Perché gli Alpini sono chiamati “penne nere” e come mai ne indossano sempre una sul cappello

Perché gli Alpini sono chiamati “penne nere” e come mai ne indossano sempre una sul cappello

Gli Alpini sono il Corpo di Fanteria di montagna più antico al mondo e la penna nera sul cappello ha un elevato valore simbolico.

Gli Alpini sono le truppe da montagna altamente specializzate dell’Esercito italiano, così come lo erano per il Regio Esercito.

Gli Alpini hanno una storia lunga e gloriosa alle spalle e vengono chiamati “penne nere” proprio per via della penna nera che portano sul cappello.

Il Corpo degli Alpini è attivo dal 1872, è composto da 16 reggimenti ripartiti prevalentemente in due brigate.

Nato per proteggere i confini montani settentrionali dell’Italia con Francia, Impero austro-ungarico e Svizzera, nel corso dei secoli sono ancora oggi il fiore all’occhiello del nostro Esercito.

Alpini: chi sono

Gli Alpini sono il più antico Corpo di Fanteria da montagna attivo nel mondo. Nel 1888 gli Alpini furono inviati alla loro prima missione all’estero, in Africa, continente nel quale sono tornati più volte nella loro storia, per combattere le guerre coloniali del Regno d’Italia.

Si sono distinti, poi, nella Prima Guerra Mondiale fronteggiando, per tre anni, le truppe regolari e da montagna austriache e tedesche, rispettivamente Kaiserschützen e Alpenkorps, lungo tutto il fronte italiano.

Nel secondo conflitto bellico, gli Alpini combatterono nell’ambito delle forze dell’Asse principalmente nei Balcani (nel difficile teatro greco-albanese) e sul fronte orientale, dove, anziché essere impegnati nel Caucaso come inizialmente previsto, presero parte alla prima battaglia difensiva del Don e successivamente alla ritirata e disfatta dell’inverno 1942-1943.

A diversi reggimenti degli Alpini coinvolti nella campagna italiana di Russia fu attribuita la medaglia d’oro al valor militare.

Nel 1990, con la riorganizzazione dell’Esercito Italiano alla fine della guerra fredda, tre delle cinque brigate alpine e molte unità di supporto furono sciolte. Più recentemente, gli Alpini sono stati impegnati nella guerra in Afghanistan e sono attivi nelle missioni italiane all’estero.

Alpini: perché indossano una penna sul cappello

La penna posta sul cappello di feltro degli Alpini è l’emblema del Corpo fin dal 1872, anno in cui è stato fondato per volontà del capitano Giuseppe Parrucchetti.

La penna è lunga circa 25-30 cm ed è inserita sul lato sinistro del cappello, leggermente inclinata all’indietro.

A seconda del grado ricoperto, la penna varia di colore:

  • Di corvo nera per la truppa;
  • D’aquila marrone per i sottufficiali e gli Ufficiali inferiori;
  • D’oca bianca per gli Ufficiali superiori e i generali.

Il dischetto di lana, o altrimenti detto nappina, sul quale viene infilata la penna differenzia i battaglioni di ogni reggimento. Il primo battaglione ha la nappina bianca, il secondo rossa, il terzo verde e il quarto azzurra.

Alpini: da dove nasce l’idea della penna sul cappello

Il simbolo della penna ha un elevato valore simbolico. Il copricapo doveva ricordare il Risorgimento grazie al quale era nato il Regno d’Italia, i cui confini settentrionali sarebbero stati presidiati dal nuovo corpo militare.

Il “cappello all’Ernani”, chiamato così dal copricapo tondo e con la penna indossato dal protagonista dell’omonima opera lirica di Giuseppe Verdi del 1844, narra la vicenda di un montanaro ribelle che si oppone alla tirannia spagnola.

Nel 1848, il cappello venne indossato come simbolo di patriottismo da molti volontari insorti contro il dominio austro-ungarico, prima di passare agli Alpini.

Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini

Nel 2022, a decorrere dal 2023, è stata istituita dal Parlamento italiano la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini che cade il 26 gennaio di ogni anno per ricordare “l’ eroismo dimostrato dal Corpo d’armata alpino nella battaglia di Nikolajewka” e promuovere “i valori della difesa della sovranità e dell’interesse nazionale nonché dell’etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato, che gli alpini incarnano”.

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