenersi; una circolare breve ma con regole ben precise, nella quale si rileva un chiaro divieto di postare foto in divisa sui social network (come Instagram e Facebook).
Eppure, a 5 anni di distanza dalla pubblicazione di questa circolare, sono ancora molti i carabinieri che incuranti delle regole e delle sanzioni disciplinari in cui potrebbero incorrere postano su Facebook delle foto di loro in servizio.
Vediamo quindi quali sono queste regole e cosa prevede nel dettaglio il divieto previsto dalla circolare dell’Arma dei Carabinieri, in attesa che anche le altre Forze Armate e di Polizia (come la Polizia di Stato per la quale una circolare simile è stata annunciata ma mai pubblicata) si adeguino.
Regole ferree per i carabinieri che usano Facebook (e non solo)
Nella suddetta circolare agli appartenenti all’Arma dei Carabinieri viene vietato di pubblicare foto utilizzando gli emblemi del Corpo, come ad esempio l’uniforme. Ergo, niente foto in divisa oppure scatta una sanzione disciplinare.
Il divieto vale ogni volta che si partecipa a chat, blog o forum di discussione, così come quando si utilizza un social network; questo, però, non vale solamente per le immagini ma anche per il nome che si sceglie per il profilo, visto che la circolare vieta anche di utilizzare denominazioni istituzionali con le quali si rende nota la propria posizione.
Ad esempio, su Facebook non vi potete chiamare Generale Guido Rossi, ma solamente Guido Rossi, né tantomeno potete mettere come immagine profilo una foto di voi in uniforme.
Il motivo che si cela dietro queste regole restrittive è duplice: da una parte perché rendendo nota la propria posizione si violano i profili di riservatezza e lo stesso vale per coloro che tramite un post o durante una chat in un forum svelano vicende riferite al servizio.
Dall’altra, postando foto con emblemi propri dell’Arma, oppure raccontando e commentando vicende riferite al servizio, si rischia di ledere l’immagine dei Carabinieri.
Per gli stessi motivi non è possibile realizzare gruppi e pagine FB che si riferiscono a determinati reparti o comandi, o anche dei siti Internet. Insomma, le regole sono molto ferree, anche se in realtà sono veramente in pochi quelli che le rispettano.
Ricapitolando, i carabinieri non possono utilizzare foto profilo che rendono pubblico il proprio ruolo, né tantomeno pubblicare contenuti che siano lesivi per l’Arma oppure che violano i profili di riservatezza. Ultimo, ma non per importanza, il divieto di amministrare gruppi o pagine che si riferiscono all’Arma.
Spetta ai Comandanti dei vari livelli verificare il comportamento da parte degli appartenenti all’Arma ed eventualmente comminare una sanzione disciplinare per la violazione del suddetto regolamento (che potete approfondire nella circolare scaricabile di seguito).
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