Paola Gentile - 5 febbraio 2022
Cosa rischia chi lavora in nero: quali sono le sanzioni per il dipendente
Sono previsti arresti e sanzioni per chi lavora in nero, ma se non si percepiscono ammortizzatori sociali trasgredire potrebbe risultare persino vantaggioso.
Il lavoro in nero è una piaga sociale che si fa giorno dopo giorno sempre più larga e profonda. E nonostante le sanzioni - sempre - per il datore di lavoro e - alcune volte - e per il lavoratore, il lavoro nero continua a essere un problema che attanaglia il Paese.
C’è da dire, però, che la maggior parte delle volte abbiamo a che fare con persone che hanno talmente tanto bisogno di lavorare che commettere un illecito diventa una necessità.
Il lavoratore in nero, infatti, rischia pesanti sanzioni che possono sfociare nella semplice multa o addirittura nell’arresto. Però, alle volte violare la legge può rappresentare un’occasione di sistemazione.
Cosa rischia chi lavora in nero: sanzioni
Analizziamo i casi in cui un lavoratore in nero rischia sanzioni penali o amministrative:
- Se il lavoratore risulta iscritto all’INPS o al Centro per l’Impiego come disoccupato, ma lavora in nero rischia fino a 2 anni di reclusione per il reato di falso ideologico in atto pubblico, in poche parole: falsa dichiarazione;
- Se il lavoratore che si è finto disoccupato, ha lavorato in nero ed ha percepito ugualmente l’indennità di disoccupazione o altri ammortizzatori sociali rischia il carcere da 6 mesi a 3 anni. Tuttavia, se ha percepito meno di 3.999,96€ di incentivo statale, allora basterà pagare una sanzione amministrativa compresa tra 5.164 e 25.822€. La soglia massima della sanzione, infatti, corrisponde al triplo di quanto percepito come finto disoccupato;
- Se il lavoratore in nero riceve gli ammortizzatori sociali dovrà rinunciare al beneficio, che decadrà con effetto immediato. Alla luce dell’illecito, l’ente erogatore potrà richiedere al lavoratore la restituzione delle somme erogate e il risarcimento del danno.
Medesimo iter tocca anche a colf/badanti che oltre alle sanzioni dovranno pagare all’Agenzia delle Entrate le tasse non versate.
Cosa rischia chi lavora in nero: il caso dei pensionati
Se un pensionato viene scoperto a svolgere un lavoro in nero che, di fatto, va ad integrare il suo mensile INPS, questi deve pagare all’Agenzia delle Entrate il mancato versamento dell’aliquota IRPEF che sarà calcolata sulla base del guadagno in nero sommato alla pensione.
La situazione si complica se il pensionato ha un’attività propria in nero, in quel caso lavorare per altri potrebbe risultare doppiamente oneroso: egli si ritroverà a dover risarcire sia l’Agenzia delle Entrate sia l’INPS, oltre ad aver commesso il reato di evasione totale.
Cosa rischia chi lavora in nero: quando il lavoratore non corre alcun pericolo
Se al momento dell’accertamento il lavoratore in nero non percepisce alcuna indennità e non beneficia di alcun ammortizzatore, in quel caso specifico, il lavoratore non rischia nulla. Anzi, l’accertamento potrebbe rivelarsi per lui una vera e propria “Manna dal cielo”. Infatti, una volta verificati i suoi crediti di lavoro, la sua posizione potrebbe essere assunto dal datore di lavoro.
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