Luca Restivo - 31 maggio 2022
Polizia di Stato verso la mobilitazione nazionale? Ecco le condizioni per evitarla
Il COISP ha indirizzato una missiva la premier Draghi affinché interceda con gli organi preposti e vengano erogati gli emolumenti al personale.
Non si placa la polemica, sacrosanta, intorno al rinnovo contrattuale 2019-2021 per le Forze di Polizia e armate che attendono ancora che il provvedimento venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale, oggi dovrebbe avvenire la tanto sospirata pubblicazione (approfondimento) che darebbe il via a tutti quegli emolumenti previsti dal rinnovo e che ancora non sono stati erogati.
In un articolo precedente dicevamo che ora è tutto nelle mani della politica, che deve necessariamente darsi una mossa e affrettare i tempi, dal momento che questi si son già ampiamente dilatati.
Ed è proprio alla politica, e nella fattispecie al Presidente del Consiglio Mario Draghi, che si è rivolta la sigla sindacale COISP (Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia) precisando che se gli arretrati e gli incrementi salariali non verranno erogati entro giugno ci sarà una mobilitazione in tutta Italia.
Cosa fare per evitare la mobilitazione nazionale? Vediamo insieme le condizioni poste dal COISP.
Polizia di Stato verso mobilitazione generale: cosa chiede il COISP
Nella missiva indirizzata al premier Mario Draghi e per conoscenza al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e al Capo della Polizia, il prefetto Lamberto Giannini, il COISP, tramite il segretario generale Domenico Pianese, ha riassunto la situazione nella quale si trovano da tempo ormai immemore le donne e gli uomini della Polizia di Stato.
Una condizione di disagio che li accomuna ai colleghi Carabinieri, Finanzieri, Militari che “si interrogano quotidianamente di quando potranno vedere incrementato il proprio stipendio e ricevere gli arretrati di cui hanno diritto”.
Nel frattempo, come evidenziato dal sindacato di Polizia:
“continuano a garantire quotidianamente con enorme abnegazione e sacrificio personale la Sicurezza nell’intero Paese, pur consci di essere ripagati, ancora, da una incomprensibile indifferenza da parte di chi dovrebbe aver cura costantemente di loro, quantomeno una volta ogni tre anni, all’atto del rinnovo contrattuale”.
Agli emolumenti sopra citati, si aggiunge il FESI (Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali) che ad oggi pare essere una “montagna insormontabile” e non si sa quando verrà erogato, dal momento che manca l’individuazione di una data per la sottoscrizione dell’Accordo relativo alla distribuzione delle risorse del Fondo. Dell’ammontare della cifra destinata ne abbiamo parlato qui.
Inoltre, il Governo, in sede di concertazione contrattuale, si era impegnato “a rivedere il compenso per il lavoro straordinario delle Donne e Uomini “in divisa”, il loro regime previdenziale, nonché dare attuazione a diversi altri impegni assunti all’atto della sottoscrizione del Contratto”.
A proposito di questi impegni, il COISP riporta:
- Prevedere interventi di defiscalizzazione delle indennità accessorie;
- Integrare la disciplina sulla tutela legale e sulla responsabilità civile verso terzi del personale del Comparto Sicurezza-Difesa, anche attraverso il ricorso ad apposite polizze assicurative;
- Istituire il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni del personale del Comparto Scurezza-Difesa;
- Valutare la possibilità di estendere i benefici dell’istituto del congedo e riposo solidale per assistere i figli anche maggiorenni e il coniuge che, per le particolari condizioni di salute, necessitano di cure costanti;
- Rendere più organico il modello delle relazioni sindacali, con riferimento alle Forze di Polizia a ordinamento civile, anche mediante la previsione di un codice di comportamento per la disciplina dei confronti tra le Parti;
- Introdurre misure volte a garantire una costante omogeneità retributiva all’interno del Comparto Sicurezza-Difesa.
Inutile evidenziare che nulla di quello che l’esecutivo ha promesso è stato fatto.
Polizia di Stato verso mobilitazione generale: come evitarla
Il COISP ha preannunciato al premier Draghi che la perdurante dilatazione dei tempi di pubblicazione del rinnovo contrattuale 2019-2021 in GU, insieme all’incertezza sulla data di erogazione del FESI, “obbligherà questa Organizzazione Sindacale COISP a manifestare pubblicamente, in tutte le province d’Italia, il dissenso e malcontento dei Poliziotti”.
Come fare per evitare una mobilitazione generale? È presto detto.
Tramite un intervento urgente del premier Draghi, affinché interceda presso gli organi preposti e faccia sì che entro il prossimo mese di giugno i poliziotti ricevano gli incrementi stipendiali e gli arretrati, nonché il FESI.
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