Entro quanto, come e a chi rivolgersi per contestare una multa

Entro quanto, come e a chi rivolgersi per contestare una multa

La guida completa su come fare per contestare una multa: tempi, costi e conseguenze.

Contestare una multa per una contravvenzione stradale è possibile, occorre solo avere ben chiare alcune cose.

Innanzitutto, il ricorso può essere presentato direttamente all’ente che ha effettuato la contravvenzione, oppure ci si può rivolgere al Prefetto o al Giudice di Pace, con importi della multa entro i 1.100 euro.

Per avere qualche chance che il ricorso, presentabile per qualsiasi tipo di multa, dia esiti positivi, è bene documentare i fatti e provare che la sanzione che è stata comminata è ingiusta.

Una cosa da tenere bene a mente sono i tempi. Infatti, per contestare una multa c’è una tempistica oltre la quale si perde il diritto al ricorso e si dovrà procedere al pagamento della sanzione senza sconto.

Di seguito, tutto quello che c’è da sapere sulle modalità per presentare ricorso, i costi e le conseguenze della contestazione.

Multa dei vigili urbani: come contestarla

Se ci viene fatta una multa è possibile contestarla. A dirlo è il Codice della Strada che consente agli automobilisti di presentare ricorso per le sanzioni amministrative dei vigili urbani, carabinieri e Polizia stradale.

Nel momento in cui viene presentato il ricorso, l’automobilista deve provare, tramite documentazione, l’ingiustizia della multa e chiederne l’annullamento, sia per quel che riguarda la sanzione pecuniaria che quella accessoria come la decurtazione dei punti dalla patente.

È possibile, per legge, fare ricorso tramite due modalità:

  1. Al Prefetto del luogo in cui la violazione è stata commessa (oppure all’ufficio/comando dei vigili urbani o Polizia che ha comminato la sanzione);
  2. Al Giudice di Pace, soltanto se l’importo della multa non supera i 1.100 euro.

Al Giudice di Pace dovranno essere presentati:

  • Modulo della sanzione con 4 copie dell’originale;
  • Copia del documento d’identità del guidatore.

Mentre, al Prefetto o all’ente di rilevamento bisogna Fare richiesta via raccomandata A/R o PEC inserendo:

  • I dati personali;
  • I riferimenti del verbale di contestazione;
  • La copia del documento di identità.

Tempi per contestare una multa

Dicevamo di fare attenzione ai tempi per contestare una multa, oltre i quali la possibilità decade e l’automobilista dovrà pagare la multa senza poter usufruire dello sconto previsto dal decreto legge 169/2013.

Quindi, attenzione a queste date:

  • Entro 30 giorni dalla notifica o accertamento della stessa, per i ricorsi dinanzi al Giudice di pace;
  • Entro 60 giorni dalla notifica della stessa, per i ricorsi dinanzi al Prefetto.

Costi per contestare una multa dal Prefetto o dal Giudice di Pace

Presentare una contestazione per una multa al Giudice di Pace ha un costo di 43 euro, che equivale all’importo del contributo unificato da versare all’ufficio, al quale è necessario aggiungere anche una marca da bollo del valore di 27 euro, importi previsti per le multe fino a 1.100 euro.

Ricorrere al Prefetto, invece, non prevede alcun onere economico, fatta eccezione per la raccomandata con ricevuta di ritorno con la quel spedire l’atto all’ufficio territoriale.

Tuttavia, è possibile bypassare il costo, se si invia il tutto tramite PEC che, di fatto, è una raccomandata.

Contestare una multa online

Esiste anche la modalità di presentare ricorso online, inviando una PEC al Prefetto. La procedura telematica è prevista anche per la contestazione delle multe presso il Giudice di Pace.

Farlo è molto semplice. L’automobilista deve:

  • Accedere al portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia;
  • Selezionare l’ufficio del Giudice di pace competente (quello del luogo dove è avvenuta l’infrazione);
  • Premere su “compilare il ricorso”.

A questo punto bisogna seguire le indicazioni che verranno fornite sulla propria casella di posta elettronica.

Quali sono le conseguenze del ricorso?

Fare ricorso ha i suoi contro. La richiesta potrebbe essere respinta dal giudice e a quel punto si perderebbe anche la possibilità di usufruire dello sconto del 30% se si paga entro 5 giorni dalla data di notificazione/contestazione.

Inoltre, l’automobilista sarebbe costretto a pagare una sanzione maggiorata rispetto a quella originale, oltre alle spese per il ricorso.

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