Detrazioni figli a carico, come recuperarle da marzo 2022: le istruzioni NoiPa

Detrazioni figli a carico, come recuperarle da marzo 2022: le istruzioni NoiPa

L’introduzione dell’assegno unico rivoluziona l’asset economico familiare. Stop alle detrazioni per i figli con meno di 21 anni.

Dal 1° marzo 2022 cambiano le regole per le detrazioni in busta paga per i figli a carico con meno di 21 anni. È quanto disposto nella riforma fiscale, introdotta con la legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (legge di bilancio 2022).

Con l’introduzione dell’assegno unico ed universale, le detrazioni per i figli a carico con meno di 21 anni non verranno più riconosciute.

Inoltre, dal 1° gennaio 2022 sono cambiati anche gli scaglioni IRPEF, le aliquote applicate e il calcolo delle detrazioni da lavoro dipendente. Questi aspetti riguarderanno principalmente coloro i quali hanno un reddito da 15.000€ fino a 50.000€.

Tra le altre novità fiscali e previdenziali introdotte, l’assegno unico va a sostituire gli assegni familiari (ANF) e le detrazioni per i figli a carico con meno di 21 anni. La riforma interesserà non solo le Forze dell’Ordine, come abbiamo avuto modo d’illustrarvi qui, ma tutte le famiglie.

Una vera e propria rivoluzione nell’asset economico familiare che non colpirà chi ha figli disabili, che continueranno a beneficiare della detrazione indipendentemente dall’età.

Permangono, invece, le detrazioni per i figli che hanno compiuto 21 anni, quelle per il coniuge e per gli altri familiari a carico.

Come cambiano le aliquote e le detrazioni con la riforma fiscale

Fermo restando che le detrazioni per i figli a carico con meno di 21 anni vengono eliminate e sostituite con l’assegno unico, la riforma fiscale prevede una rimodulazione dello scaglione IRPEF.

A seconda di dove si è collocati, cambiano le aliquote per il 2022:

  • Fino a 15.000€ l’aliquota resta invariata rispetto allo scorso anno, ovvero del 23%;
  • Da 15.001 fino a 28.000€ l’aliquota si abbassa al 25%, rispetto al 27% del 2021;
  • Da 28.001 fino a 50.000€ l’aliquota si abbassa al 35% rispetto al 38% del 2021;
  • Oltre i 50.000€ è prevista un’unica aliquota del 43%.

Allo stesso modo anche le detrazioni da lavoro dipendente vengono rimodulate, con un ampliamento della soglia di reddito annuo:

  • Prima soglia: si passa da 8.000 a 15.000€. La detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690,00€; per il lavoro a tempo determinato non può essere inferiore a 1.380€;
  • Seconda soglia: da 15.000,01 fino a 28.000€, la misura della componente fissa della detrazione è 1.910€ con modifica della modalità di calcolo della componente variabile che è pari a 1.190€ (per reddito di 15.000€ che decresce con l’aumentare del reddito. Una volta raggiunta la soglia di 28.000€ si annulla;
  • Terza soglia: da 28.000,01 fino a 50.000€, la detrazione massima è di 1.910€ (per i redditi pari a 28.000,01€) e decresce fino ad annullarsi una volta raggiunta la soglia di 50.000€;
  • Nella fascia di reddito compresa tra 25.000 e 35.000€ è previsto un aumento di 65,00€ della detrazione applicabile alla suddetta fascia.

Per quando riguarda il trattamento integrativo, questi verrà erogato direttamente dal sostituto d’imposta nel cedolino stipendiale per i redditi annui fino a 15.000€. Per la fascia fino a 28.000€ tale beneficio verrà riconosciuto al momento della dichiarazione dei redditi.

Assegno unico: alcune precisazioni

Introdotto con il decreto-legge n. 230 del 29 dicembre 2021, che attua la legge n.46 del 2021, l’assegno unico ha lo scopo dare alle famiglie un bonus di sostegno.

Il portale NoiPA ha specificato che, a partire dallo stipendio di marzo 2022, gli assegni relativi al nucleo familiare con figli verranno sostituiti con l’erogazione dell’assegno unico da parte dell’INPS, previa domanda da fare direttamente all’Istituto di Previdenza.

Fino a 5 anni è possibile richiedere eventuali arretrati per gli assegni con figli spettanti fino al 28 febbraio 2022, che verranno erogati nel cedolino dello stipendio. Mentre gli assegni per i nuclei familiari senza figli verranno erogati, sempre cedolino, da NoiPA.

Le detrazioni fiscali riconosciute in automatico dal 1° marzo 2022 riguarderanno solo i figli con 21 anni compiuti entro il 31 marzo 2022.

Mentre per quelli che compiono il 21° anno di età dopo il 31 marzo, come è possibile recuperare la detrazione?

Come recuperare la detrazione per i figli con più di 21 anni per i dipendenti del pubblico impiego

Il portale NoiPA del Ministero dell’Economia, che gestisce le retribuzioni dei dipendenti pubblici, ha stabilito alcune linee guida su come cambiano le detrazioni per i figli a carico dal 1° marzo 2022.

Abbiamo già spiegato che le detrazioni per i figli under21 verranno cancellate. Restano invariate, e senza bisogno che il dipendente le comunichi, quelle per il coniuge e per gli altri familiari e figli a carico con età superiore ai 21 anni.

Il problema sorge quando il figlio/a compie 21 anni dopo il 31 marzo 2022. Per recuperare la detrazione, NoiPA ha stabilito una proceduta, specificando che il rimborso non sarà immediato.

A partire dal 4 marzo 2022 è possibile inoltrare domanda per recuperare la detrazione per i figli che compiono 21 anni dopo il 31 marzo. Mediante la modalità self-service di NoiPAGestione detrazioni familiari a carico” è possibile inserire i dati dei familiari a carico.

Tuttavia, come spiegato da NoiPA non basteranno solo i dati riferiti al figlio che ha compiuto 21 anni, ma servirà inserire anche i dati e le relative percentuali riguardanti gli altri familiari a carico per i quali si percepiscono già le detrazioni per entrare in possesso di quelle per il figlio 21enne.

In alternativa, è possibile effettuare la comunicazione con modello cartaceo da consegnare al proprio ufficio responsabile.

Le stesse regole finora illustrate valgono anche per i lavoratori privati che dovranno dare comunicazione al datore di lavoro solo se ci sono variazioni rispetto alla situazione precedentemente comunicata al momento dell’assunzione. Qualora si dimenticasse di comunicare la variazione, la detrazione si può sempre recuperare in sede di dichiarazione dei redditi.

Argomenti correlati: Stipendio