Forze armate e di Polizia, aumenti di stipendio in arrivo: ecco per chi

Forze armate e di Polizia, aumenti di stipendio in arrivo: ecco per chi

Un emendamento al Dl Aiuti stabilisce l’aumento di stipendio per i vertici delle Forze armate e di Polizia.

Le Commissioni riunite di Bilancio e Finanze in Senato hanno approvato un emendamento al Dl Aiuti, art. 41-bis, che riguarda il trattamento economico delle cariche di vertice delle Forze armate, delle Forze di Polizia e delle pubbliche amministrazioni.

I vertici delle Forze armate e di Polizia riceveranno un aumento di stipendio che potrà sforare il tetto di 240 mila euro annui, attualmente fissato per legge.

L’emendamento sarà approvato insieme al Superbonus, che si era arenato nei giorni scorsi in Parlamento e che dopo il via libera in Senato passerà alla Camera.

Nello specifico, chi riguarderà l’aumento in busta paga?

Aumenti di stipendio: ecco per chi

L’emendamento riguarda il trattamento economico dei vertici delle Forze armate e di Polizia e nella fattispecie è destinato a:

  • Capo della Polizia - Direttore generale della pubblica sicurezza;
  • Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri;
  • Comandante generale della Guardia di Finanza;
  • Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria;
  • Capo di Stato Maggiore della Difesa;
  • Capi di Stato Maggiore di Forza armata;
  • Comandante del comando operativo di vertice interforze;
  • Comandante Generale del Corpo delle Capitaneria di Porto.

I gradi sopra indicati riceveranno, come si legge nel testo dell’emendamento e come riporta Open, “un trattamento economico accessorio per ciascuno di importo determinato nel limite massimo delle disponibilità del fondo”.

L’aumento in busta paga permetterà loro di superare il tetto dei 240 mila euro annui stabilito per legge.

Il provvedimento interesserà, non solo le Forze armate e di Polizia, ma anche i vertici della Pubblica amministrazione, ovvero: Capi Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri, Capi Dipartimento dei ministeri, Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Segretari generali dei ministeri.