Reclutamento Forze armate, potrebbe cambiare tutto: le novità in arrivo

Reclutamento Forze armate, potrebbe cambiare tutto: le novità in arrivo

Il personale delle Forze armate verrà reclutato con un nuovo sistema di arruolamento.

Con l’approvazione del disegno di legge riguardante la Riforma del modello delle Forze armate (ddl 2597) viene, di fatto superata la legge Di Paola (legge n. 244/2012) e vengono inserite delle importanti novità, tra cui quella che riguarda la proroga fino al 2033 del termine per la riduzione delle dotazioni organiche dell’Esercito italiano a 150mila unità.

Nel testo di legge, tra le altre cose, vi sono disposizioni su ciò che concerne il reclutamento delle carriere iniziali dei volontari delle Forze armate.

Non ci sarà più il modello VFP1 e VFP4, che ci ha fatto compagnia dal 2004, ma al suo posto ci sarà il nuovo VFP 3+3.

Reclutamento Forze armate: come avverrà l’arruolamento

Con la Riforma dello strumento militare, il modello VFP1 e VFP4 andrà in cantina per essere sostituito con il VFP 3+3 che consiste in:

  • Volontario in Ferma Prefissata Iniziale (VFI) - Ferma di 3 anni, più un’eventuale rafferma di 1 anno. Riveste il grado di Soldato, Comune di 2° Classe o Aviere (secondo la Forza Armata di appartenenza). Al termine del triennio, si può accedere al concorso per la fase successiva;
  • Volontario in Ferma Prefissata Triennale (VFT) - Ferma di 3 anni. Riveste il grado di Caporale, Comune di 1° Classe o Aviere Scelto (secondo la Forza Armata di appartenenza). Al termine del triennio, si può accedere all’iter per l’immissione nel ruolo dei Volontari in Servizio Permanente.

Reclutamento Forze armate: le novità economiche

Secondo quanto afferma S.I.A.M.O. (Sindacato Italiano Autonomo Militare Organizzato) Esercito, e riportato da Infodifesa.it, le novità che si porta dietro la Riforma riguardano anche l’aspetto economico.

Ai nuovi VFP 3+3 sarà riconosciuto:

  • Recupero della festività a tutti i Volontari che presteranno servizio in giornate festive, contrariamente a quanto avviene oggi con il VFP1;
  • Ai VFT sarà riconosciuto il compenso per il lavoro straordinario, compenso che oggi i VFP4 non percepiscono;
  • Ai VFI sarà corrisposta un’indennità di 100€ a carattere forfettario, in luogo del compenso per le ore eccedenti l’orario lavorativo settimanale;
  • Il parametro stipendiale sarà adeguato a quello del Graduato nella misura del 81.5% per i VFI e del 80% per i VFT;
  • La fruizione della mensa e degli alloggi collettivi resta a titolo gratuito per tutti i Volontari.

Nuovo modello Forze armate: quando sarà in vigore?

Le disposizioni contenute nel ddl 2597, ora legge, entreranno in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il 2022 è l’ultimo anno in cui ci saranno ancora concorsi per l’arruolamento dei VFP1 (qui). A partire dal 2023 saranno banditi i concorsi per i VFI (Volontari Ferma Prefissata Iniziale). I VFP1 attualmente in servizio potranno partecipare ai concorsi per l’immissione VFP4 fino al 31 dicembre 2024. Dal 2025, si farà spazio ai VFT (Volontari in Ferma Prefissata Triennale).

S.I.A.M.O Esercito è certo che questo nuovo “modus arruolandi” possa “tornare a dare giovinezza, praticità e soprattutto appeal ai giovani che vogliono entrare nel mondo dell’Esercito”.

Tuttavia, non basta cambiare il sistema burocratico, “bisogna anche dare maggior credito ai giovani che si arruolano, considerandoli dei professionisti a tutto tondo”.

Una ferma iniziale di 3 anni, probabilmente, “valorizzerà la figura del VFI, che potrà essere impiegato con maggior continuità e consapevolezza, senza l’incognita delle rafferme annuali, e con un maggior riconoscimento dal punto di vista economico. La seconda ferma triennale vedrà, presumibilmente, la specializzazione operativa dei Volontari e il consolidamento personale in vista del successivo transito”.

Il sindacato auspica che il nuovo modello possa non solo snellire le tempistiche per il transito nelle categorie superiori, “così da non vedere più Volontari costretti ad attendere più di 8 anni per vedere pubblicata una graduatoria di merito o un decreto di immissione in servizio permanente”; ma essere al contempo “un trampolino di lancio per ulteriori modifiche normative legate a retaggi della leva, in modo tale che “l’Esercito dei professionisti” non sia più solamente uno slogan ma una realtà per tutti i militari ”.