Telemarketing, addio alle chiamate moleste: ecco come fare

Telemarketing, addio alle chiamate moleste: ecco come fare

Dal 27 luglio 2022 gli utenti che lo desiderano potranno bloccare le chiamate dei call center in arrivo sul proprio cellulare iscrivendosi al Nuovo Registro delle Opposizioni.

Le chiamate degli operatori di telemarketing hanno i giorni contati. Dal 27 luglio 2022 ci si potrà iscrivere al Nuovo Registro delle Opposizioni e dire addio alle telefonate moleste dei call center.

Una notizia che in tanti aspettavano da tempo. Sempre più utenti sono subissati da un tam tam indesiderato che ha esasperato molti.

Mentre stiamo lavorando, aspettando una chiamata importante o risposando (in alcuni casi le chiamate avvengono anche di notte), sentir squillare il telefono, rispondere e rendersi conto che si tratta dell’ennesima offerta è quanto meno urticante.

A questo punto, capiamo meglio come fare per iscriversi al Nuovo Registro e contrastare il fenomeno delle chiamate indesiderate.

Nuovo Registro delle Opposizioni: che cos’è

Il Nuovo Registro delle Opposizioni non è tanto nuovo come recita la sua dicitura. Esiste da ben 22 anni, ma fino ad adesso accettava solo i numeri di telefoni fissi. I cellulari non potevano iscriversi nel Registro, cosa che potrà avvenire a partire dal 27 luglio 2022.

Disciplinato dal Dpr 26/2022 che ha attuato la legge 5/2018, prende il posto del Registro attuale, regolato dal Dpr 178/2010 Istituito con il Dpr n. 178/2010, il RDO è un servizio gratuito per il cittadino che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.

Nuovo Registro delle Opposizioni: a cosa serve

Iscrivendosi al Registro si potranno vietare le chiamate di telemarketing e la cessione a terzi dei propri dati personali, garantendo la decadenza dei consensi precedentemente rilasciati dagli utenti per le chiamate con finalità commerciali con e senza un operatore umano, fatta eccezione per quelle svolte dai soggetti che hanno raccolto un consenso nell’ambito di un contratto attivo per le forniture di beni o servizi.

Nuovo Registro delle Opposizioni: come iscriversi

Come si evince dal sito dedicato al Nuovo Registro delle Opposizioni, i cittadini potranno accedere al servizio attraverso tre modalità:

  • Attraverso il sito web (basta andare su www.registrodelleopposizioni.it e seguire la procedura);
  • Per via telefonica, chiamando al numero verde 800 265 265;
  • Via e-mail, compilando il modulo presente sul sito e inviandolo a iscrizione@registrodelleopposizioni.it.

È possibile anche inviare una raccomandata a “gestore del registro pubblico delle opposizioni - abbonati", Ufficio Roma Nomentano - casella postale 7211 - 00162 Roma. Il servizio è completamente gratuito.

Entro 15 giorni dalla richiesta, le chiamate dei call center verranno bloccate, dal momento che tutte le aziende del settore sono tenute a consultare il Registro ed eliminare dalla lista i numeri che hanno tolto il consenso al trattamento dei dati.

Nuovo Registro delle Opposizioni: tutele e sanzioni

Le telefonate potranno essere fatte solo ai numeri non presenti nell’elenco. Se invece un numero è registrato e continua a ricevere telefonate indesiderate, in quel caso il cittadino può rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali o all’Autorità giudiziaria.

Tra le altre tutele per il consumatore vi è quella tale per cui chi telefona deve rendere visibile il numero da cui chiama. Dal canto loro, gli operatori devono indicare agli interessati che i loro dati personali sono stati estratti da elenchi di abbonati e devono fornire anche le indicazioni per iscriversi al RDO.

La violazione del diritto di opposizione degli utenti, ovvero la mancata osservanza del RPO da parte degli operatori di telemarketing, è disciplinata dall’art. 83, par. 5, del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati - Regolamento (UE) 2016/679, che prevede l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro o per le imprese, fino al 4 % del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.

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