Ecco quali aiuti la Difesa italiana ha inviato in Turchia

Ecco quali aiuti la Difesa italiana ha inviato in Turchia

Il Ministero della Difesa italiana ha già fatto voli con a bordo mezzi e aiuti sanitari. In partenza anche una nave della Marina Militare con un ospedale da campo.

L’Italia si è subito attivata per garantire aiuto e sostegno alla popolazione turca colpita dal terremoto che ha devastato la provincia meridionale di Kahramanmaras, colpita dal sisma del 6 febbraio da due violente scosse di terremoto.

Oltre alla Turchia, ad essere coinvolta è anche la Siria settentrionale.
In coordinamento con la Protezione Civile, la Difesa italiana sta fornendo il suo contributo con mezzi e personale, ha detto il titolare del Dicastero della Difesa Guido Crosetto, che ha specificato l’invio, nei prossimi giorni, di altri mezzi e strumentazioni.

Ad oggi, il terremoto di magnitudo 7.8 e 7.6 ha fatto registrare il triste bilancio di oltre 5.000 morti e 22mila feriti.

Il vicepresidente turco, Fuat Oktai, ha dichiarato che le squadre di soccorso sono riuscite ad estrarre vive dalle macerie almeno 8.000 persone.

In Siria, nelle zone controllate dal governo di Damasco e nelle aree gestite dai gruppi armati sostenuti dalla Turchia nelle province di Idlib e Afrin, i numeri sono altrettanto angoscianti: 1.597 morti e oltre 2.000 feriti, come riferisce la Ong Syrian Observatory for Human Rights (SOHR).

Gli aiuti della Difesa italiana alla Turchia

Dopo l’unità Usar dei Vigili del Fuoco italiani, il ministero della Difesa ha annunciato l’invio di personale e di equipaggiamenti di soccorso in Turchia.

In una nota del Ministero della Difesa si legge che è partito il secondo volo C130 dell’Aeronautica Militare con a bordo medicinali e materiale sanitario, destinazione Incirlik.

Inoltre, è già stato inviato un velivolo P180 con personale specializzato della Protezione Civile. Nella notte, un primo volo C130 ha portato in Turchia aiuti, mezzi e personale sanitario.

Nei prossimi giorni, la Nave San Marco della Marina Militare salperà da Brindisi e trasporterà un ospedale da campo donato dalla Regione Piemonte al personale agli ordini di Fabrizio Curcio.

La San Marco, messa a disposizione dal Ministero della Difesa, porterà con sé anche altri beni e strumentazioni da destinare alle popolazioni colpite dal terremoto.

Aiuti internazionali alla Turchia e alla Siria

Non solo Italia. Gli aiuti internazionali alla Turchia e alla Siria stanno provenendo da ogni parte del mondo.

La Russia ha fatto sapere, tramite il suo ministro della Difesa Sergei Shoigu, che le forze russe presenti in Siria contribuiranno alle operazioni di soccorso.

Si tratta di 10 task force composte da 300 militari e 60 unità di equipaggiamento che prenderanno parte agli sforzi umanitari. Inoltre, Mosca ha messo in standby aerei Ilyshin-76.

Se Vladimir Putin ha telefonato subito al suo omologo siriano Bashar Assad per offrire assistenza, prontamente accettata, il leader del Cremlino garantirà supporto anche ad Erdogan, nei prossimi giorni è prevista una telefonata.

Stessa cosa farà il leader cinese Xi Jinping, a confermarlo è il portavoce dell’Agenzia cinese per la cooperazione allo sviluppo, Xu Wei, che ha espresso cordoglio e vicinanza alle vittime, ribadendo che la Cina garantirà assistenza umanitaria.

Il presidente americano Joe Biden ha dato istruzioni all’agenzia per gli aiuti Usaid e agli altri partner del governo federale per valutare la risposta degli Usa per aiutare quanti sono più colpiti.

Anche il presidente ucraino Zelensky si è detto pronto a fare la sua parte, così come l’Unione europea.