Nettuno, 150 poliziotti intossicati in caserma: colpa del servizio mensa?

Nettuno, 150 poliziotti intossicati in caserma: colpa del servizio mensa?

Tra le 150 e le 200 persone sono rimaste intossicate all’Istituto di Polizia di Nettuno; tutti gli indizi portano ad un’intossicazione alimentare. I sindacati: “Noi vi avevamo avvertito”.

Tra le 150 e le 200 persone - tra allievi, ispettori e personale civile - sono rimaste intossicate dopo aver cenato alla mensa dell’Istituto di Polizia di Nettuno; è successo nella notte di giovedì 11 aprile, quando tantissime persone hanno accusato fortissimi dolori di stomaco, oltre a dissenteria e conati di vomito.

Non c’è ancora la certezza ovviamente che si tratti di un’intossicazione alimentare, ma tutti gli indizi portano a quello dal momento che i poliziotti e le altre persone che hanno accusato i malori avevano usufruito del servizio mensa che, nel caso della caserma di Nettuno, viene fornito da una ditta esterna alla scuola. A tal proposito nella giornata di oggi l’Azienda Sanitaria ha effettuato un sopralluogo nell’Istituto attuando i rilevamenti necessari per capire qual è il motivo primario dell’intossicazione.

A dare la notizia è stato il SIULP (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia), Segreteria della Provincia di Roma, il quale ha svelato che a causa dei forti dolori addominali alcuni allievi sono stati costretti al trasferimento presso il Pronto Soccorso della vicina Anzio.

Il sindacato inoltre non esclude che il numero degli intossicati possa salire; per questo motivo, dopo l’incontro con la dirigenza dell’Istituto è stato deciso che almeno nella giornata odierna - e comunque fino a quando non si sarà certi della messa in sicurezza del servizio mensa - la somministrazione dei pasti sarà composta esclusivamente da pasta e riso in bianco, mentre come proteine saranno somministrati alimenti in scatola - come tonno e carne - e come bevande solo acqua in bottigliette.

Intossicazione alla caserma di Nettuno: un fatto annunciato?

Il Sindacato ha poi parlato di come si trattasse di una vicenda annunciata:

Abbiamo più volte denunciato la scarsa qualità di molte mense di servizio, le scarse quantità di viveri erogate e le attrezzature spesso datate e poco funzionanti. Non importa se le cause debbano essere cercate nelle inadempienze delle ditte appaltatrici o nella mancanza di risorse economiche che non permette l’acquisto di derrate alimentari di prima necessità, o entrambe le cose, quello che importa è che non sarà più tollerabile, in nessuna circostanza, proseguire con tale inettitudine a grave danno e pericolo di colleghi, già vessati a 360 gradi da miriadi di problematiche di ogni tipo.

Da diversi mesi quindi erano stato chiesto di monitorare che i servizi mensa rispettassero gli standard di qualità e salubrità necessari, partendo dal verificare che tutte le ditte appaltatrici rispettassero normative e regolamenti vigenti; a tal proposito il sindacato ha chiesto che qualora fossero accertate violazioni si proceda nel sanzionare i responsabili “con le massime penali previste in fase di firma del contratto”.

Quanto successo a Nettuno è l’ennesimo caso di poca “sensibilità riservata nei confronti delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, disinteresse e disattenzione regnano verso le condizioni lavorative dei colleghi che dovrebbero invece vedersi garantire il benessere e le migliori condizione lavorative possibili”.

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