Incidente stradale: quando l’assicurazione non paga i danni

Incidente stradale: quando l'assicurazione non paga i danni

Ci sono dei casi in cui l’assicurazione non paga i danni da incidente stradale e chiede il rimborso al conducente. Vediamo quali sono.

Quando capita di trovarci coinvolti in un incidente stradale, prima di considerare i danni che sono stati riportati, ci sinceriamo che le persone coinvolte stiano bene.

Il secondo step è quello di avvisare l’assicurazione per chiedere il risarcimento e coprire i danni causati o subiti ai mezzi, alle persone e ad altri soggetti coinvolti. Ma non sempre l’assicurazione paga i danni derivanti da un sinistro.

Ci sono delle eventualità in cui la compagnia assicurativa non sborsa neppure un euro, e altre situazioni in cui si riversa sull’assicurato, pretendendo lei stessa il risarcimento.

Nella guida che proponiamo di seguito, possiamo approfondire questo tema e, invece, per sapere entro quando denunciare un indicente stradale rimandiamo a questo link.

Incidente stradale: quando l’assicurazione non paga

Polizza scaduta e veicolo non assicurato

Una dei casi più comuni in cui l’assicurazione non paga i danni derivanti da incidente stradale è se la polizza è scaduta e sono già trascorsi i 15 giorni di proroga.

Come fare in questi casi? Colui che è responsabile del sinistro può rivolgersi al Fondo di garanzia per le vittime della strada, e risarcire la controparte.

Attenzione però. Il Fondo non risarcisce i danni alla cose se l’incidente si è verificato tra parenti fino al 3° grado, e si limita a risarcire solo il danno occorso alle persone.

Tuttavia, il Fondo non elargisce il denaro gratis. Infatti, entro 10 giorni dal sinistro, si può rivalere sul conducente non assicurato e pretendere il pagamento di quanto erogato.

Il conducente non assicurato va incontro anche ad una multa, proprio per mancato rinnovo della polizza e al sequestro del mezzo.

La mancanza della copertura assicurativa è la sola circostanza in cui il problema riguarda anche il risarcimento della controparte.

Guida senza cintura di sicurezza

Guidare senza cintura di sicurezza espone il conducente, indipendentemente dalla colpa che ha nel sinistro, alla mancata erogazione del risarcimento per incidente stradale.

La cintura diventa essenziale per calcolare il danno, nel senso che il perito assicurativo sarà chiamato a stabilire se il danno poteva essere evitato qualora la cintura di sicurezza fosse stata messa correttamente.

Mentre, se si appura che con la cintura di sicurezza il danno poteva essere limitato, si avrà diritto ad un risarcimento ridotto. Stessa situazione si verifica se l’incidente stradale coinvolge la moto e il conducente senza casco.

Tempistiche burocratiche non rispettate

Se l’incidente non viene denunciato per tempo per occultare la propria colpa, è un altro caso in cui l’assicurazione non paga.

Stessa cosa vale se si fa passare il termine di prescrizione per richiedere il risarcimento. Tempo pari a 2 anni per gli incidenti su strada.

In ogni caso, l’assicurazione va avvertita entro 3 giorni dal sinistro, a meno che non ci siamo motivazioni che giustifichino il ritardo.

Eventuali errori burocratici commessi dai vigili o dall’assicurazione compromettono il risarcimento. In questo caso, però, l’assicurato può richiedere il denaro che gli verrà riconosciuto anche se in ritardo.

Richiesta pagamento al conducente

Come dicevamo in apertura, ci sono dei casi in cui l’assicurazione può chiedere al conducente il pagamento.

La compagnia assicurativa, infatti, può rivalersi sull’assicurato che ha causato l’incidente violando il Codice della Strada o i termini contrattuali con l’assicurazione.

In questa casistica rientrano situazioni in cui il conducente:

  • Non era abilitato alla guida del veicolo coinvolto, è il caso del conducente con patente scaduta o addirittura mai conseguita;
  • Il carico trasportato non era conforme alle indicazioni del libretto di circolazione;
  • La revisione dell’auto era scaduta;
  • Il mezzo coinvolto nell’incidente era stato sottoposto a fermo amministrativo;
  • Il guidatore era in stato d’ebbrezza o alterato da sostanze stupefacenti;
  • I passeggeri a bordo erano di più rispetto a quelli concessi dal libretto di circolazione;
  • Il veicolo era stato guidato da una persona diversa dall’assicurato con polizza a guida esclusiva;
  • Era terminato il periodo previsto dalla polizza temporanea.

L’assicurazione prima risarcisce i danni e poi chiede al conducente il rimborso totale o parziale delle spese sostenute, a seconda della gravità, facendo riferimento alla politica contrattuale che è diversa per ogni compagnia assicurativa.

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