Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet: cos’è e come opera

Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet: cos'è e come opera

Il Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia, istituito presso il servizio di Polizia Postale, si occupa di monitorare il web e combattere i reati contro i minori.

Il Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete internet (CNCPO) è la risposta che la Polizia di Stato dà ai criminali che sfruttano il Web e le altre reti di comunicazione per diffondere materiale pedopornografico a scopo di lucro commettendo gravi reati nei confronti dei minori.

Il CNCPO è stato istituito presso il servizio di Polizia Postale e delle comunicazioni del dipartimento della Pubblica Sicurezza nel polo Tuscolano a Roma. A definire le funzioni del CNCPO, affidando allo stesso la lotta al crimine verso i minori, è la legge n.38 del 6 febbraio 2006.

Funzioni e obiettivi del CNCPO

L’obiettivo primario del CNCPO è quello di difendere i minori all’interno di Internet svolgendo attività di monitoraggio al fine di prevenire ed eventualmente reprimere possibili reati.

Attraverso il monitoraggio continuo della rete il Centro si prefigge di scovare i luoghi virtuali dove vengono scambiate, per mero scopo commerciale da cui trarre profitto, immagini e video di minori abusati.

L’altro obiettivo del CNCPO è quello di rendere la rete un luogo sicuro evitando che si trasformi in una fonte di pericolo per quei ragazzi più giovani che hanno la possibilità di navigare autonomamente e senza il controllo dei propri genitori.

Come opera il CNCPO

Nel concreto, il CNCPO raccoglie tutte le segnalazioni che provengono da soggetti pubblici e privati, dagli organi di polizia stranieri, associazioni di volontariato, dai cittadini impegnati nella lotta alla pornografia minorile e dagli Internet Service Provider.

Le segnalazioni possono riguardare i siti web, i gestori e gli eventuali beneficiari delle informazioni e dei pagamenti.

Tutti i siti che a seguito della verifica evidenziano la presenza di materiale pedopornofrafico, vengono inseriti nella cosiddetta “ black list ”, un vero e proprio elenco che la Polizia Giudiziaria mantiene costantemente aggiornato.

L’elenco viene poi reso disponibile agli Internet Service Provider italiani il cui compito è quello applicare sistemi tecnici di filtraggio che bloccano la navigazione verso questi siti catalogati come “siti di pedofilia”.

Quindi, se durante la navigazione dovessimo imbatterci anche involontariamente in uno di questi siti interdetti, sullo schermo del nostro computer apparirà una stop page, una pagina di blocco che ci avvisa appunto che l’accesso a quel sito è stato negato.

Lo strumento in uso

Il CNCPO, per rintracciare i pedofili che si nascondono nell’immensità della rete, utilizza un Sistema di tracciamento contro la pedopornografia chiamato CETS (Child exploitation tracking system).

Si tratta di un software molto sofisticato e innovativo che, fornito gratuitamente dalla Microsoft, ha già dato ottimi risultati in Canada. Per quanto riguarda l’Europa, il primo organo ad utilizzarlo è stato proprio la Polizia italiana.

Comunicazioni e collaborazioni

Le comunicazioni del CNCPO non si limitano a quelle con i Service Provider ma anche con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunità. Fornire le informazioni e i dati statistici sulla pedo-pornografia nel nostro paese consente al governo di predisporre un Piano nazionale per contrastare il fenomeno e presentare una relazione annuale da cui ripartire per operare in modo sempre più efficace.

Come anticipato il supporto alle operazioni del CNCPO proviene anche da enti privati. A tal proposito è fondamentale la collaborazione degli istituti di credito, degli intermediari finanziari e delle Poste italiane.

Per esempio le banche e gli intermediari finanziari, tramite la mediazione della Banca d’Italia, consentono di acquisire informazioni sulle transazioni effettuate online e che comportano un illecito perché legate allo scambio di materiale pedopornografico.

Il Centro inoltre dialoga costantemente, fornendo i dati che riesce a raccogliere, con l’”Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile”. Anche l’Osservatorio è stato istituito con la stessa legge del CNCPO e, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, si occupa di monitorare il fenomeno dell’abuso minorile fungendo da collante tra le Istituzioni interessate alla tematica (tra cui organi giudiziari e Servizi sociali).

Infine, sotto la guida dell’Interpol a cui aderiscono 186 Paesi, collabora quotidianamente con le Forze di Polizia internazionali assicurando la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nella lotta alla pedopornografia.