La Polizia può fare multe?

La Polizia può fare multe?

La Polizia può fare multe? Ecco come sono divise le competenze sull’accertamento delle violazioni stradali e a chi competono le sanzioni.

Le contravvenzioni del Codice della Strada sono punite con sanzioni pecuniarie, cioè le multe, e diverse sanzioni accessorie, tra cui la decurtazione di alcuni punti dalla patente di guida, la revoca e il ritiro della carta di circolazione. Nel complesso, le violazioni sono severamente punite, anche se la riforma del Codice della Strada pare pronta a inasprire la disciplina.

I verbali spaventano molto, anche se ciò non impedisce a tanti conducenti di andare contro la legge mentre sono alla guida. C’è anche poca informazione riguardo ai meccanismi dietro alle sanzioni delle violazioni stradali, tanto che non pochi guidatori si allarmano alla vista dei Vigili Urbani (che non si chiamano più così peraltro) e sono tranquilli vicino alle macchine della Polizia Penitenziaria o della Polizia Forestale.

Di certo, queste branche della Polizia non hanno come compito principale quello di elevare contravvenzioni o controllare la circolazione stradale. Dire che non possano fare multe, però, non è nemmeno corretto. La divisione di funzioni e compiti degli organi di Polizia serve a garantire una qualità migliore, con competenze specializzate e compiti specifici, ma non ha molto riflesso sui “poteri” di agenti e ufficiali, se non per quanto riguarda i territori di competenza.

La Polizia può fare le multe?

C’è molta confusione riguardo alla competenza dell’accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, poiché nel linguaggio comune questi compiti e le relative multe sono affidati ai Vigili urbani. Il corpo dei Vigili Urbani è stato riformato nel 1986, prendendo il nome di Polizia Municipale. Quest’ultima fa parte della Polizia Locale, a servizio degli enti comunali, regionali e provinciali, e ha la principale competenza nel controllo stradale.

In realtà, però, la competenza primaria prevista dall’articolo 12 del Codice della strada spetta alla Polizia Stradale. Si tratta di un dipartimento della Polizia di Stato (con funzioni e poteri su tutto il territorio quindi) adibita in modo specifico al controllo e alla regolazione della mobilità delle strade.

Ciò non toglie, però, che l’espletamento dei servizi di Polizia Stradale sia condiviso con la Polizia di Stato, con la Polizia Municipale e con la Polizia Provinciale (ovviamente nei territori di competenza), ma anche alla Polizia Penitenziaria e al Corpo forestale dello Stato in relazione alle proprie funzioni. Oltretutto, tutta la Polizia Giudiziaria si deve occupare della prevenzione e dell’accertamento delle infrazioni stradali, nonché della rilevazione degli incidenti.

Quindi tutti gli agenti e ufficiali di Polizia possono fare multe a chi viola il Codice della Strada, indipendentemente dal Corpo specifico a cui appartengono. Non è invece chiaro se gli agenti possano comminare le sanzioni anche quando non sono in servizio, dato che la giurisprudenza contiene molti elementi contrastanti.

Diversi tribunali ordinari, come anche una circolare del ministero degli Interni ammettono questa facoltà, ma la Corte di Cassazione la esclude per gli agenti di Polizia Municipale, ritenendo che dispongano della qualifica di polizia giudiziaria solo quando in servizio attivo. In ogni caso, non è importante quale autorità abbia comminato la multa per proporre un ricorso, che deve comunque essere chiesto al Giudice di Pace (entro 30 giorni) o al Prefetto (entro 60 giorni).

In sintesi, la Polizia può fare multe per tutte le violazioni del Codice della Strada, comprese le seguenti:

  • il mancato pagamento della sosta;
  • la mancata revisione del veicolo;
  • la guida senza patente;
  • il divieto di sosta;
  • l’eccesso di velocità;
  • la guida senza occhiali, per chi ne ha l’obbligo riportato sulla patente di guida;
  • la mancata esibizione del disco orario.

Indipendentemente dal fatto che anche altre Forze dell’Ordine, come l’Arma dei Carabinieri, e soggetti preposti (come gli ausiliari del traffico delle aziende di trasporto pubblico, ma solo per alcune sanzioni) possano comminarle.

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