Anticipo Tfr e Tfs Inps, come funziona il nuovo servizio per dipendenti pubblici

Anticipo Tfr e Tfs Inps, come funziona il nuovo servizio per dipendenti pubblici

Cambia il sistema di anticipo Tfr e Tfs. Dal 1° febbraio 2023 sarà l’Inps ad anticipare, previa domanda, l’intera somma maturata. Come funziona il nuovo servizio?

A partire da febbraio per i dipendenti pubblici sarà più facile incassare la liquidazione. L’Inps dal 1° febbraio anticiperà ai lavoratori i soldi del trattamento di fine rapporto (Tfr) o il trattamento di fine servizio (Tfs). Chi decide di lasciare il lavoro non dovrà più attendere cinque o più anni per ottenere la liquidazione perché sarà l’Inps ad anticiparla.

In attesa di Tfr o del Tfs sarà l’Inps ad anticipare la liquidazione a chi ne farà domanda. La decisione è stata presa il 9 novembre scorso dal Consiglio d’amministrazione dell’istituto Nazionale della previdenza sociale.

Il nuovo servizio anticiperà attraverso un prestito ai dipendenti pubblici i soldi della liquidazione, cioè il trattamento di fine servizio o trattamento di fine rapporto. Il prestito è più conveniente rispetto a uno bancario e sarà erogato un tasso fisso dell’1%, più un contributo di rimborso dello 0,50%.

Come funziona il prestito per la liquidazione dei dipendenti pubblici?

Per ottenere la liquidazione i dipendenti pubblici devono attendere anche fino a cinque anni. I tempi burocratici sono piuttosto lunghi e questo perché lo Stato ha cercato di prevenire una fuoriuscita ingente di soldi dalle casse. Infatti ottenuti primi 50.000 euro di liquidazione, il resto si ottiene
nei mesi successivi. Un sistema che si è scontrato anche con quota 100 o 102, quindi nell’ambito del prepensionamento. Tra una scelta specifica e un ritardo burocratico, i pagamenti possono arrivare anche con un ritardo di cinque anni o più.

Lo strumento per tentare di risolvere tale confusione burocratica lo ha dato il governo Conte 1 con un meccanismo di anticipo fino a 45.000 euro attraverso il sistema bancario. Il tasso dell’accordo non era però troppo favorevole e serviva intervenire. Il sistema Inps, con delibera adottata il 9 novembre 2022, ha quindi introdotto un prestito per la liquidazione a un tasso dell’1% (più le spese dello 0,5%).

La differenza tra il sistema bancario e quello dell’Inps è la possibilità di richiedere non solo l’anticipo di 45.000 euro, ma dell’intera somma di liquidazione maturata.

Sistema Inps per anticipo Tfr e tfs: quando fare la domanda

La delibera numero 219 del Consiglio di amministrazione del 9 novembre prevede l’invio delle domande a partire dal 1° febbraio 2023. La domanda va presentata solo per via telematica, per velocizzare la procedura e saranno accolte in ordine cronologico. l finanziamenti arriveranno a esito della certificazione Tfr-Tfs prevista in massimo 75 giorni oltre ai tempi tecnici di istruttoria. L’accoglienza delle domande è però fino a esaurimento fondi.

I limiti per la richiesta sono:

  • chi ha un debito contributivo con l’Inps
  • cartelle non saldate con l’Agenzia delle Entrate

Argomenti correlati: TFR TFS