Come diventare dipendente comunale senza concorso

Come diventare dipendente comunale senza concorso

Lavorare in Comune è possibile anche senza concorso. La guida completa a tutte le eccezioni.

Diventare dipendente pubblico è una delle aspirazioni lavorative della maggior parte dei giovani e non alla ricerca di un lavoro. Meglio se lo si può fare senza passare dal concorso pubblico.

Altra posizione ambita è lavorare come dipendente comunale, sia per non doversi spostare dalla propria residenza (nel caso in cui si trovi impiego presso gli uffici comunali della propria città), sia per la sicurezza del posto fisso e dello stipendio sicuro a fine mese.

Sebbene la Costituzione, all’art. 97, comma 3, stabilisca che agli impieghi nella Pubblica amministrazione si accede tramite concorso, e quindi anche per lavorare in Comune; tuttavia, vi sono delle eccezioni.

Sono esentati dal concorso alcune categorie protette come:

  • Invalidi civili;
  • Testimoni di giustizia;
  • Coniugi superstiti di vittime sul lavoro.

Le eccezioni valgono sia per lavorare negli uffici comunali che in qualsiasi altra Pubblica Amministrazione. Ecco la guida completa su come diventare dipendente comunale senza concorso.

Lavorare in Comune: vantaggi

Tra i vantaggi del lavorare presso le Amministrazioni locali c’è sicuramente quello di non allontanarsi troppo dal proprio domicilio e di avere degli orari di lavoro da Pubblica Amministrazione.

Sebbene nella maggior parte dei casi gli incarichi comunali e le nuove assunzioni vengano fatte tramite concorsi pubblici, pubblicati in Gazzetta Ufficiale, vi sono delle fasce particolari di lavoratori al Comune che bypassano la selezione.

Lavorare in Comune: come vengono stabilite le nuove assunzioni

Ogni Ente locale stabilisce qual è il proprio piano di assunzioni e il personale di cui ha bisogno per adempiere al lavoro previsto.
Il piano deve riportare:

  • La consistenza della dotazione organica e l’eventuale modifica rispetto a quanto programmato precedentemente, entro i limiti di budget;
  • La conformità del piano con la pianificazione pluriennale delle attività e della performance, con le linee di indirizzo e con l’ottimizzazione delle risorse disponibili;
  • La conformità anche con gli obiettivi di organizzazione, efficienza, economicità e qualità dei servizi ai cittadini.

L’approvazione del piano triennale dei fabbisogni determina le conseguenti assunzioni, ad eccezione delle categorie protette che godono di una corsia preferenziale. Vediamole.

Lavorare in Comune senza concorso: le eccezioni

Come abbiamo già evidenziato, per lavorare in Comune senza l’obbligo di sostenere un concorso pubblico, occorre rientrare in alcune categorie protette quali: invalidi civili, testimoni di giustizia oppure essere coniugi superstiti di vittime sul lavoro.

Le quote di tali lavoratori che dovranno pertanto essere presenti nell’organico comunale, risulterebbe essere pari a:

  • Una quota di assunti rientranti nelle categorie speciali pari al 7% del totale del personale presente, oltre i 50 dipendenti;
  • Almeno la presenza di 2 lavoratori appartenenti alle categorie protette se i dipendenti sono compresi tra i 36 e i 50;
  • Almeno 1 lavorate assunto con le corsie preferenziali, con un numero di dipendenti compresi tra 15 e 35 unità.

Se l’Ente si trova ad avere scoperta questa quota di lavoratori, potrà provvedere anche ad un’assunzione diretta senza alcun bando.

Lavorare in Comune senza concorso: persone con disabilità

Le persone con disabilità hanno diritto ad essere assunte nella Pubblica Amministrazione come prevede l’articolo 35 del decreto legislativo n. 165/2001.

Possono essere assunti al Comune, negli altri enti locali o PA, gli invalidi che hanno compiuto 18 anni e non hanno raggiunto l’età pensionabile. La chiamata numerica vale per coloro che:

  • Sono invalidi civili (quindi affetti da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali o portatrici di handicap intellettivo), con invalidità superiore al 45% e i percettori di assegno ordinario di invalidità (articolo 1, comma 1, legge 12 giugno 1984, n. 222);
  • Sono invalidi del lavoro con percentuale d’invalidità superiore al 33%;
  • Sono non vedenti o sordi;
  • Gli invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio

La chiamata numerica senza concorso pubblico avviene tramite avviamento del Centro per l’impiego ed è possibile soltanto nei profili per i quali si richiede come requisito la scuola dell’obbligo, e non titoli superiori.

La Pubblica Amministrazione, dopo la chiamata del Cpi, dovrà verificare la compatibilità dell’invalidità con le mansioni da svolgere.

Lavorare in Comune senza concorso: chiamata nominativa

È possibile lavorare in Comune senza concorso con “chiamata nominativa” e riguarda:

  • Vittime del terrorismo e della criminalità organizzata;
  • Vittime del dovere e gli orfani dei morti per fatto di lavoro;
  • Coniugi superstiti dei morti sul lavoro;
  • Testimoni di giustizia.

Nelle Pubbliche Amministrazioni, la chiamata nominativa può avvenire fino al quinto livello retributivo e nei Ministeri nei profili professionali del personale contrattualizzato fino all’ottavo livello retributivo.

Lavorare in Comune senza concorso: contratti a tempo

Un’altra eccezione è rappresentata quando si viene chiamati per svolgere un lavoro a tempo determinato o a progetto o per una consulenza nella Pubblica Amministrazione e in quel caso lo si può fare senza concorso.

Riguardano i casi in cui occorre una prestazione specifica, consulenze individuali, collaborazione esterna, prestazione d’opera intellettuale o per contratti di somministrazione che riguardano un determinato professionista. Una volta concluso il progetto si chiuderà il rapporto di lavoro tra privato e PA.

Questa modalità è definita esternalizzazione e nei casi sopra indicati, il rinnovo è ammesso solo nel caso in cui la proroga è necessaria a completare il progetto/prestazione iniziato e in fase di ultimazione.

Argomenti correlati: Bando di concorso