Sicurezza negli stadi: come comportarsi quando si va a vedere una partita

Sicurezza negli stadi: come comportarsi quando si va a vedere una partita

Tutto quello che c’è da sapere per vivere una giornata allo stadio in serenità.

Il mondo del calcio è affascinante e inevitabilmente si crea intorno ad esso un clima di festa ma che purtroppo, spesso e volentieri, può sfociare in fenomeni di violenza da parte di facinorosi che non hanno nulla a che vedere con lo spirito goliardico che questo sport porta con sé.

Per arginare questo fenomeno e consentire di fruire della partita nella maniera più sicura e tranquilla possibile, e per permettere anche ai bambini di andare allo stadio: sono stati varati tre decreti amministrativi volti a contrastare l’aggressività e la violenza.

In questo articolo troverete alcuni consigli utili e pratici per vivere l’appuntamento allo stadio come una festa.

Sicurezza negli stadi: alcune buone pratiche

Gli ultrà sono sempre esistiti, ma la maggior parte di loro non si rende contro che atti di aggressività e di violenza, scaturiti dal fatto che la propria squadra del cuore ha perso la partita, sono ingiustificabili.

Il governo è intervenuto con disposizioni volte ad arginare il fenomeno della violenza negli stadi, anche in virtù degli episodi di violenza consumati dagli hooligan in Inghilterra e in seguito alla strage dell’Heysel.

Nei paragrafi successivi vi illustreremo le contromisure adottate; intanto, vi forniamo alcuni suggerimenti su come prestare attenzione.

Tra le norme di buon senso che è sempre corretto adottare vi sono:

  • Evitate si sostare troppo a lungo nella tifoseria avversaria, specie se indossate gadget o indumenti che richiamano alla vostra squadra del cuore;
  • Non occupate i settori più “caldi” dello stadio, in particolar modo se con voi ci sono bambini o adolescenti;
  • Non utilizzate petardi per aumentare il vostro tifo;
  • Non date corda a gruppi che hanno chiaramente intenzioni non sportive;
  • Allontanatevi in caso di disordini, guadagnando le uscite senza raccogliere le provocazioni;
  • Andate via dallo stadio al termine dell’incontro e state lontano dai tifosi e dai loro pullman.

Sicurezza negli stadi: gli interventi del governo

Come dicevamo prima, il governo ha adottato delle contromisure per favorire la sicurezza negli stadi.

Il 6 giugno 2005, sono stati introdotti tre decreti amministrativi che sono andati a completare le norme previste dal decreto legge n.28 del 2003, recante “Disposizioni urgenti per contrastare i fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive”.

I decreti riguardano:

  • Videosorveglianza e separatori;
  • Tagliando di accesso e di sicurezza degli impianti.

I provvedimenti portano la firma dei ministri dell’Interno, dei Beni Culturali e per l’Innovazione e le Tecnologie e contengono misure che mirano a coinvolgere in maniera più incisiva le società sportive e gli enti proprietari degli stadi sul tema della sicurezza e ad aumentare l’efficacia degli strumenti di prevenzione e contrasto della violenza negli stadi, privilegiando l’impiego di tecnologie e risorse delle società sportive nell’ottica di una progressiva diminuzione delle Forze di Polizia all’interno degli impianti.

Il “pacchetto” prevede anche un protocollo d’intesa tra il governo e i vertici del calcio.

Tra le principali novità troviamo:

  • Videosorveglianza: si tratta di una misura organizzativa definita dal Viminale di assoluto rilievo, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione della normativa che consente l’arresto, fuori dai casi di flagranza, di persone coinvolte in incidenti, principalmente sulla base di documentazione video-fotografica raccolta nell’immediatezza del fatto ("flagranza differita").

Suddetti sistemi devono essere realizzati in tutti gli impianti con capienza superiore a 10.000 unità, con la possibilità da parte del prefetto di prescriverli anche in impianti di capienza inferiore; gli apparati sono gestiti da una sala apposita, ospitata nel centro radio per la sicurezza delle manifestazioni sportive, coordinato dal funzionario di Polizia di Stato dirigente del servizio di Ordine Pubblico; oltre a ricevere le immagini la sala ha visuale completa all’interno dell’impianto; è prevista la registrazione di tutto l’evento, compreso l’eventuale ingresso di tifosi prima della gara per preparare le coreografie, che rimane disponibile per 7 giorni dopo l’incontro; il sistema può essere implementato, su iniziativa del prefetto, anche con le telecamere cittadine.

  • Tagliandi di accesso: i tagliandi sono nominativi, numerati ed abbinati ad un posto a sedere; le società organizzatrici hanno la piena responsabilità della emissione, distribuzione/vendita e cessione a vario titolo; sul tagliando è riportato il regolamento d’uso dell’impianto la cui inosservanza comporta l’immediata risoluzione del contratto di prestazione e la conseguente espulsione dallo stadio del trasgressore.

Peraltro, per l’emissione e la gestione dei tagliandi le società sportive devono munirsi di sistemi informatizzati che consentano la registrazione di dati, la verifica elettronica del biglietto, l’anticontraffazione e gli eventuali passaggi a persone diverse dall’acquirente; anche per il personale di servizio all’interno degli impianti è previsto un sistema di accrediti con nome e foto; inoltre, il giorno della partita, è vietata la vendita dei biglietti "nell’area di servizio esterna dell’impianto sportivo".

  • Sicurezza degli impianti e sistema dei separatori tra spettatori e tra questi ed il campo di gioco: si tratta di una serie di misure organizzative e logistico-amministrative, che modificano il decreto ministeriale 18 marzo 1996, per rendere più sicuri gli stadi e, in particolare, la separazione del campo di gioco dalle tribune.

Per quanto concerne la sicurezza, viene introdotto il concetto di "stadio polifunzionale" e disciplinato il sistema delle separazioni con l’abbattimento delle barriere tra pubblico e campo di gioco, conservandone però la possibilità di rialzarle in caso di incontri a rischio su richiesta del questore; alle società viene fatto obbligo d’impiegare proprio personale per il controllo, accoglienza ed indirizzamento degli spettatori all’interno degli impianti; disciplina il sistema delle aree di sicurezza per la realizzazione del prefiltraggio e filtraggio degli spettatori.

Si spera che con queste norme si argini il dilagare di atti violenti negli stadi e che questi tornino ad essere luoghi di condivisione ed allegria.