Forze armate, anticipo liquidazione e arruolamenti personale sanitario: gli emendamenti alla legge di Bilancio 2023

Forze armate, anticipo liquidazione e arruolamenti personale sanitario: gli emendamenti alla legge di Bilancio 2023

Importanti proposte alla legge di Bilancio 2023 presentate da Aspmi per le Forze armate.

L’Associazione sindacale professionisti militari (Aspmi) ha inoltrato alle forze governative delle proposte di emendamento alla legge di Bilancio 2023, volte a migliorare la qualità della vita del personale delle Forze armate.

Nello specifico, si tratta di due emendamenti, oltre a quelli sulla previdenza militare, che riguardano interventi realizzabili dal governo Meloni nel breve termine.

Gli accorgimenti che l’esecutivo dovrebbe apportare in manovra, secondo Aspmi, riguardano l’art. 53 della legge di Bilancio recante “Disposizioni sul trattamento di pensione anticipata flessibile” e l’altro sul “Reclutamento straordinario per il ruolo dei marescialli”.

Analizziamo nello specifico quali sono le proposte della sigla sindacale.

Pensione anticipata flessibile Forze armate: cosa dice la legge di Bilancio 2023

Aspmi parte da un punto che sta molto a cuore al personale: l’anticipo del Trattamento di Fine Servizio (TFS).

Nell’art. 53 della manovra si legge può conseguire il diritto alla pensione anticipata chi ha raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41.

Suddetta pensione anticipata viene definita “flessibile”. Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2023 può essere esercitato anche successivamente alla suddetta data.

Il trattamento di pensione anticipata è riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente, per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto al momento in cui tale diritto maturerebbe a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico.

Anticipo TFS: la proposta di Aspmi

L’emendamento proposto da Aspmi riguarda 3 milioni di dipendenti pubblici assunti dal 1° gennaio 2001 e nella fattispecie il personale delle Forze armate, di Polizia e Vigili del Fuoco.

Quello che Aspmi chiede è la Garanzia su anticipazioni di credito sul TFS, alla luce del caro vita e dell’inflazione che ha raggiunto l’11,8%. L’emendamento targato Aspmi consente ai dipendenti pubblici con TFS un migliore accesso al credito che lo rende omogeneo a quello di cui possono godere i dipendenti pubblici e privato con Trattamento di Fine Servizio (TFR).

Per l’attuale quadro normativo, risalente al 1950, infatti, chi beneficia del TFR risulta maggiormente favorito rispetto a chi ha il TFS, in quanto durante il rapporto di lavoro il TFR può essere offerto a garanzia di un finanziamento ed è possibile chiederne, in alcuni casi, un’anticipazione.

Al contrario, il dipendente pubblico, appartenente alle categorie sopra indicate, non può dare in garanzia il proprio TFS, né chiederne un anticipo, potendo disporne solo dopo la cessazione del rapporto di lavoro.

Ferme e inalterate le funzioni retributive e previdenziali degli istituti del TFR e del TFS, la nuova norma uniforma, per limitati ma essenziali aspetti, il regime di disponibilità dei due trattamenti, prevedendo che, in pendenza del rapporto di lavoro, l’ammontare del TFS maturato possa essere concesso in garanzia, consentendo in tal modo ai dipendenti pubblici l’accesso a nuove forme di credito, il cui risultato finanziario sarà analogo a quello ottenibile con l’anticipo del TFR ”.

Dall’inizio della pandemia si assiste al fenomeno sempre crescente di molti dipendenti pubblici e pensionati che accedono con urgenza al credito nelle forme "classiche" della "cessione del quinto", per ottenere immediatamente liquidità per sostenere il reddito, compromesso dalla crisi economica, di propri familiari che operano nel settore privato.

È, pertanto, urgente assicurare che i fabbisogni straordinari delle “reti familiari” (peraltro si stimano in 150mila i nuclei familiari a rischio di esecuzione immobiliare) possano essere soddisfatti dal circuito ordinario degli intermediari finanziari vigilati (scongiurando le condizioni del ricorso all’usura), mantenendo, ove possibile, inalterate le capacità finanziarie dei dipendenti pubblici.

In cosa consiste il pegno sul TFS

Attraverso la costituzione del pegno sul TFS si consentirà l’accesso a nuove forme di prestiti il cui rimborso è posticipato ad un momento successivo alla quiescenza.

Pertanto, tali prestiti, a differenza di quelli realizzati con la "cessione del quinto", a fronte di benefici finanziari immediati, non deprimono l’ordinario flusso finanziario del dipendente, lasciandone integro il reddito.

Le risorse finanziarie così acquisite potranno assicurare il sostegno del nucleo familiare proprio o di un congiunto, spese mediche impreviste, l’estinzione di precedenti prestiti che abbiano rimborsi a rate mensili, i costi per gli studi universitari dei figli.

La proposta di Aspmi risulta “funzionale a fronteggiare la crisi di liquidità ed a sostenere adeguatamente i consumi, contribuendo così, senza impatti diretti o indiretti sull’erario, al rilancio dell’economia del Paese. La presente disposizione non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica ”.

Reclutamento straordinario marescialli

Un altro elemento focale è il reclutamento straordinario per il ruolo dei marescialli. L’impiego e il potenziamento del personale delle Forze armate, in particolar modo dell’Esercito, durante l’emergenza Covid, ha evidenziato che servono “necessarie rimodulazioni delle strutture organizzative e l’adeguamento delle stesse attraverso criteri di specializzazioni, tali da ritrovare norme emendative nella legge 119 del 05 agosto 2022 art. 9 lettera g”.

Le maggiori criticità si ravvisano infatti nelle dotazioni organiche di medici specialisti e personale tecnico specialista abilitato sia nell’area diagnostica medica che assistenziale.

Di recente, sono stati banditi dei concorsi straordinari a nomina diretta per soli titoli per maresciallo ruolo tecnico sanitario rivolto ai ruoli Sergenti e Graduati in possesso dei predetti titoli di studio.

Ma non basta, poiché ci sono da considerare delle ulteriori possibilità per i restanti Sergenti e Graduati in Forza Armata che espletano già servizio presso il Policlinico Militare “Celio” o in infermerie di Reparto che potrebbero essere impiegati invece proprio in strutture dove si necessitano di dette specializzazioni.

Riorganizzazione della sanità militare

Nell’ambito dell’imminente riorganizzazione della sanità militare, Aspmi auspica che venga riservata particolare attenzione ai poliambulatori e infermerie presidiarie, dotando gli stessi di personale specializzato al fine di garantire gli esami specialistici, diagnostici e servizi assistenziali sanitari terapeutici richiesti.

La soluzione che ASPMI propone è quella di modificare l’attuale quadro normativo e quindi permettere alla Difesa di bandire concorsi straordinari a nomina diretta per soli titoli per maresciallo ruolo infermiere / tecnico sanitario rivolto ai ruoli Sergenti e Graduati in possesso dei titoli di studio già in servizio presso gli Enti Sanitari delle Forze Armate, in armonia con quanto già fatto in precedenza, al fine di valorizzare e riconoscerne la professionalità.