Forze armate, nuove tecnologie Difesa: quali sono e a cosa serviranno

Forze armate, nuove tecnologie Difesa: quali sono e a cosa serviranno

Le Forze armate italiane si preparano ad affrontare le minacce asimmetriche con nuovi strumenti all’avanguardia.

Le Forze armate italiane si evolvono per far fronte a qualsiasi pericolo, intraprendendo una vera e propria rivoluzione digitale.

Alle minacce tradizionali si aggiungono anche quelle asimmetriche e i nostri militari devono farsi trovare pronti a qualsiasi evenienza.

Il primo passo è stato fatto con la digitalizzazione dei sistemi di Comando e Controllo (C2) che rende possibile quello che prima non lo era: ipotizzare un vero e proprio scenario di guerra, con tanto di localizzatore portatile di bersagli, capace di operare in qualsiasi situazione atmosferica, di identificare il bersaglio e registrare le informazioni in tempo reale.

Non c’è solo questo, le nuove tecnologie della Difesa aumentano giorno dopo giorno e sono sempre più all’avanguardia: scopriamo quali sono.

Nuove tecnologie Forze armate: l’evoluzione dei sistemi di difesa

In un articolo del Corriere della Sera vengono indicate le nuove tecnologie della Difesa, come ad esempio il C4I, ovvero Comando, Controllo, Comunicazione, Computer e Intelligence.

In poche parole, la digitalizzazione delle Forze armate per fronteggiare le nuove minacce asimmetriche.

Si tratta di scenari di guerra in cui i nemici non sempre sono identificabili, come gli attacchi che avvengono nel cyber spazio o i depistaggi digitali. In questo senso lavorano le operazioni multi-dominio che le Forze armate stanno mettendo a punto in collaborazione con Leonardo, prima azienda italiana nella classifica Sipri (Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma).

I vantaggi del multi-dominio sono tanti:

  • Raccolta informazioni;
  • Cooperazione multilaterale;
  • Interoperabilità;
  • Information Superiority che garantisce una Shared Situational Awareness.

Nuove tecnologie Forze armate: gli strumenti

Per far sì che possa rispondere al meglio alle sfide del futuro, l’Esercito italiano sta proseguendo la digitalizzazione dei sistemi di telecomunicazione e informatici.

A questo si aggiunge l’aggiornamento di veicoli, piattaforme, armi ed equipaggiamenti, e un ruolo di primo piano è rivestito dalle radio Sdr.

Queste, unitamente a strumenti che forniscono ai soldati supporto di navigazione e predizione degli scenari operativi, costituiscono il kit perfetto per il Soldato Sicuro.

In più vi sono i computer tattici veicolari ad alte prestazioni e sensori, adatti alla difesa aerea, per le operazioni in campo di battaglia, o per la sorveglianza dei confini e delle infrastrutture critiche.

I programmi all’avanguardia

Tra i programmi all’avanguardia c’è sicuramente Forza Nec (acronimo di Network Enabled Capabilities).

Si tratta di un progetto congiunto tra Difesa e Industria che ha l’obiettivo di ridurre le tempistiche necessarie per acquisire e comunicare le informazioni durante le operazioni militari.

Per raggiungere tale scopo, si crea una forza composta da tre brigate medie (la prima è la Pinerolo) digitalizzate, dove ogni soldato è collegato all’altro in modo diretto o immediato con il centro decisionale.

Tra i sistemi sviluppati ci sono:

  • Joc/Coi per accedere con rapidità alle informazioni provenienti dai 5 domini;
  • Siaccon Advanced utilizzato dall’Esercito;
  • Siccona che fornisce ai veicoli di combattimento e tattici/logistici informazioni sempre aggiornate sull’area nella quale si stanno svolgendo le operazioni;
  • Janus Panoramic Sight (sensore): camera ottica che può ruotare di 360 gradi in azimut e di 90 gradi in elevazione;
  • Nox Uncooled Lwir Multifunctional Target Locator dotato di un designatore a infrarossi utilizzabile in qualsiasi condizione atmosferica;
  • Swave Handheld, la radio portatile riconfigurabile via software più piccola sul mercato.

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