Assegno unico, le date di pagamento di marzo e nuovo importo

Assegno unico, le date di pagamento di marzo e nuovo importo

Assegno unico e universale figli a carico: le date di pagamento di marzo, il nuovo importo con il ricalcolo e quali sono le soglie di reddito da rispettare.

L’Assegno unico di marzo è ricalcolato sulla base dell’Isee 2024, motivo per cui l’indicatore doveva essere aggiornato entro il 29 febbraio. Chi non l’ha fatto continuerà a beneficiare del trattamento ma soltanto in forma minima, ma non è tutto perduto. Aggiornando la DSU entro il 30 giugno si potrà infatti ottenere il ricalcolo retroattivo e percepire così gli arretrati.

In ogni caso, gli importi cambiano anche per chi ha già rinnovato l’Isee entro la fine di febbraio e possono vedere un aumento o una diminuzione dell’assegno mensile. Ecco quali saranno complessivamente i nuovi importi e quando sarà pagato l’Assegno unico a marzo.

Le date di pagamento di marzo

Dal calendario dei pagamenti ufficializzato dall’Inps per il 2024 si apprende che l’Assegno unico di questo mese sarà erogato tra lunedì 18 e mercoledì 20 marzo 2024 per tutti coloro che già percepivano il trattamento.

Al contrario, chi ha inoltrato la richiesta di Assegno unico a febbraio dovrà attendere fino alla fine del mese per la prima erogazione.

Il nuovo importo

Come anticipato, da questo mese cambiano gli importi dell’Assegno unico, che dipendono ora dall’Isee 2024. Chi non ha rinnovato la DSU oppure supera la soglia Isee di 45.574,96 euro riceverà soltanto il minimo dell’importo, pari a:

  • 57 euro per i figli minori;
  • 28,50 per i figli di età compresa tra 18 e 20 anni;
  • una maggiorazione di 17,10 euro per i figli ulteriori al secondo;
  • una maggiorazione di 28,50 euro per i figli disabili a carico che hanno 21 anni o più.

Restano per tutti invariate le seguenti maggiorazioni dell’Assegno unico:

  • 199,60 euro per i figli non autosufficienti;
  • 108,20 euro per i figli con disabilità grave;
  • 96,90 euro per i figli con disabilità media;
  • 91,20 per i figli disabili tra i 18 e i 20 anni;
  • 22,80 euro per i figli di madri under 21.

L’Isee massimo per poter ricevere gli importi più alti è invece pari a 17.090,61 euro. Chi non supera questa soglia avrà quindi diritto a 199,40 euro per i figli minori e 96,90 euro per i figli tra i 18 e 20 anni con maggiorazione di:

  • 96,90 euro per i figli ulteriori al secondo;
  • 96,90 euro per figli disabili a carico che hanno più di 21 anni;
  • 34,10 euro per il bonus secondo percettore di reddito (in cui entrambi i genitori sono titolari di reddito da lavoro).

A tal proposito, cliccando qui trovate la tabella ufficiale con tutti gli importi e le maggiorazioni previsti dall’Inps per le varie fasce di reddito.

Importi che scendono all’aumentare del reddito, fino ad arrivare ai pagamenti minimi che abbiamo visto spettare a chi supera la soglia di 45.574,96 euro. Tutto dipende quindi dalla situazione reddituale prospettata dall’Isee, in cui ricordiamo rientrano anche gli importi dell’Assegno unico percepiti, che possono paradossalmente comportare una riduzione del beneficio.

Cosa fare

Chi prospetta di avere un indicatore inferiore alla soglia massima deve quindi affrettarsi a rinnovare la DSU per ottenere il ricalcolo degli importi e ricevere anche gli arretrati. Ciò sarà possibile soltanto entro il 30 giugno 2024, mentre chi non avrà il nuovo Isee entro questa data dovrà accontentarsi dell’assegno minimo, a prescindere dalla situazione reddituale.

Si ricorda anche la possibilità di richiedere un Isee corrente, che ha validità di 6 mesi, per tutti coloro che hanno subito un netto peggioramento della situazione economica rispetto al 2022, anno di cui vengono presi in considerazioni redditi e patrimoni ai fini Isee 2024.

In particolare, è possibile presentare l’Isee corrente quando:

  • si è verificata una variazione dell’attività lavorativa, di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari;
  • il nucleo familiare ha subito una diminuzione del patrimonio mobiliare pari al 20%;
  • il reddito complessivo della famiglia è sceso del 25%.

Nelle ultime due ipotesi, tuttavia, la presentazione dell’Isee può avvenire soltanto a partire dal 1° aprile. È bene affidarsi, specie in queste situazioni particolari, a Caf e professionisti che sappiano consigliare al meglio cosa fare, evitando incongruenze ed errori. Al personale delle Forze Armate, in particolare, si ricorda che le associazioni sindacali professionali mettono a disposizione dei tesserati anche la consulenza e i servizi del Caf (per esempio, Aspmi per l’Esercito Italiano, Sim Marina per la Marina Militare e così via).

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