Esercito e Carabinieri, arriva l’indennità supplementare? Ecco di cosa si tratta

Esercito e Carabinieri, arriva l'indennità supplementare? Ecco di cosa si tratta

Evitare qualsiasi tipo di sperequazione all’interno delle Forze armate. Anche Esercito e Carabinieri devono beneficiare dell’emolumento.

L’art. 1919 del Codice dell’Ordinamento Militare stabilisce la corresponsione dell’indennità supplementare anche prima dei sei anni di iscrizione, solo al personale dei sottufficiali della Marina e dell’Aeronautica militare, escludendo il resto del personale che contribuisce alla Cassa di previdenza e nello specifico i sottufficiali dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri.

Una sperequazione ritenuta dai rappresentanti del personale e dalle Sigle sindacali “non giustificabile” e che ha dato luogo a diversi contenziosi, tanto da sollecitare un intervento legislativo retroattivo, con l’obiettivo di chiarire quali iniziative intende porre in essere l’Amministrazione per sanare questo divario e consentire al personale di Esercito e Carabinieri di beneficiare dell’emolumento.

A sposare la “causa” dell’indennità supplementare da riconoscere anche ai Sottufficiali di Esercito e Carabinieri, che alimenta l’ex Cassa di previdenza, oggi previdenza integrativa delle Forze armate, è il deputato di Forza Italia Maria Tripodi, tramite un’interrogazione a risposta scritta fatta al Ministero della Difesa e depositata la scorsa settimana alla Camera del Deputati.

Ma che cos’è l’indennità supplementare, chi ne beneficia e perché Esercito e Carabinieri ne sono esclusi?

Indennità supplementare: cos’è e chi riguarda

L’indennità supplementare è una prestazione una tantum che viene erogata dall’ex Cassa Sottufficiali, confluita adesso all’interno della previdenza integrativa delle Forze armate, ai Sottufficiali iscritti da almeno 6 anni e che cessano dal servizio permanente con diritto a pensione o che vengono nominati Ufficiali o vengono trasferiti nel ruolo del personale civile dello Stato.

All’ex Cassa Sottufficiali sono iscritti tutti i Sottufficiali all’atto di passaggio in servizio permanente effettivo.

Indennità supplementare: come viene finanziata

L’indennità supplementare viene finanziata dai Sottufficiali durante il periodo di servizio con un prelievo del 2% sull’ammontare dell’80% dello stipendio tabellare, parametro mensile lordo (qui per nuovi stipendi Esercito e qui per nuovi stipendi Carabinieri), l’eventuale rideterminazione individuale di anzianità (R.I.A.), le quote mensili di cui agli artt. 117/ 120 del R.D. n. 3458/28, l’assegno funzionale e le relative quote di 13° mensilità.

Il Codice dell’Ordinamento Militare all’art. 1919 stabilisce che la corresponsione dell’indennità supplementare possa essere erogata anche prima dei sei anni di iscrizione alla previdenza, ma solo al personale Sottufficiali della Marina e dell’Aeronautica Militare.

Vengono esclusi il personale Sottufficiali di Esercito e Arma dei Carabinieri che contribuisce alla Cassa previdenza senza beneficiare dell’indennità.

Pur non essendo prevista l’erogazione dell’indennità supplementare per Esercito e Carabinieri nel COM, sanare la norma è l’obiettivo che “rientra in un pacchetto molto più grande che è la modifica legislativa di tutta la Cassa di Previdenza delle Forze Armate e l’inserimento della Cassa per i Graduati, al momento prevista solo per l’Arma dei Carabinieri”, come evidenzia ASPMI (Associazione Sindacale Professionisti Militari) che ha anche inoltrato una lettera al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, chiedendo un intervento in tal senso.

Con l’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata di Forza Italia Tripodi si punta a mettere in campo tutti gli interventi necessari per sanare la norma che nega l’erogazione dell’indennità supplementare ai Sottufficiali di Esercito e Carabinieri, affinché non ci siano differenze di trattamento nella Forza armata e che si possa godere tutti del diritto alla prestazione con meno di sei anni di iscrizione all’ex Cassa Sottufficiali.