Elsa Corniglio - 15 agosto 2021
Come difendersi dal mobbing
Ecco una guida su come difendersi dal mobbing: quando si può definire mobbing sul lavoro, cosa fare e come ottenere un risarcimento dei danni.
Il mobbing sul lavoro può essere dannoso per un dipendente sia a livello fisico sia psicologico.
Esistono, però, degli strumenti che il dipendente vittima di mobbing può utilizzare per difendersi e talora richiedere un risarcimento dei danni subiti sul luogo di lavoro: ecco una guida su come difendersi dal mobbing.
Quando è mobbing
Può considerarsi mobbing il caso di un lavoratore che subisce aggressioni psicologiche o rimproveri frequenti e reiterate senza giustificazione, con l’unico obiettivo di umiliarlo. Perché si parli di condotta mobbizzante è necessario che il comportamento duri per mesi.
Colui che è vittima di mobbing riceve critiche continue e persistenti, o ancora viene escluso dall’assegnazione di alcune mansioni con conseguente demansionamento immotivato o dequalificazione professionale.
Le molestie sessuali, l’isolamento in contesti lavorativi, i provvedimenti immotivati di trasferimento, le visite mediche fiscali reiterate nel tempo, l’attribuzione di troppe sanzioni disciplinari sono tutti comportamenti che possono rientrare nel caso di mobbing.
Come difendersi dal mobbing
Il soggetto che pensa di essere vittima di mobbing può inviare una lettera di diffida al proprio datore di lavoro, conservandone una copia.
Questa lettera di diffida serve per denunciare il mobbing e comunicare il comportamento illegittimo e il disagio causato da quest’ultimo. Nella diffida di può fare riferimento a danni che potrebbero essere rivendicati dinnanzi ad un Giudice, qualora questa situazione di mobbing dovesse ulteriormente protrarsi nel tempo.
La condotta mobbizzante può anche essere denunciata in uno degli sportelli di mobbing dislocati in diverse zone della città. Per trovare il più vicino basta chiedere al Comune, al sindacato o cercare online.
Avviare una causa civile o penale per mobbing
Si può avviare una causa civile per mobbing per ottenere il risarcimento dei danni subiti. In questo caso, qualora il reddito della vittima di mobbing rientri nella specifica fascia di reddito per la quale si può chiedere il patrocinio a spese dello Stato, si può beneficiare del servizio di assistenza legale gratuita.
Se la condotta del capo o del collega rientra nell’ambito penale, invece, come - per esempio - in caso di molestie, maltrattamenti, minacce e così via, la vittima può denunciare il mobbing direttamente alle Autorità (Carabinieri o Polizia di Stato). In questo caso, verrà avviato un processo nel penale con indagini da parte dell’Autorità competente.
Come ottenere il risarcimento del danno
Perché la vittima di mobbing possa ricevere il risarcimento del danno, bisogna dimostrare di aver sostenuto spese per curarsi in merito a danni causati dall’atto stesso del mobbing. Anche avere dei testimoni può essere di forte aiuto nella richiesta di risarcimento dei danni.
Per di più, documentare ogni cosa può essere fondamentale. Ad esempio, messaggi o email minatorie, o ancora eventuali offese o calunnie postate sui social network. Gli strumenti a disposizione del lavoratore per poter rivendicare i propri diritti sono, in sostanza, poter riportare evidenze dell’avvenuto mobbing, avere riportato danni psicologici o fisici e anche poter dimostrare il nesso di casualità tra violenze subite e danno inferto.
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