Tatuaggi nei concorsi per Forze Armate e di Polizia: quando comportano l’esclusione?

Tatuaggi nei concorsi per Forze Armate e di Polizia: quando comportano l'esclusione?

Chi ha un tatuaggio viene automaticamente escluso dai concorsi per le Forze Armate? Facciamo chiarezza.

Avere un tatuaggio può comportare l’esclusione da un concorso per entrare nelle Forze Armate o di Polizia; è bene specificare, però, che l’esclusione non è automatica perché è il medico che si occupa delle visite mediche a decidere.

Ci sono tatuaggi, infatti, che non incidono sull’idoneità per i concorsi di Polizia, Carabinieri ed Esercito, mentre altri sì; ciò dipende sia dall’immagine tatuata che dalla posizione del corpo in cui questo si trova.

A differenza di quanto sostenuto dall’opinione pubblica, quindi, anche chi ha un tatuaggio può diventare un poliziotto o un carabiniere, l’importante è che questo non venga giudicato come inadeguato durante le visite mediche. Avere un tatuaggio quindi non comporta l’esclusione automatica, tuttavia può comunque essere un fattore che incide sulla non idoneità.

Per questo motivo è importante capire quando un tatuaggio non compromette l’esito di un concorso pubblico per Forze Armate e di Polizia, così da fare chiarezza in anticipo su quante chance avete di superare le visite mediche.

Tatuaggi nelle Forze Armate e di Polizia: quali sono ammessi?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo far riferimento a quanto stabilito dall’articolo 2 - comma 2 - del d.P.R. 237 modificato nell’agosto del ‘90. Qui si legge che i tatuaggi sono sì motivo di esclusione dai concorsi per le Forze Armate o di Polizia, ma solo quando questi “per sede o natura” siano “deturpanti” o, “a causa del loro contenuto” siano indice di personalità fuori dalla norma.

È nel corso della visita medica quindi che viene deciso se il tatuaggio presenta qualche requisito che lo rende inadeguato. Nel dettaglio, affinché questo non sia vincolante ai fini dell’esito delle visite mediche, è necessario che rispetti alcuni requisiti in merito a posizione e soggetto.

Per quanto riguarda la posizione il tatuaggio non deve essere visibile quando si indossa l’uniforme. Si considera la divisa con la camicia a maniche corte, per questo motivo non saranno ammessi tutti quei tatuaggi che si trovano su:

  • braccia;
  • polsi;
  • mani;
  • collo;
  • volto.

Non comportano l’esclusione, invece, i tatuaggi fatti sul petto, sulle gambe o sulle spalle a meno che questi non abbiano un contenuto inadeguato al ruolo.

Ad esempio, non sono consentiti tatuaggi che rappresentano simboli fascisti o che inneggiano alla violenza, oppure altri che ritraggono scene di nudo.

Questi tatuaggi non sono ammessi anche se si trovano in parti del corpo nascoste poiché sono considerati lesivi per la reputazione di Forze Armate e di Polizia.

Uno dei doveri che vanno rispettati quando si entra a far parte della Polizia di Stato, dell’Esercito Italiano o dell’Arma dei Carabinieri, infatti, è quello di non ledere in alcun modo la reputazione del corpo di appartenenza. È anche per questo motivo, ad esempio, che bisogna tenere un comportamento adeguato quando si utilizzano i social network.