Codice della Strada, multe in base al reddito: cosa cambia con la riforma Salvini

Codice della Strada, multe in base al reddito: cosa cambia con la riforma Salvini

Salvini vuole rivoluzionare il Codice della Strada con una riforma che punta a diminuire gli incidenti stradali.

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è intenzionato a mettere mano al Codice della Stradavecchio di 30 anni” e dotare il Paese di un nuovo codice capace di stare al passo con i tempi.

Un rinnovamento nel solco della maggiore sicurezza in strada, in particolar modo per i giovani che si mettono al volante senza esperienza. I dati del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale rivelano che nell’Unione europea, la fascia 18-24 anni è responsabile nel 64% dei casi del decesso del guidatore o del passeggero al loro fianco.

Secondo un’ultima stima preliminare dell’Istat, in Italia, nei primi sei mesi del 2022, si sono registrati 81mila incidenti stradali con lesioni a persone (+25% rispetto al 2022) e il bilancio delle vittime è stato di 1.450 (+15%) con 109mila feriti.

Il ministro Salvini ha anticipato che dalla prossima primavera metterà mano alla riforma del Codice della Strada, ma prima di allora, già dalla prossima settimana, aprirà un tavolo di aggiornamento ed ammodernamento per mettere in sicurezza le strade italiane.

Riforma Codice della Strada: cosa cambia

Nel nuovo Codice della Strada pensato dal ministro Salvini ci sono:

  • Sottrazione della patente a vita;
  • Multe calibrate in base al reddito;
  • Educazione stradale sin dalle superiori;
  • Revisioni più serrate.

Si tratta solo di alcune modifiche che il ministro vuole apportare al CdS al fine di arginare il fenomeno dilagante degli incidenti stradali, tristemente diffusi tra i giovani e i neopatentati e considerati come una delle principali cause di morte.

Quando c’è la sospensione a vita della patente

Chi si mette alla guida drogato o ubriaco e provoca incidenti, morti e feriti, va incontro alla revoca a vita della patente.

Su questo punto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato molto fermo ed ha aggiunto che ci rappresenta “una bomba e un potenziale assassino, la sospensione della patente per uno o due anni non è sufficiente”.

Quindi, se non si propenderà per la revoca a vita, almeno per la sospensione per 10 anni del diritto di guidare.

Multe in base al reddito

Altro punto da rivedere è senza dubbio il meccanismo delle multe. Secondo il viceministro Galeazzo Bignami, la sanzione amministrativa potrebbe essere commisurata sulla base del reddito.

Con la possibilità di introdurre un incremento delle multe in base alla disponibilità economica di ciascuno.

In programma anche regole più stringenti per i monopattini elettrici, per i quali, secondo QN, Salvini vorrebbe l’obbligo di assicurazione, di casco e di targa, allo scopo di renderli identificabili e sanzionabili.

In Paesi come la Finlandia, commisurare le multe sulla base del reddito è la normalità. Non essendoci un limite fisso, una sanzione può raggiungere fino a un sedicesimo del salario mensile.

La Gran Bretagna ha posto un tetto massimo di 2.500 sterline per le sanzioni sulle autostrade e di 1.000 euro sul resto della viabilità. Le infrazioni sono in ordine crescente di gravità, con sanzioni che vanno dal 25% al 175% del reddito settimanale dell’automobilista.

Questi due Paesi sono in buona compagnia. Infatti, anche Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Danimarca e Svezia usano il sistema delle multe proporzionate al reddito.

In Norvegia, invece, le regole sono più stringenti: chi si mette alla guida ubriaco rischia il sequestro del veicolo, il ritiro della patente e l’arresto, con multe che raggiungono cifre sopra i 1.000 euro.

Patenti a punti

Salvini è determinato a cambiare anche le regole della patente a punti. “Stando alle statistiche di qualche anno fa, gli italiani erano corretti alla guida: il 98% ha più di 20 punti, fra gli zero e i nove punti ci sono solo lo 0,24%, che sono 100mila persone”, spiega il ministro.

E anche su questo tema si potrebbe quindi aprire una riflessione, magari modificando le regole attuali.

Educazione stradale

L’educazione stradale deve partire da subito, infatti l’insegnamento di un’ora in classe deve avvenire fin dalle scuole superiori, così da arrivare pronti all’esame della patente.

Inoltre, nel corso degli anni e dopo aver ottenuto la licenza, si dovrebbero sostenere dei corsi di aggiornamento che consentano una formazione continua dei guidatori.

Altro punto: avere degli accessori a bordo dell’auto come ad esempio l’etilometro monouso obbligatorio. Per Salvini farsi l’autotest è utile prima di mettersi al volante.

Oltre a questo, anche un controllo elettronico che impedisca l’accensione del veicolo se non si sono allacciate le cinture di sicurezza, e un impianto che vieti l’uso del cellulare alla guida.