Come avere un allarme collegato con la Polizia di Stato

Come avere un allarme collegato con la Polizia di Stato

Chi possiede un impianto di allarme può collegarlo con la Polizia di Stato tramite il teleallarme.

Gli impianti di allarme sono sempre più in aumento. La possibilità di poter usufruire di un sistema di sicurezza sta diventando fondamentale per i cittadini che vogliono vivere tranquilli dentro le proprie abitazioni o essere sereni quando si spostano per brevi o lunghi periodi, certi che la casa è in buone mani.

Al normale sistema di allarme è possibile associare il teleallarme collegato direttamente con la Polizia di Stato, che garantisce un intervento tempestivo delle Forze dell’Ordine.

Inoltre, grazie alle agevolazioni fiscali, è possibile detrarre il 50% della spesa sostenuta per l’installazione antifurto casa; mentre il servizio di teleallarme collegato con il 113 è gratuito.

Che cos’è il teleallarme

Il teleallarme è un dispositivo ausiliario di collegamento con il pronto intervento della Polizia di Stato, il famoso 113. È preferibile associare il proprio dispositivo di allarme alla sede della PS più vicina alla propria abitazione, in modo da favorire un tempestivo intervento.

Come funziona il teleallarme

Al momento della programmazione del combinatore telefonico deve essere inserita una sequenza di numeri di telefono, ovvero quelli del:

  • Padrone di casa;
  • Conviventi, familiari o persone di fiducia;
  • Forze dell’Ordine.

La sequenza da rispettare è fondamentale poiché, in caso di “allarme improprio” si fa in tempo a disattivare l’antifurto, evitando che la pattuglia intervenga senza un reale motivo.

In caso di tentata intrusione nella nostra abitazione, verrà inviata una chiamata immediata ai numeri programmati in fase di installazione del combinatore telefonico, garantendo un rapido intervento.

Come richiedere il teleallarme

Per attivare il teleallarme è necessario aver già installato un sistema di antifurto a combinatore telefonico.

Per richiedere il teleallarme è necessario compilare un modulo che è possibile reperire presso gli Uffici più vicini della Polizia di Stato o anche nella sezione “documenti” del portale della Polizia di Stato.

Al momento della compilazione del modulo è opportuno indicare almeno 2 nominativi delle persone che, all’occorrenza, interverranno per disattivare l’allarme o saranno a disposizione per le necessità ad esso connesse.

Inoltre, viene anche richiesta la dichiarazione di conformità rilasciata dall’azienda installatrice del dispositivo, la dichiarazione del possesso dei requisiti tecnico professionali, nonché una relazione descrittiva dei dispositivi installati.
Il servizio di teleallarme è gratuito.

Su cosa prestare attenzione

Quando si installa un sistema di teleallarme bisogna stare molto attenti ad evitare i “procurati allarme”, ovvero sia se per errore dovessimo far scattare l’allarme poiché al nostro rientro in casa non lo abbiamo disattivato e non riuscissimo a spegnere in tempo la sirena; la Centrale Operativa riceverebbe la chiamata e sarebbe un procurato allarme. Dopo alcuni falsi allarmi le Forze dell’Ordine potrebbero loro stessi revocare il teleallarme.

Al momento della compilazione del modulo di richiesta si legge chiaramente che:

“l’istante dichiara di essere a conoscenza che, a causa di falsi allarmi dovuti a cattivo funzionamento dell’apparecchiatura ovvero a propria negligenza, potrà incorrere nella denuncia per procurato allarme, ai sensi dell’art. 658 del Codice Penale e che, secondo la vigente normativa, il proprio impianto dovrà risultare collegato con un solo organo o ufficio di Polizia.”

L’art. 658 del Codice penale stabilisce che per il reato di procurato allarme scatta l’arresto punibile fino a 6 mesi o una sanzione pecuniaria che va dai 10,00 ai 516,00€:

“Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516”.

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