Autorizzata la formazione dei Marescialli, ma nessun rischio trasferimento

Autorizzata la formazione dei Marescialli, ma nessun rischio trasferimento

Autorizzato il corso di aggiornamento professionale per il ruolo di Maresciallo, anche se non tutti potranno seguirlo.

C’è un’importante novità per l’Esercito Italiano, che ci rassicura sulla continuità della preparazione del personale per il mantenimento di competenze e formazione di elevata qualità. Il Dipartimento impiego del personale ha infatti emanato una circolare che va finalmente a colmare l’assenza di una formazione specifica per i Marescialli arruolati ai sensi dell’articolo 2197 della Legge n. 958 del 2010.

Una lacuna quanto meno dissonante rispetto all’impegno investito per assicurare ai militari elevati standard di formazione, che tuttavia non sembra essere stata risolta del tutto.

In particolare, è stato autorizzato un programma di aggiornamento professionale rivolto ai Graduati, con l’obiettivo di fornire loro una preparazione mirata a ricoprire il ruolo di Maresciallo. Per il momento, tuttavia, i Sergenti sono esclusi dalle attività formativa, nonostante potrebbero trarne eguale beneficio.

Programma di aggiornamento per la formazione dei Marescialli

La circolare di recente pubblicazione da parte del Dipartimento impiego del personale prevede l’autorizzazione a un programma di aggiornamento di 3 settimane, rivolto ai Graduati nell’ottica di formarli per il ruolo di Maresciallo.

Il programma consta di 2 fasi complessive, con 2 settimane in modalità e-learning attraverso il portale multimediale di Forza Armata, nel quale i Graduati saranno informati attentamente sulle basi e sulle “funzioni e compiti delle principali Branche funzionali”. Seguirà poi un’ultima settimana di aggiornamento che invece avrà luogo in presenza presso l’Istituto, dedicata alla formazione etico-professionale.

Il personale non parteciperà collettivamente, ma sarà suddiviso in aliquote e convocato con il sistema di calendarizzazione che sarà definito dalla Scuola Sottufficiali dell’Esercito. In questo modo sarà garantita la continuità di servizio, oltre che la capillarità degli insegnamenti.

L’attività di aggiornamento mira a fornire una preparazione più specifica, ma non comporterà valutazioni, né conseguenze sull’impiego dei militari che vi prenderanno parte. Nel dettaglio, l’amministrazione ha escluso che questo corso sia di anticipazione per futuri trasferimenti, i quali continueranno a essere predisposti indipendentemente dalla specializzazione per i Marescialli, secondo le regole ordinarie.

Le attività costituiranno quindi un esclusivo momento formativo mirato e aggiornato, al fine di preparare il personale con le conoscenze e le competenze necessarie al ruolo di Maresciallo. Come già ribadito, non che manchi l’alta formazione all’interno dell’Esercito Italiano, ma proprio per questo l’assenza di un percorso specifico appariva inadatta.

Il Comando per la formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito ha infatti aperto così l’annuncio sull’autorizzazione del corso:

Al fine di colmare i “gap” derivanti dall’assenza di una formazione specifica, il Dipartimento Impiego del Personale ha autorizzato lo svolgimento di un’attività di aggiornamento professionale volta a fornire al personale in titolo le conoscenze/competenze utili per operare efficacemente nella posizione organica attribuita.

Ulteriori specificazioni sulle linee guida dell’attività sono rimandate ai Vertici d’Area e agli Alti Comandi, ai quali è stato chiesto di informare il personale interessato e predisporre l’organizzazione del percorso.

Sergenti esclusi dalla formazione

Come anticipato, la circolare già citata esclude espressamente il personale nel ruolo di Sergente dal corso di aggiornamento per Marescialli. Un punto che fa storcere il naso ai rappresentanti del settore, in primis all’Associazione sindacale professionisti militari (ASPMI) che si è detta piuttosto contrariata.

ASPMI ha apprezzato le rassicurazioni ricevute dall’Amministrazione che escludono la correlazione tra questa attività (e le eventuali successive attività formative) e un successivo trasferimento, tenendoci in particolar modo a tranquillizzare sul punto i militari, manifestando tuttavia disappunto per l’esclusione dei Sergenti.

Abbiamo già fatto presente a chi di dovere quella che secondo il parere di questa Associazione rappresenta l’unica nota stonata di un provvedimento che ribadiamo non deve far temere in alcun modo per un trasferimento successivo alle attività formative a cui si prenderà parte, come assicurato dalla stessa amministrazione.

C’è anche da considerare che i Sergenti hanno già preso parte a un corso altamente specializzante per ricoprire questo ruolo, seppur senza aver ricevuto alcuna formazione specifica per il ruolo di Marescialli.