Nuovo codice di comportamento dipendenti Pa, cambia tutto: sanzioni per chi non rispetta le regole

Nuovo codice di comportamento dipendenti Pa, cambia tutto: sanzioni per chi non rispetta le regole

I dipendenti pubblici dovranno stare attenti all’uso che fanno dei social. Rischiano grosso.

Tempi duri per i dipendenti pubblici che offendono o ledono l’immagine della Pubblica Amministrazione. La stretta arriva dal Consiglio dei ministri con il nuovo Codice di comportamento che mette in atto le modifiche al Dpr n.62 del 2013 che stabiliva le norme circa il comportamento da assumere nella Pa.

Con l’approvazione in Cdm della revisione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici proseguiamo nella strada tracciata per una riforma della Pa che basa la sua efficienza sul suo capitale umano” ha detto il ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo.

Il ministro, inoltre, vuole che il settore del pubblico impiego sia più green; infatti nel testo sono inserite anche le prescrizioni per il risparmio energetico, evitando così gli sprechi, l’attenzione all’ambiente e la transizione energetica.

Inoltre, sono previste tutta una serie di regole per i dipendenti pubblici volte a favorire un clima di serenità e di crescita professionale. Vediamo quali sono.

Codice di comportamento Pa: cosa cambia

L’adozione del nuovo regolamento riguardante il Codice di comportamento per i dipendenti della Pubblica amministrazione era prevista dal decreto legge “Pnrr 2” dell’aprile scorso e vieta di mettere in imbarazzo il datore di lavoro, ovvero la Pubblica amministrazione, vale a dire lo Stato, sui social network.

Le modifiche al Dpr n.62 del 2013 riguardano proprio le regole di comportamento dettate dall’uso dei social, sulle quali “il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della Pa in generale”.

Oltre a fare attenzione a quello che si pubblica, si dovrà essere vigili anche su quello che gli altri utenti pubblicano sui propri profili: “Il dipendente utilizza gli account dei social media di cui è titolare in modo che le opinioni ivi espresse e i contenuti ivi pubblicati, propri o di terzi, non siano in alcun modo attribuibili all’amministrazione di appartenenza o possano, in alcun modo, lederne il prestigio”.

Codice di comportamento Pa: dettagli

Più nel dettaglio, tra le principali novità del Dpr, compaiono:

  • La responsabilità attribuita al dirigente per la crescita professionale dei collaboratori, e per favorirne le occasioni di formazione e le opportunità di sviluppo, nonché l’espressa previsione della misurazione della performance dei dipendenti anche sulla base del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo;
  • L’espressa previsione del divieto di discriminazione basato sulle condizioni personali del dipendente, quali ad esempio orientamento sessuale, genere, disabilità, etnia e religione;
  • La previsione che le condotte personali dei dipendenti realizzate attraverso l’utilizzo dei social media non debbano in alcun modo essere riconducibili all’amministrazione di appartenenza o lederne l’immagine ed il decoro.

Codice di comportamento Pa: cosa si rischia

Violare le norme di comportamento previste dal codice equivale ad andare incontro ad un provvedimento disciplinare. Infatti, ogni presa di posizione fuori dalle righe o ritenuta inopportuna per il buon nome dell’ufficio pubblico verrà punita con sanzioni, tanto più gravi quanto più è l’offesa arrecata alla Pa.

È preferibile non mettere online nessun riferimento al proprio posto di lavoro nella Pa. Infatti, se dagli account social sono “ricavabili o espressamente indicate le qualifiche professionali o di appartenenza dei dipendenti”, questo “costituisce elemento valutabile ai fini di un’eventuale sanzione disciplinare”.

La valorizzazione delle persone che lavorano per l’interesse collettivo “è indispensabile per la crescita degli stessi lavoratori e delle organizzazioni”.

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