Esercito italiano, si rinnova il carro armato Ariete: ecco come

Esercito italiano, si rinnova il carro armato Ariete: ecco come

Il programma pluriennale prevede l’ammodernamento di 125 carri armati Ariete.

Prosegue il programma di ammodernamento dei mezzi terrestri dell’Esercito italiano. Nei giorni scorsi, il governo tra trasmesso alle Camere la richiesta di parere parlamentare sulla scheda del Programma Pluriennale A/R n. SMD n. 211/2022 relativo all’ammodernamento del carro armato Ariete, già impiegato operativamente, fuori dal territorio nazionale, in Iraq nell’ambito dell’Operazione Antica Babilonia.

Il programma ha come obiettivo quello di dotare l’Esercito italiano di una piattaforma idonea ad operare negli attuali e futuri scenari operativi, per i quali sono ormai da ritenersi imprescindibili elevati standard di protezione e capacità d’ingaggio, di sopravvivenza dell’equipaggio e di comando e controllo.

Il progetto di ammodernamento prosegue quanto sviluppato nella fase 1 avviata con Decreto Ministeriale SMD 29/2019 finalizzata alla realizzazione di 3 prototipi ammodernati, a partire da 3 carri Ariete già in dotazione all’Esercito.

Vediamo nel dettaglio come cambierà il carro armato Ariete, quali sono i tempi e i costi del programma.

Carro armato Ariete: come cambia

Il programma di ammodernamento di 125 carri Ariete, in dotazione all’Esercito italiano, è volto a incrementare la mobilità tattica e le condizioni di sicurezza degli equipaggi a bordo dei carri e a garantire l’impiego nei teatri operativi caratterizzati da un elevato livello di minaccia. I principali interventi interesseranno i comparti mobilità, ingaggio, sicurezza e interoperabilità.

Secondo quanto riporta Aresdifesa.it, lo Stato Maggiore dell’Esercito (SME) intende perseguire l’adeguamento e il mantenimento dell’operatività di 125 carri Ariete in dotazione, al fine di:

  • Risolvere le obsolescenze del sistema d’arma e preservarne la capacità, in attesa dello sviluppo e della futura acquisizione di un nuovo Main Ground Combat System presumibilmente attraverso forme di cooperazione con altri Paesi europei;
  • Aggiornare e adeguare le capacità operative del carro armato nelle aree della mobilità, dell’ingaggio, della protezione strumentale alla sopravvivenza dell’equipaggio, della sostenibilità logistica, incrementandone, al contempo, l’interoperabilità con altre unità;
  • Procedere con gli adeguamenti delle dotazioni della piattaforma e delle attrezzature del Sostegno Diretto e del Sostegno Generale.

Oltre al supporto logistico, sarà assicurato anche:

  • Aggiornamento dei programmi addestrativi in essere per adattarli alle nuove capacità e profili d’impiego che riguarderanno la formazione e l’addestramento di tutte le componenti (equipaggi, operatori, manutentori, ecc.) a vario titolo interessati al programma.

Ammodernamento carri Ariete: tempi e costi

Il programma prevede un piano di sviluppo pluriennale, il cui avvio è previsto nel 2023 per una durata complessiva di dodici anni (2023-2034).

Il costo del programma in esame e relativo alla seconda fase dell’ammodernamento del carro Ariete è pari a 848,8 milioni di euro. La spesa è finanziata a valere sugli stanziamenti derivanti dai capitoli del settore Investimento del Bilancio ordinario del Ministero della Difesa.

Tale spesa garantirà l’adeguamento delle condizioni di sicurezza e il mantenimento dell’operatività della flotta in servizio, nonché gli studi logistici, le attrezzature per il Sostegno Diretto e il Sostegno Generale e il necessario supporto logistico dei primi dieci anni.

L’aggiornamento dei primi prototipi è stato pari a 35,0 milioni di euro (Decreto SMD 29/2019). Inoltre, ai fini del completamento dell’adeguamento del parco Ariete e l’estensione del supporto logistico a tutto il primo decennio di servizio operativo è prevista una ulteriore spesa di 96,2 milioni di euro. Tali interventi potranno essere contrattualizzati subordinatamente al loro eventuale rifinanziamento.

Il programma di ammodernamento del carro Ariete, considerata anche la prima fase già finanziata e contrattualizzata, reca, pertanto, un costo complessivo di 980,0 milioni di euro.

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