Congedo obbligatorio paternità, ecco l’iter: riguarda anche le Forze armate e di Polizia?

Congedo obbligatorio paternità, ecco l'iter: riguarda anche le Forze armate e di Polizia?

I padri dipendenti pubblici e privati hanno diritto a dieci giorni di congedo al 100% della retribuzione.

Il congedo obbligatorio di paternità è una riforma strutturale dello Stato che permette di usufruire di 10 giorni di assenza dal lavoro al 100% della retribuzione in occasione della nascita o dell’adozione di un figlio.

Introdotto nel 2013 in via sperimentale con la legge n.92/2012, il congedo obbligatorio di paternità è stato, in seguito, inserito nel Testo Unico sulla maternità e paternità (art. 27-bis) mediante un decreto legislativo (151/2001), nella legge di Bilancio 2022.

L’obiettivo è quello di creare un maggiore equilibrio tra vita professionale e familiare e adempiere alla direttiva UE 2019/1185 che norma in tal senso.

Potranno godere del beneficio anche i dipendenti pubblici, in precedenza era solo per i lavoratori dipendenti del settore privato.

Congedo obbligatorio paternità: chi riguarda

Il congedo obbligatorio di paternità è un congedo di 10 giorni che i lavoratori dipendenti, privati e pubblici, possono usufruire in vista della nascita, dell’adozione o dell’affidamento di un figlio.

Per i padri lavoratori dipendenti, il congedo è obbligatorio al 100% della retribuzione. Sono esclusi dal provvedimento i padri lavoratori autonomi e quelli iscritti alla gestione separata.

Congedo obbligatorio paternità: come funziona

Il padre lavoratore dipendente può astenersi dal lavoro per un periodo di 10 giorni lavorativi nel periodo temporale che va dai due mesi precedenti la data presunta del parto fino a cinque mesi successivi alla nascita, o dall’ingresso in famiglia/Italia in caso di adozioni nazionali/internazionali oppure dall’affidamento o dal collocamento temporaneo.

Le disposizioni si applicano per il parto, l’adozione o l’affidamento avvenuti dal 13 agosto 2022, data di entrata in vigore del decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105.

È possibile godere del congedo anche frazionato a giorni, ma non per ore, anche in caso di morte perinatale del figlio. In caso di parto plurimo, la durata del congedo aumenta a 20 giorni lavorativi.

I padri possono fruire dei giorni di congedo obbligatorio anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice. I giorni di congedo sono compatibili con la fruizione (non negli stessi giorni) del congedo di paternità alternativo (art. 28 del Testo Unico).

Congedo obbligatorio paternità: a quanto ammonta l’indennità

L’indennità giornaliera riconosciuta è pari al 100% della retribuzione. Per quanto riguarda il computo dei 10 giorni devono essere computate e indennizzate le sole giornate lavorative.

Congedo obbligatorio paternità: come e quando fare domanda

Il padre lavoratore deve comunicare al proprio datore di lavoro i giorni in cui intende fruire del congedo, con un anticipo di almeno cinque giorni. La domanda può essere inoltrata:

  • Nei casi di pagamento a conguaglio: o tramite forma scritta, oppure tramite il sistema informativo aziendale per la richiesta e la gestione delle assenze;
  • Nei casi di pagamento diretto da parte dell’Inps: online all’Istituto tramite il servizio dedicato, oppure attraverso Contact Center (803 164 oppure 06/164 164) o rivolgendosi al Patronato o agli intermediari dell’Istituto, avvalendosi dei servizi telematici offerti;
  • Nel caso di lavoratori dipendenti di pubbliche amministrazioni, va presentata sempre all’Amministrazione datrice di lavoro.

Congedo obbligatorio paternità: riguarda anche Forze armate e Polizia?

Dal momento che il personale delle Forze armate e di Polizia appartiene alla categoria dei dipendenti pubblici anche i padri in divisa possono godere dei dieci giorni di congedo obbligatorio di paternità.

A seguito dell’approvazione del decreto, i due giorni previsti già dalla normativa per il personale delle Forze armate vanno a sommarsi ai dieci giorni previsti dal decreto, per un totale di dodici giorni di congedo obbligatorio al 100% della retribuzione.