YouPol: l’app della Polizia di Stato può cambiarti la vita

YouPol: l'app della Polizia di Stato può cambiarti la vita

YouPol è l’app della Polizia di Stato che permette di inviare segnalazioni in forma anonima, o anche di chiamare il pronto intervento in caso di emergenza.

YouPol è l’app della Polizia di Stato rivolta ai cittadini che può rivelarsi molto utile in determinate circostanze.

Quanti di noi si saranno trovati nelle vicinanze immediate di un ipotetico criminale, magari per i più giovani anche nei cortili delle scuole, intento a compiere un atto criminoso, senza però aver fatto nulla a riguardo?

Denunciare un crimine o un presunto tale può anche esser visto come un qualcosa di pericoloso, di imbarazzante o semplicemente come perdita di tempo; è per questo che la Polizia di Stato è venuta in nostro soccorso incontrandosi con le nuove esigenze generazionali, andando a creare una nuova app: YouPol.

Più avanti scopriremo come funziona questo nuovo servizio, capendo anche come questa nuova applicazione può salvare la vita di persone con deficit uditivi.

YouPol è importante per i giovani

Dal 15 maggio 2018 l’applicazione è stata resa operativa su tutto il territorio nazionale dopo un breve periodo di messa a punto in cui era stata scelta una scuola della periferia romana: l’Istituto Superiore “Lucio Lombardo Radice”.

Perché è stato scelto proprio un liceo?” Vi starete chiedendo. Ebbene YouPol nasce con l’intento di contrastare soprattutto il fenomeno del bullismo e dello spaccio tra i più giovani, e quale luogo migliore per mettere alla prova il funzionamento dell’app se non quello in cui i futuri fruitori si stanno proprio formando?

Alla presentazione del funzionamento dell’applicazione, scaricabile gratuitamente e disponibile per smartphone e tablet, presso l’Istituto Superiore erano presenti il Capo della Polizia Franco Gabrielli e dall’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti i quali hanno cercato di far comprendere ai ragazzi l’importanza dell’utilizzo di YouPol, in quanto mezzo più idoneo al coinvolgimento dei giovani nel sistema di sicurezza nazionale.

A tal proposito, l’allora Ministro dell’Interno Marco Minniti ha dichiarato:

È uno strumento tecnologico e spetta a voi farlo vivere. Voi siete l’Italia e il Paese, siete i cittadini di oggi e sarete quelli di domani. Non esiste una società libera quando a prevalere è la violenza. Abbiamo cercato di creare uno strumento facile e amichevole per cercare di coinvolgervi il più possibile

Proseguendo Gabrielli invece ha voluto precisare :

L’app non ha lo scopo di creare ragazzi spioni ma cittadini consapevoli e partecipi del sistema sicurezza

Come funziona Youpol

Dopo averla scaricata sarà possibile inviare video, immagini, segnalazioni, scritte, link di siti web a rischio in tempo reale alla Polizia di Stato, in forma anonima, riguardo episodi in cui ci si trova ad essere testimoni o per riportare un fatto a noi riferito da terzi.

Non solo, grazie alla funzione “chiamata d’emergenza” è possibile mettersi in contatto diretto con la sala operativa della questura, la quale grazie alla “georeferenziazione” che permette di conoscere la posizione esatta del dispositivo chiamante interverrà prontamente.

Franco Gabrielli durante la spiegazione di YouPol ha aggiunto:

YouPol ha sostituito gli sms, che erano strumenti antiquati e che non erano molto usati, soprattutto dai più giovani. Nell’app abbiamo consentito di fare segnalazioni anche in forma anonima, perché abbiamo ritenuto che possa esserci ancora una certa diffidenza. Ma auspichiamo che la forma della registrazione prenda sempre più piede e ciò comporterà un duplice vantaggio: da una parte certificare la comunicazione e dall’altra introdurre un meccanismo di consapevolezza e assunzione della responsabilità che nel nostro Paese deve essere coltivato nelle giovani generazioni.

Maggior fruibilità dell’app, ecco in cosa consiste la novità

Dal mese di ottobre YouPol è diventata facilmente utilizzabile anche per persone con deficit uditivi e questo per andare incontro alle esigenze dei sordi non oralisti.

Difatti è stato aggiunto un supporto grazie al quale l’utente, già in fase di registrazione, potrà spuntare la casella indicante “sordo ai sensi della L. 381/1970 e s.m.i., L. 95/2006” così che al momento della risposta della sala operativa essa saprà già che non dovrà utilizzare un sistema vocale.