Cerignola: incendiata l’auto del comandante dei Carabinieri

Cerignola: incendiata l'auto del comandante dei Carabinieri

Alle fiamme la Bmw del capo dei Carabinieri: erano state incrementate le indagini per spaccio di droga. La comunità del foggiano dimostra solidarietà all’arma e le indagini proseguono in maniera serrata.

Incendiare automobili è di per sè un reato, incendiare l’auto del capo dei Carabinieri colora, però, la scena del crimine di un connotato di particolare gravità e tipicamente intimidatorio.

Michele Massaro, comandante dei Carabinieri di Cerignola aveva parcheggiato la sua Bmw in Via Toppo Le Ceneri, ciò che ne è rimasto è un abitacolo bruciato e un vano motore distrutto.

Il contesto

Cerignola è un paese della Puglia, in provincia di Foggia. Il territorio è rinomato per le piazze scenario di traffici illeciti e per i numerosi episodi di cronaca che vedono, gli abitanti delle sue strade, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di droga.

Negli ultimi tempi la squadra dell’Arma dei Carabinieri, al cui vertice è Michele Massaro, ha intensificato i controlli al fine di sventare le attività delittuose nel Rione San Samuele, ritenuto una zona prolifera di mercato nella compravendita di stupefacenti .

La vicenda

Nella notte del 4 dicembre la berlina di Michele Massaro è stata data alle fiamme. I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno trovato tracce di liquido infiammabile, il che non lascia spazio a interpretazioni: si tratta di un gesto doloso.

Gli inquirenti si domandano legittimamente se la condotta delittuosa sia connessa con le attività d’indagine; al loro esame le immagini delle telecamere e dei circuiti di sicurezza della zona.

La risposta della comunità di Cerignola

La popolazione si è mobilitata per esprimere solidarietà ai carabinieri. Sindacalisti ed esponenti dei partiti politici ma soprattutto civili, circa centocinquanta persone sono partite dalla sede del Comune, spalla a spalla, in un corteo silenzioso terminato alla caserma dell’Arma e che è culminato in un lungo applauso.

Le indagini incalzano

A seguito dell’episodio intimidatorio le indagini sono divenute ancora più fitte. Azioni robuste e coordinate, perquisizioni nelle abitazioni dove si ritiene possano avere interessi i pregiudicati della zona sono solo alcuni dei mezzi impiegati per trovare i colpevoli della condotta aggressiva ai danni di Michele Massaro.

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